Recensione: La Corte di Rose e Spine di Sarah J. Maas


 Demolition Book Derby 


Buongiorno Inkers e buon venerdì, come state? Finalmente è venerdì, questa settimana mi è parsa eterna. Comunque, bando subito alle ciance perché questa settimana io ed F abbiamo letto "La Corte di Rose e Spine" di Sarah J. Maas, edito da Mondadori, e ringrazio la sorte che ha fatto sì che Mondadori si dimenticasse di noi e del nostro Review Party non fornendoci così la copia omaggio perché sarebbe stata una catastrofe epocale.
Io ve ne parlo però, sìsì, tranquilli, scorrete qui in basso per leggere la recensione!
ATTENZIONE: RECENSIONE CON SPOILER SU TUTTA LA TRAMA

Recensione: La Corte di Rose e Spine di Sarah J. Maas

TRAMA:
LA CORTE DI ROSE E SPINE
A COURT OF THORNS AND ROSES #1
Sarah J. Maas

⭐⭐

Editore: Mondadori
Prezzo: Cartaceo 16.90€ | Ebook 8.99€
Pagine: 408
Data uscita: 19 Marzo 2019
Genere: New Adult, Fantasy
«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»
Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita». 
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

SERIE: A COURT OF THORNS AND ROSES

1. La corte di rose e spine
2. La corte di nebbia e furia (in uscita il 18 Giugno)
3. La corte di ali e rovina (annunciato)
3.5 A Court of Frost and Starlight (inedito)


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Ho finito questo libro mercoledì ed è da allora che penso a cosa scrivere in questa recensione, ma tutto quello che mi viene è: S T U P I D O.
Lo so, lo so, non di possono dare giudizi così blandi, anzi, non di dovrebbero proprio dare giudizi - mi definisco blogger, no? - però boh, non riesco a capire il clamore, il successo, la gioia che il 90% del mondo ha dichiarato per questo libro.

Parliamoci chiaro, per l'Italia capisco un po' l'entusiasmo: vedi una serie straniera, vorresti leggerla perché ti ispira (ma ovviamente non sai effettivamente com'è) e quando finalmente l'editore di turno te la porta tu fai le feste, perché non è che puoi farla passare in sordina.
Ma quando l'hai letta? A quel punto non hai più scuse per non dare una valutazione obiettiva, no? 

Passiamo un attimo sopra alla questione "editore che ti porta la tanto agognata serie" e valutiamo quindi gli elementi principali: ci troviamo davanti ad un new adult, niente di più e niente di meno, in cui anziché avere dei normalissimi umani abbiamo delle fate. Qui la mia obiettività cala un po' perché, lo so che sbaglio, ma a me il new adult non emoziona più quindi a saperlo prima ne stavo alla larga. Comunque, entra il gioco la componente fantasy, quindi: dov'è il worldbuilding? Dov'è la protagonista fuoco e fiamme? Dove sono i dialoghi? E il villain? Dov'è? No perché, mica sarà una villain quella di ACOTAR.

Va bene, ammetto che prima di questo paragrafo avevo scritto altro, ma era troppo... velenoso verso alcuni miei colleghi blogger, quindi ho cancellato e passiamo ad analizzare il libro. Attenzione, ho scritto a ruota libera quindi è una recensione con SPOILER anche sugli eventi finali del libro.

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La protagonista.
Feyre.
*facepalm*
Da dove comincio?

Fayre soffre di un complesso di inferiorità verso le sue sorelle e verso il padre, motivo per cui si fa forza e impara a cacciare, nuotare, scalare gli alberi, contrattare, cucinare, dipingere e bla bla, tutto da sola. Lei guardava gli altri e imparava. Seh, come no.
Per una serie di sfortunati eventi, la poveretta finisce a dover pagare pegno per aver ucciso un lupo (che poi era una fata) e il destino vuole che trascorra il resto della sua vita a fare niente nella mega villa rinascimentale del bellissimo, dorato, tonico, muscoloso, etc, etc, Tamlin. Servita e riverita come una principessa, la bella (ma che non si vede tale, of course) Fayre passa le giornate tra scampagnate nei boschi, dipingendo e scambiando occasionalmente battute con Lucien, il BFF di Tamlin. Parla con Lucien perché è leggermente più loquace di Tamlin, non perché ci sia chissà quale interesse, eh.
Ve l'ho già detto che Fayre odia le fate? Già.
Comunque, passano i mesi (ma non le pagine, che si accumulano), lei continua a non fare niente a parte lamentarsi che vuole tornare a casa e che odia le fate e poi puff, un giorno Tamlin le dice che la sua famiglia sta bene che è ricchissima e felicissima e bum, Fayre non odia più le fate, ha una crisi esistenziale su chi era prima di varcare il confine e ovviamente scatta l'innamoramento. 
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In tutto ciò i dialoghi si contano sulle dita di una mano e intanto tu sei arrivato al 55% della lettura e ti chiedi dove andrà a parare oltre che con Fayre e Tamlin a letto insieme visto che lei comincia "a sentire calore nella sua parte più intima" *bleah*

Essendo ACOTAR un retelling de "La bella e la bestia" (che poi, sulla Bestia effettiva di questa storia avrei degli appunti), ovviamente non poteva mancare la maledizione. Maledizione che qui ha le sembianze di poteri delle fate dimezzati e maschere appiccicate in faccia da cinquant'anni, più qualche occasionale creatura oscura che invade la Corte di Primavera. Poteva andargli peggio eh, tipo addormentarsi in un sonno eterno dopo sedici anni, essere ai lavori forzati, mangiare una mela avvelenata, andare in guerra travestiti dall'altro sesso... cioè, davvero, gli è pure andata bene.
Comunque, intorno al 60% Feyre ovviamente non si fa i fatti suoi e viola alcune semplici regole che la portano a 1. esplorare i suoi desideri sessuali con Tam, 2. tornare finalmente a casa dopo che il poveretto le ha dichiarato il suo amore e lei scena muta.
Se avete presente la versione animata de "La bella e la bestia" qui siamo al punto in cui la Bestia lascia andare Belle e la libera. Belle torna a casa, si occupa di suo padre, ma il suo pensiero è sempre tornare dalla Bestia. Ecco, Fayre non è Belle. Lei torna a casa, soffre un po', scopre che le sue sorelle non sono ignoranti come credeva, si chiede Tamlin che stia facendo della sua vita e poi - TRE SETTIMANE DOPO - ha un'illuminazione e dice "Ma forse non dovevo andarmene perché potrei aiutarli a spezzare la maledizione". Notiamo che lei di questa maledizione non sa nulla - e manco noi, perché ancora non ci hanno detto una bega. Il mistero, direte voi, wow! No, frenate i cavalli, non c'è nessun mistero arcano.

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Quando Feyre torna nel regno delle fate, scopre che la sua vita da principessa sul pisello è finita, Tamlin e Lucien sono stati fatti prigionieri e la maledizione lanciata dalla grande fata sotto la Montagna (Smaug, sei tu?) prevedeva che Tamlin avesse cinquant'anni di tempo per trovare un'umana, che odiasse le fate, ne uccidesse una, ma che si innamorasse comunque di lui e lo dichiarasse a voce alta. Una fetta di c**** no, vero? Già, peccato che Fayre a suo tempo fece scena muta, se no a quest'ora eravamo all'epilogo.
Quindi la nostra eroina in tunica e stivali prende su baracca e burattini e si avvia - con la guida della Mrs. Brick di turno - ad affrontare la regina di ogni male (e no, magari fosse stata Malefica... perfino la versione 2.0 di Maleficent sarebbe andata bene) per liberare il suo amato.

E una dice: "Dai, a questo punto, l'80% del libro, qualcosa di avvincente succederà", ecco sì, abbiamo gli Hunger Games con solo Fayre(niss) protagonista.
Per salvare Tamlin e tutta la Corte di Primavera, Fayre fa un patto con la regina che implica che la protagonista superi tre prove (o che risolva un indovinello) e qui entra in gioco Rhys. Personaggio che in realtà conosciamo un po' prima nella storia, qui si prende quel poco di spazio che gli è concesso ed è solo grazie a lui (e a Lucien) che questo libro prende due stelle e non una.
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Rhys è un personaggio che serve in una storia come questa perché la protagonista non è una Elsa, no, lei ha costante bisogno di aiuto e, soprattutto, ha bisogno che il suo cuore viva il tumulto classico dei triangoli. Po'ri noi.
Se avete letto la serie Dark Elements della Armentrout, in Rhys sicuramente rivedrete qualcosa di Roth. Lui è oscuro, cattivo in teoria, ma con buone intenzioni e in questa sottospecie di minestrone di retelling fiabesco ricopre il ruolo di fata madrina per Fayre perché la aiuta, scommette su di lei, la salva, la incoraggia... insomma, tutto lui.

Morale della favola, Fayre oltre a superare le tre prove, risolve pure l'indovinello, ma la fata cattiva - che non ha alcun potere particolare, solo un po' di cervello, ma non è che metta particolare paura, non resta nemmeno impressa - non è contenta e in un epico scontro... no, fermi, rewind, di epico non c'è niente: in un uno scontro della durata di una pagina a dir tanto, la fata cattiva finisce con la testa quasi mozzata.

Evito di commentare il destino di Fayre in questa pagina scarsa di scontro perché mi sale il nazismo.
Sappiate solo che i tarallucci e il vino sono compresi nel prezzo.

Tutto cioè è corredato da fanservice e fanservice e altro fanservice.
Infatti il libro di per sé è perfettamente conclusivo, ma la Maas ci mette quell'unica frase che, ad un lettore attento, spoilera tutta la serie e agli altri fa fremere per leggerne di più.

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Come avrete capito, il worldbuilding è praticamente inesistente. Ci viene raccontato qualcosa, soprattutto a livello gerarchico, ma poco e niente per la storia del mondo. Tra l'altro, Fayre, dall'alto della sua inutilità, non fa mai domande al riguardo. Lei non sa niente di questo mondo, ma le va bene così. Chissene frega di come funziona una corte, di cosa fanno le altre, di come funziona la magia di quel mondo, del perché devono accoppiarsi sessualmente per avere un buon raccolto... boh, niente, lei non si chiede niente.

E direi che posso chiuderla qui.
Sono contenta che in Italia finalmente si stia guardando al fantasy - anche da un punto di vista qualitativo - ma ammetto che visto il clamore suscitato da ACOTAR mi aspettavo parecchio di più perché, diciamocelo senza filtri: non si può dare quattro o cinque stelle a un libro che per più del 50% ti fa venire voglia di chiuderlo. Non si possono dare voti super positivi solo perché c'è un personaggio - che appare oltre la metà - che ti salva dal dire che il libro fa schifo.

Per me è no e no, non leggerò i seguiti.
O forse sì, devo pensarci.

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Che ne dite Inkers?
Voi lo avete letto?
Siete di opinioni diverse?




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10 Commenti

  1. Dunque io ricordo che fino al 55%-60% ci stavamo ancora chiedendo perché arrivare alla fine, e tu mi hai praticamente obbligata a farlo XD

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  2. L'unico personaggio di questa serie che mi incuriosiva era Rhys, ma se è la copia sputata di Roth la conoscenza è già avvenuta..

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    1. No, ferma, Roth è un dio sul Monte Olimpo rispetto a Rhys.

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  3. Feyre io non l'ho sopportata, leggere il libro dal suo intero pov è stata una tortura

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    1. Oddio, credo che se ci fosse stato il pov di Tamlin non sarebbe andata meglio, eh.

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  4. Guarda, io ho dato quattro stelline (anche se dopo la rilettura credo che lo abbasserò di mezza stellina) perché tutto sommato il trash mi ha intrattenuto e divertito XD comunque secondo me non è poi così strano che sia piaciuto... Essendo principalmente un paranormal romance, non mi sorprendo. I seguiti li ho trovati molto più belli, più high fantasy che paranormal, alias nonostante ci sia sempre la storia d'amore, viene data più importante al world building, alla questione con il re ecc. Sembrano libri di una saga a parte xD

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    1. Eh però capisci che se mi dai tutte queste cose nei volumi successivi, a me che ha fatto schifo il primo non viene voglia di leggerli perché a monte non so che tu autore decidi di sviluppare tutto dopo.

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  5. Io non ho ancora letto il libro, se non l'anteprima scaricata dal kindle, mi spiace che non ti abbia preso per niente. La curiosità ce l'ho e lo leggerò, al momento è stato soppiantato da altre uscite, ma arriverà il suo momento.

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