Recensione: Bulldozer di P. Dangelico


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Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? Io sono stanca. Sì, lo so che la settimana è appena iniziata, ma se avete smesso di studiare da un po', probabilmente capirete la mia stanchezza mentale quando vi dico che sono al secondo giorno della quarta settimana di fila di corso. Lo so, è una mia scelta e non me ne sto assolutamente pentendo, ma insomma, non è semplice.
Comunque vediamo a noi, perché nella recensione di oggi vi parlo di un inedito che ho letto per la Rare Reading Challenge: "Bulldozer" di P. Dangelico (copia digitale ARC ricevuta grazie a Social Butterfly PR).



TRAMA:
BULLDOZER
HARD TO LOVE #3
P. Dangelico

⭐⭐⭐⭐

Editore: Autopubblicato
Prezzo: Cartaceo 14,11€ | Ebook 3,45€
Pagine: 307
Data uscita: 12 Novembre 2018 (inedito in Italia)
Genere: Contemporary Romance
Amanda Shaw has pulled it together. It's taken a couple of years, a boatload of hard work, and a ton of self-discipline, but she finally has her problems in a headlock.

Her yoga studio in the city has become so successful she's opening one near the beach, and her relationship with her ten-year-old son is improving every day.

The last thing she needs is a monkey wrench thrown into her smoothly running life.

Grant Hendricks is one big monkey wrench.

The four time Defensive Player of the Year, three time NFL sack leader, and all around football god has officially hit rock bottom.

A devastating back injury means he may have to retire and that scares him more than doctors telling him the next hit could leave him paralyzed.

All he needs is a quiet place to think and his teammate's beach house sounds like just the place. Problem is, the woman already living there.

SERIE: HARD TO LOVE
1. Wrecking Ball (inedito)
2. Sledgehammer (inedito)
3. Bulldozer (inedito)


Fossero tutti così, i romance, saremmo a cavallo. Beh, sicuramente io lo sarei e ne sarei anche ben più che felice.
Come si può notare dalla lista qui sopra ↑↑↑, questo di cui vi parlo è il terzo volume di una serie, ma state tranquilli perché io non ho letto i libri precedenti e, in tutta onestà, non mi è mancato assolutamente nulla. Il libro è perfetto così com'è.
Ho detto perfetto? Beh, sì, avete ragione, non lo è completamente (se no avrebbe preso cinque stelle) ma ci si avvicina molto.

“Is he gay?”
“I don’t think so,” she answers. “Who knows? Maybe, he is. That would be tragic––for women. For gay men it would be cause for a national holiday. He’s gorgeous, isn’t he?”

Partiamo col dire che ho adorato i personaggi che sono persone assolutamente normali. Okay, di nuovo è un'esagerazione perché Grant è un giocatore di football, ma ha problemi talmente normali che nemmeno si nota (anche perché di football proprio non ce n'è nel libro).
Amanda è una mamma single che si fa in quattro per rendere la vita di suo figlio la migliore possibile. Niente le viene regalato e, soprattutto, non è la perfetta donna trentenne in carriera di cui leggiamo sempre. No, Amanda è un ex alcolista e ogni giorno combatte i suoi demoni pur portando avanti una vita di tutto rispetto.
Grant è un personaggio pubblico eppure è un uomo normale. Non è uno che passa da una donna all'altra, non mette in mostra il suo denaro e sì, non è uno da relazioni, ma ha delle buone ragioni per non farlo. Nemmeno lui ha un passato senza macchia e, a modo suo, anche lui ha a che fare con una dipendenza, eppure riesce a essere di una tenerezza che pochi altri personaggi mi hanno trasmesso.

Emotional rollercoasters are not an indication of how much someone loves you. Real love is steady. It’s supposed to make you feel safe. Not like you’re constantly dangling off a cliff, on a perpetual high from the spike of adrenaline. 

Il rapporto fra i due è ciò che più mi ha conquistata. È uno slowburn divertente e dolce. C'è tutta una parta di conoscenza, di odio/amore, di amicizia, di sostegno, che poi sfocia nell'amore romantico. Anche il rapporto che si instaura fra Grant e il figlio di Amanda è qualcosa che può tranquillamente fare a gara con i papà single che tanto amo.
Ciò che, purtroppo, non gli fa prendere il punteggio pieno è il momento di rottura perché, per una volta, non era necessario. L'ho trovato molto, molto, molto forzato. Sia il pretesto, sia poi lo svolgimento.

You know that ah-ha moment you get when two pieces of a jigsaw puzzle snap together? When you know you’ve finally aced something. That’s what kissing Grant feels like.

A parte questo, però, è una lettura che merita tanto e spero proprio che qualche casa editrice annunci questa autrice in vista della sua presenza al Rare Roma 2019.

I’ve been looking for a safe place, somewhere to call home my entire life and never once did it cross my mind that that home, that safe place, would be the arms of another person. And now I know why––it wasn’t a feeling I was chasing and it sure wasn’t a place. It was him. It was always him.

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Che ne dite Inkers?
Se arriverà in Italia lo leggerete?




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