Recensione: Magic di V.E. Schwab

✩ Recensione ✩

Buongiorno Inker e buon venerdì! Felici che sia arrivato il weekend? Io sono al settimo cielo perché mercoledì Malia mi ha passato Awaken di Barbara Bolzan da impaginare e non vedo l'ora di finire per potermelo leggere senza stare a cercare corsivi e tondi.
Oggi però non sono qui a parlarvi di Barbara, no, oggi vi parlo di Magic di V.E. Schwab edito da Newton Compton Editori che ringrazio per la copia digitale.

TRAMA:	MAGIC SHADES OF MAGIC #1 V.E. Schwab ⭐⭐⭐⭐ Editore: Newton Compton Editori Prezzo: Cartaceo 7,50€ | Ebook 2,99€ Pagine: 416 Data uscita: 12 Ottobre 2017 Genere: Fantasy
Kell è uno degli ultimi maghi della specie degli Antari ed è capace di viaggiare tra universi paralleli e diverse versioni della stessa città: Londra. Ci sono la Rossa, la Bianca, la Grigia e la Nera, nelle quali accadono cose diverse in epoche differenti. Kell è cresciuto ad Arnes, nella Londra Rossa, e ufficialmente è un ambasciatore al servizio dell’Impero Maresh, in viaggio alla corte di Giorgio III nella Londra Grigia, la più noiosa delle versioni di Londra, quella priva di magia. Ma Kell in verità è un fuorilegge: aiuta illegalmente le persone a vedere piccoli scorci di realtà ai quali, solo con le proprie forze, non avrebbero mai accesso. Si tratta di un hobby molto rischioso, però, e Kell comincia a rendersene conto. Dopo un’operazione di trasporto illegale andata storta, Kell fugge nella Londra Grigia e si imbatte in Delilah, una strana ragazza che prima lo deruba, poi lo salva da un nemico mortale, e infine lo convince a seguirla in una nuova avventura. Ma la magia è un gioco pericoloso e se vuoi continuare a giocare prima di tutto devi imparare a sopravvivere…
SERIE: SHADES OF MAGIC 1. Magic 2. A Gathering of Shadows (inedito) 3. A Conjuring of Light (inedito)

Non so con cosa iniziare.
Se penso a questo libro mi vengono in mente solo tre parole: bello, bello bello.
Okay, è una parola sola, ma il concetto è chiaro, no?

"Magic" arriva in un momento particolare. Arriva quando in Italia sono un paio d'anni che i fantasy scarseggiano e, sono dell'idea, che Newton non poteva fare una scelta migliore per cercare di rilanciare il genere - se, come spero, questo è l'obiettivo.

Alcuni credevano che la magia venisse dalla mente, altri dall’anima, dal cuore, o dalla volontà.
 Ma Kell sapeva che veniva dal sangue.

"Magic" è pura magia.
La storia vede protagonista Kell: uno dei pochi (rari) maghi in grado di attraversare le dimensioni. Dimensioni che sono come degli specchi infranti; in alcuni punti combaciano restituendo quasi la stessa immagine che si vede dall'altra parte, ma che per la maggior parte rendono completamente irriconoscibile l'immagine che si sta guardando.

Kell è un personaggio che si prende subito a cuore. Crea con il lettore quel tipo di legame che fa venir voglia di prendere qualcuno sotto la propria ala  e tenerlo stretto in un abbraccio.
Viceversa, Lila, la co-protagonista è una tosta. Lei è fiera e impavida anche se non senza paura. Lei ha fame di avventura, di sfide, e non si fa scappare l'occasione quando Kell inciampa - letteralmente - in lei.
La caratterizzazione dei personaggi, come avrete capito, è decisamente un punto di forza di questo libro che è un puzzle di personalità di ogni tipo. I villains, poi, sono veramente fatti bene. La loro crudeltà è da pelle d'oca.
C'è da dire che tutto il libro non si risparmia in morte e sangue.

La magia univa il mondo. Gli dava forma. C’erano dei punti fissi. La maggior parte del tempo, quei punti erano luoghi. Ma a volte, di rado, erano persone.

La cosa che però è davvero magica è l'ambientazione.
Come vi accennavo prima il mondo in cui è ambientato Magic è molto particolare. Prendete quattro fogli e metteteli uno sull'altro. Quello più basso sarà Londra Grigia, a seguire ci sarà Londra Rossa, sopra la quale di trova Londra Bianca che è subito sotto Londra Nera.
Le quattro Londra coesistono senza toccarsi. Sono la stessa città, ma in mondi diversi, non solo come dimensione, ma anche come geografia. È complesso da spiegare e una meraviglia da scoprire.

Lo stile mi è piaciuto molto, decisamente adatto alla storia, anche se all'inizio ammetto di aver fatto parecchia fatica. Se Federica non mi avesse spronata non so se avrei avuto il coraggio di superare i primi capitoli.

«Non ho intenzione di morire», disse. «Non prima di vederlo».
 «Di vedere cosa?».
 Il suo sorriso si fece ancora più ampio. «Tutto»

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Ditemi che vi ho convinti, vi prego.
Non so se si capisce, ma ho fatto davvero fatica a scrivere questa recensione.
Il libro mi è piaciuto tanto, ma non sapevo proprio come parlarvene.