Recensione | Un Voto Così Intrepido e Mortale / A Vow So Bold And Deadly, di Brigid Kemmerer


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? Io ieri sono riuscita a comprare il nimi castello in edizione limitata de "La Bella e La Bestia" sul Disney Store e sono super felice!
Ma oggi tutti dobbiamo essere un po' più felici perché la recensione odierna è per un libro che da oggi in libreria, cioè l'ultimo volume della trilogia "Cursebreakers", ovvero "Un Voto Così Intrepido e Mortale / A Vow So Bold And Deadly", di Brigid Kemmerer, edito da Mondadori nella collana Oscar Vault.

Recensione | Un Voto Così Intrepido e Mortale / A Vow So Bold And Deadly, di Brigid Kemmerer
UN VOTO COSÌ INTREPIDO E MORTALE
CURSEBREAKERS
Brigid Kemmerer


Tradotto da: Matteo Curtoni, Maura Parolini 
Editore: Mondadori
Prezzo: Cartaceo 22.00€ | Ebook 10.99€
Pagine: 420
Data uscita: 8 Marzo 2022
Genere: Fantasy

TRAMA
EMBERFALL È SULL'ORLO DEL BARATRO. Mentre l'ombra della guerra si allunga sul regno, è sempre più aspro lo scontro tra chi considera Rhen il legittimo erede e chi vorrebbe che fosse Grey a salire al trono. Grey ha offerto una tregua di sessanta giorni prima di attaccare, e Rhen, tormentato dai suoi segreti, si sta isolando da tutti, compresa Harper, che è alla disperata ricerca di una soluzione pacifica.

Nel frattempo Lia Mara, da poco incoronata regina di Syhl Shallow, fa di tutto per governare con giustizia e non seguire le orme spietate della madre. Ma il suo rapporto con Grey, che i più guardano con paura perché dotato di magia, la rende invisa ai suoi stessi sudditi e fa di lei il bersaglio di fazioni ostili. Man mano che la data dell'ultimatum si avvicina, la giovane sovrana deve scoprire se è davvero di lei che il suo popolo ha bisogno.

La sorprendente conclusione della trilogia Cursebreakers ci mostra due regni prossimi allo scontro, tra lealtà messe a dura prova e amori in pericolo, mentre un antico nemico in cerca di vendetta ritorna pronto a distruggere tutto e tutti.

SERIE: CURSEBREAKERS
[COMPLETA IN ITALIA]
3. Un voto così intrepido e mortale



Sono in difficoltà perché non so come parlarvi di questo libro senza demolirlo e allo stesso tempo senza elevarlo a più di ciò che è.

«Non arrenderti a lei» sussurro. «Non arrenderti al suo ricordo.»
Si scosta da me quel tanto che basta perché possa incontrare i suoi occhi.
«Non arrenderti neanche a me» dico, e devo inghiottire l’emozione che d’improvviso mi serra la gola. «Arrenditi a te stesso. Arrenditi al perdono. Arrenditi alla felicità. Arrenditi a questo momento. Non
è suo. È tuo. È mio. È nostro.» 

Partiamo col dire che, secondo me, tre sono le cose importanti da capire di questa serie:
  1. Non è un retelling. Per quanto abbia delle cose in comune con la fiaba de "La Bella e La Bestia", questa serie non è un retelling della fiaba.
  2. L'autrice (o il suo editore originale) ha cambiato idea strada facendo. Voleva scrivere una cosa, ma o ha iniziato male a scriverla o ha deciso di raccontare qualcosa di diverso.
  3. Se questa, fin dall'inizio, fosse stata la storia di Grey - un servitore nel castello di un principe maledetto - e tutta la storia fosse stata raccontata dal suo pov, tutto avrebbe avuto più senso.
Detto questo io non sono né autrice né editore, quindi il mio gusto e il mio parere c'entrano ben poco.

Nello specifico di questo ultimo volume che è "Un Voto Così Intrepido e Mortale / A Vow So Bold And Deadly", posso dirvi che preso singolarmente è un ottimo libro. Scritto divinamente, con un ritmo serrato e personaggi ben definiti. Ma che nell'insieme è, di nuovo, un'isola alla deriva.

«Un penny per i tuoi pensieri.»
«Non abbiamo penny qui, Jake.» 
«È uguale.»

Di tutti i personaggi, Harper è quella che fin dal primo volume mi ha convinta meno e che, in questo capitolo conclusivo, l'ho trovata di ben poco spessore. Di contro, ho trovato più che credibile Rhen con le sue paure così vive.
Ho apprezzato molto Lia Mara - anche se forse è un po' troppo petulante - e Grey... Grey mi piace, ma ciò che avviene alla fine del libro mi ha lasciata davvero perplessa.
E ancora di più, un'altra parte, mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.

Sì, perché un sacco di cose restano aperte, irrisolte, e alcuni personaggi in sospeso.
La main quest si risolve quasi in uno schiocco di dita e non ci viene data la possibilità di empatizzare - in positivo o in negativo - con il villain. Vediamo solo un sacco di angst tra i protagonisti.

In generale non è una brutta lettura, sono 420 che in due giorni si leggono senza fatica, complice lo stile della Kemmerer che è stupendo, ma sì, mi aspettavo di più.

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Che ne dite, Inkers?
Avete già iniziato questa serie?




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1 Commenti

  1. Io continuo per la mia strada con il pensiero che ci si poteva fermare al primo chiudendolo bene e non facendo un finale aperto

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