✩ Recensione ✩
Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? È iniziata bene la vostra settimana? Ieri, parlando con Ely, mi sono accorta che ho in cantiere - quanto meno nella mia testa - tantissime rubriche e novità per il blog che, per un motivo o per l'altro (soprattutto la pigrizia), non hanno ancora visto la luce.
Un po' mi dispiace perché mi rendo conto che solo a recensioni potreste annoiarvi, anche perché alcune rubriche di quelle in cantiere sono convinta che vi faranno segnare le date sul calendario, però poi ci ho pensato e mi sono detta che non vale la pena affrettare le cose. Fra sette settimane il mio tirocinio finirà e, nell'attesa di trovare un nuovo lavoro, avrò tempo e modo di sviluppare tutto.
Oggi però torniamo dalle recensioni e vi parlo di "Per cinque minuti in più" di Victoria Sue edito da DreamsPinner Press, che ringrazio per la copia digitale omaggio.
TRAMA: |
Editore: DreamsPinner Press Prezzo: Cartaceo non disponibile | Ebook 5,89€ Pagine: 221 Data uscita: 15 Maggio 2018 Genere: Urban Fantasy, M/M | ||||||
Fin dal momento della sua trasformazione in un umano potenziato, Talon Valdez sapeva che avrebbe dovuto dire addio alla sua vita e ai suoi sogni. Trattati con diffidenza, insultati, spesso rinchiusi, i potenziati sono visti come mostri, disprezzati dalla società e considerati inadatti a prestare servizio nell’esercito o nelle forze dell’ordine.
Anni più tardi, ha la possibilità di creare una task force di potenziati all’interno dell’FBI, ma a una condizione: ogni potenziato deve fare coppia con un essere umano normale. Finn Mayer sogna di entrare nell’FBI da quando aveva quattordici anni e ha fatto qualsiasi sacrificio perché ciò avvenisse: ha sopportato di vivere con una madre egoista, con un fratello omofobo e bullo e di non avere un compagno. Soffre però di dislessia non diagnosticata e basta questo a frustrare le sue aspirazioni sul nascere. La sua ultima occasione è fare coppia con Talon, un potenziato con abilità letali, che però non vuole affidare i suoi segreti ai normali e che pertanto vuole vederlo fallire. Quattro sono le settimane a disposizione di Finn per provare alla squadra quanto vale. Quattro le settimane perché la squadra dimostri al resto del mondo che può funzionare. E quando un altro gruppo minaccia il loro successo – mettendo a rischio le loro vite – sarà per quattro settimane che dovranno sopravvivere. | |||||||
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Alzi la mano chi pensava che questo libro fosse come i Thirds.
Presente.
Alzi la mano chi, al primo capitolo, ha cambiato idea.
Presente.
Ebbene sì lettori miei, le mie impressioni date dalla trama non potevano essere più sbagliate, ma hey, questo non toglie assolutamente niente al libro di Victoria Sue che è una storia originale e decisamente soddisfacente.
Beh, più o meno.
È il tipico ragazzo dell’America rurale. Tranquillo. Educato. Appassionato. L’opinione pubblica lo avrebbe apprezzato.”
“Pensate a Capitan America prima di diventare un duro,” ridacchiò Vance.
“Quindi lo vuole solo per la stampa?” chiese Sawyer.
“No. Assolutamente no. Credo ancora fermamente che la collaborazione sia l’unica soluzione.”
La storia mi è piaciuta tantissimo. Sapete, no, che dicevo che mi sembrava un simil Thirds? Ecco, cancellate e barrate, perché più che ai Thirds, ci avviciniamo di più agli X-Men. E io adoro gli X-Men.
Ci troviamo in un mondo in cui i potenziati (coloro coi poteri, riconoscibili - tutti - da una macchia sotto l'occhio sinistro) sono temuti e tenuti a distanza. Non godono di alcun diritto umano e devono arrangiarsi come possono. Ed è qui che entra in gioco la squadra di Talon, un gruppo di militari potenziati e non, col compito di proteggere le persone, sia potenziate che non, per dimostrare che essere un potenziato non vuol dire, automaticamente, essere un pericolo.
L'intreccio si snocciola in modo fluido, sia da un punto di vista di dialoghi che si azione. Ci sono alcune scene che hanno dell'assurdo, ma del tipo che fa sorridere e spinge a volerne sapere di più.
C'è azione, c'è il mistero del poliziesco, c'è il paranormale dell'urban fantasy e c'è anche un worldbuilding piuttosto decente.
“Lo Stato li prende in custodia. Quelli che nessuno vuole. Quelli che vengono gettati via.” Finn sentì un bruciore agli occhi e sbatté le palpebre. Talon scosse la testa come se non credesse alle sue proprie parole. “È il motivo per cui questa unità deve funzionare. Dobbiamo dimostrare che non siamo bestie. Dobbiamo dimostrare che non dobbiamo essere rinchiusi. Potremmo iniziare un programma di solidarietà, andare persino nelle scuole.” Finn annullò la distanza tra loro. Voleva confortarlo, dimostrare a quell’uomo che soffriva così tanto che non tutti li condannavano. Senza pensarci, allungò una mano per toccargli la spalla, e l’altro sollevò il viso. Finn si bloccò. Qualcosa era cambiato.
Anche la caratterizzazione dei personaggi è molto ben fatta.
Tutti i personaggi sono singolari, hanno una storia e qualcosa che li caratterizza nel presente, e soprattutto: la squadra non è solo un contorno, ma è parte integrante della storia.
Ho adorato Gael e Vance e, durante la lettura, ho imparato ad apprezzare Sawyer e anche Eli che mi incuriosisce non poco.
Ma dei due protagonisti cosa vi posso dire?
Eh.
Finn e Talon... sono il tallone d'Achille di questo libro.
Se li prendiamo uno per uno sono perfetti: Talon è forte, restio a cedere alle sue convinzioni perché certo di star facendo la cosa giusta. Si è guadagnato la lealtà della sua squadra e farebbe di tutto per proteggerla. Ha un passato traumatico, ma quale potenziato non ce l'ha? Finn, d'altra parte, potrebbe avere l'etichetta #maiunagioia tatuata in fronte. È sfigato come pochi altri personaggi, ma in senso buono. È innocente - sotto tanti punti di vista - e talmente intelligente per riempirci pagine e pagine.
Quindi, qual è il loro problema, vi chiederete.
Il problema è che insieme, Talon e Finn, non funzionano. O meglio, come coppia mi piacciono tantissimo, ma sul lato rapporto uno a uno, la storia fa acqua. La loro relazione fin dall'inizio risulta esageratamente forzata. Vuoi che all'inizio sia solo sesso da attrazione fisica? Nessun problema, ma ci sono delle tappe - soprattutto considerando la condizione di Finn. Invece qui tutto scorre avanti veloce e ad un certo punto fa un passo indietro e rallenta, per poi passare alle dichiarazioni. E... no, non si fa così.
Quando leggo un m/m mi aspetto certe cose, una certa enfasi nelle scene di intimità e una certa peculiarità nei pensieri che distingue il genere dai soliti romance straight.
Sono però molto, molto curiosa di leggere i prossimi volumi perché voglio saperne di più sugli altri componenti della squadra e, soprattutto, perché voglio vedere come evolvono Finn e Talon.
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E ditemi macchiette di inchiostro mie, cosa ve ne pare?
Io spero che la DP ci porti presto gli altri due volumi!
E ditemi macchiette di inchiostro mie, cosa ve ne pare?
Io spero che la DP ci porti presto gli altri due volumi!
3 Commenti
No vabbè, ma abbiamo scritto le stesse cose nella recensione (fatte singolarmente eh!!) AHAHAHAH
RispondiEliminaIn ogni caso vedi che ho la manina alzata? Pensavo fossero come i THIRDS invece sono come i miei amati X-Men (Magnetooooo) e niente. Finn è un cucciolino sembra quasi capitan America eh? Tato! Mentre Talon lo vedo quasi come Thor. Uhm, la Marvel governa la mia vita.
Molto interessante, ma anche se è un urban fantasy non mi prende, storie di militari o polizieschi non fanno per me
RispondiEliminaLa trama non mi prende particolarmente, con i polizieschi non mi fanno impazzire^^
RispondiEliminaI commenti sono sempre apprezzati e creano dialogo!