Recensione | Se Solo Fosse Amore, di Lexi Ryan


 Recensione 


Buongiorno e buon martedì Inkers, come state? Io arrivo da un lunedì difficilissimo e la settimana si preannuncia altrettanto dura. Non sto ad annoiarvi più del necessario, quindi, e passo subito a parlarvi della recensione di oggi in cui vi ripropongo il mio pensiero sull'ultimo libro della serie The Boys of Jackson Harbor di Lexi Ryan, che è arrivato in Italia settimana scorsa con il titolo "Se solo fosse amore", grazie a Newton Compton Editori.

Recensione | Se Solo Fosse Amore, di Lexi Ryan

TRAMA:
SE SOLO FOSSE AMORE

THE BOYS OF JACKSON HARBOR #6

Lexi Ryan

Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: Cartaceo 12.00€ | Ebook 4.99€
Pagine: 320
Data uscita: 18 Gennaio 2021
Genere: Contemporary Romance
Non ho molti rimpianti. Non rimpiango di essere entrato nella National Football League prima di finire il college. Non rimpiango di aver lottato per avere l’affidamento di mia figlia, anche se a livello biologico a quanto pare non è mia. E di certo non rimpiango di aver sedotto la sorellina del mio amico dieci anni fa. Ma quando si tratta di Shayleigh Jackson, la mia mancanza di rimpianti si interrompe. Per lei ho fatto di tutto. E poi ho lasciato che mi tagliasse fuori dalla sua vita.
Ora, dopo più di dieci anni passati in un fuso orario diverso, sto tornando a casa a Jackson Harbor. La mia priorità è portare via mia figlia dal circo mediatico di Los Angeles, ma nell’attimo in cui vedo Shay, so che non mi fermerò davanti a niente per riaverla. Non mi importa se non mi rivolge più la parola. Non mi importa se è cambiata. Non mi importa se si è innamorata di un professore odioso. Non ho mai smesso di amarla, e so che per lei è lo stesso. Me la sono lasciata sfuggire due volte. Non intendo fare di nuovo lo stesso errore.

SERIE: THE BOYS OF JACKSON HARBOR
6. Se solo fosse amore

E un'altra serie si conclude. Sì, però io non sono pronta a salutare questi ragazzi di Jackson Harbor. Ne voglio ancora e ne voglio di più.

«Tutti meritano qualcuno che li faccia sentire come tu fai sentire me»

La storia di Shay è quella che chiude il cerchio, ma non ha niente da togliere a quelle dei suoi fratelli. Il suo rapporto con Easton non è tanto un second chance, quanto un "non è mai il momento giusto, ma arriverà".
A questo giro, a differenza di altre volte e di altri libri, ho particolarmente apprezzato il salto temporale avanti e indietro - abbiamo infatti alcuni capitoli al passato e altri, la maggior parte, al presente - che ci rivelano a poco a poco i trascorsi tra i due e come sono nati i loro sentimenti.
Perché gente, qui si parla proprio di uno slow burn coi fiocchi.

«Non capisco. Perché mi vuoi, Easton?»
«Perché sei Shay».
Ride. «Non è una risposta».
«Be’, tu come mai vuoi me?».
Un verso sarcastico. «Perché ogni volta che mi stai vicino, il mio cuore accelera i battiti. Perché ogni volta che so che ti vedrò o potrò parlare con te… ogni volta che anche solo mi aspetto di ricevere un tuo messaggio, mi sento una bambina la vigilia di Natale. Perché quando ti dedichi a me mi sento la ragazza più fortunata della Terra».
«Ecco». Mi vibra la voce, tremante come i sentimenti nel mio petto. È tutto così effimero, cazzo, ho il terrore di mandare tutto a puttane. «Lo stesso vale per me».
«Ti senti la ragazza più fortunata della Terra?

Una cosa per cui sicuramente questo libro si distingue dai precedenti della serie è che affronta il tema dei disturbi alimentari, cosa li causa, come si combattono. Non è presa alla leggera e allo stesso tempo non è nemmeno trattato con il peso che questo argomento si porta dietro.
Ma non è l'unico tema importante del libro. No, assolutamente no.
Vedete, tutta la serie dei fratelli Jackson tratta l'amore in tutte le sue forme, soprattutto quello famigliare più che quello romantico, e in questo libro l'amore che viene celebrato è proprio quello per cui i legami di sangue non contano. Gli amici sono la famiglia che ci scegliamo. Essere un genitore biologico non fa di te un padre o una madre. Questi sono i temi in cui Shay e Easton ci accompagnano.

Ha qualcosa che mi tranquillizza quando ho più bisogno di trovare pace. È l’unica persona che conosca in grado di placare la mia ansia solo sedendomisi vicino.

Come sempre, lo stile della Ryan è dolce e pulito. Ti coccola con le parole, di fa entrare in empatia con i personaggi anche se nella realtà non si desiderano assolutamente le stesse cose loro.
Insomma un'autrice, un libro e una serie da non perdere.

«Chiedimelo».
Non sa quanto sono fragile? Non capisce che non ho la forza né la solidità emotiva per scrivermi una poesia d’amore? «Lo so già. Gli stessi motivi per cui io voglio stare con te, giusto?»
«Chiedimelo». Mi stringe la mano, poi sussurra: «Per favore».
«Perché vuoi stare con me?».
Sorride come se quella domanda fosse un dono. «Voglio stare con te perché ti penso di continuo. A volte, quando non ci sei, mi convinco di essermi inventato l’effetto di quando ti ho al mio fianco, perché è impossibile che qualcuno ti faccia stare così bene, cazzo. Poi però ti ho di nuovo vicina – come adesso – e so che avevo ragione».
Il mio cuore fa una capriola. Avevo bisogno di sentirmelo dire, anche se forse non me n’ero resa conto.
«Voglio stare con te perché sono nato con un grumo d’ansia dentro che mi sussurra che fallirò. Quando ci sei tu, quando mi guardi con quei tuoi occhioni nocciola, quando ti stringo tra le mie braccia, quando ti sento ridere – quei sussurri ammutoliscono.
«Voglio stare con te perché hai capito chi eri prima di chiunque altro; certi giorni a me sembra di galleggiare nello spazio e di non sapere ancora chi sono, ma quando ti ho al mio fianco è come se non mi mancasse mai il terreno solido sotto i piedi.
«Voglio stare con te perché ti tremano le ginocchia alla vista della Tour Eiffel e perché guardi il mondo con tanta ammirazione da farmi capire che cosa mi sono perso vivendo a occhi chiusi. Voglio stare con te perché quando cerco di immaginare la felicità rivedo il giro in battello sulla Senna, quando guardavo il vento che ti spingeva i capelli sul viso. Penso a quanto era bello il tuo sorriso quel giorno – rivaleggiavi con il sole – e a quanto mi sentivo completo solo perché ti avevo al mio fianco».
Faccio per parlare e lui mi preme un indice sulle labbra. «Non ho finito».
Rido, ma forse sembra più un singhiozzo. Forse ha un po’ di tutte e due le cose. «Okay».
«Voglio stare con te perché ti sei fatta da parte per permettermi di essere il padre che pensavo di dover diventare, perché hai creduto che avrei fatto le scelte giuste per me e mia figlia. Voglio stare con te perché la vita è breve e voglio passare il resto della mia con te. E perché sei la mia famiglia. Qualunque cosa deciderai, ovunque andrai e ovunque vivrai, farai parte di me quanto Abi. Non mi hai mai rubato il cuore. Mi hai infilato dentro un pezzetto di te e mi hai reso una persona migliore».

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Che ne dite, Inkers?
Lo leggerete appena arriverà il suo turno?




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4 Commenti

  1. comunque devo ammettere che almeno i colori della cover mi piacciono molto, per una volta... (forse mi sto ammattendo...)

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    1. Ma hanno fatto un bel lavoro con le cover di questa serie, in realtà.

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  2. Io devo ancora recuperare il quinto, ma avendo praticamente tutta la serie è mia intenzione completarla.

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