Recensione: La Regina del Nord di Rebecca Ross


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon giovedì, come state? Io ho iniziato un nuovo progetto - si fa per dire - che spero mi aiuterà a tenere traccia del mio anno e a farmi mantenere gli impegni presi con me stessa. Si può dire che sia una sorta di Bullet Journal, vedremo un po' come andrà.
Venendo a parlare di libri, invece, oggi vi porto finalmente la recensione di un libro che ho pregato la casa editrice di inviarmi: "La Regina del Nord" di Rebecca Ross, edito da Piemme che ringrazio tantissimo per la copia cartacea omaggio.

Recensione: La Regina del Nord di Rebecca Ross

TRAMA:
LA REGINA DEL NORD
THE QUEEN'S RISING #1
Rebecca Ross

⭐⭐⭐⭐

Editore: Piemme
Prezzo: Cartaceo 17,50€ | Ebook 7,99€
Pagine: 370
Data uscita: 16 Ottobre 2018
Genere: Young Adult, Fantasy
Così ci prepariamo alla guerra. Non con la spada o con lo scudo, né con l'armatura. Siamo pronte perché siamo sorelle in arme, perché il nostro legame è più profondo del sangue. E risorgeremo per le regine del passato, e per quelle che ancora devono venire. 

Regno di Valenia, 1566 Sono passati sette anni dall'arrivo di Brianna nella prestigiosa Magnalia, la scuola per giovani prescelte che ambiscono a perfezionare la propria vocazione ed essere adottate da un patrono. Brianna però è l'unica allieva a non aver mai mostrato doti particolari e, se non fosse stato per l'enigmatico maestro Cartier, non avrebbe trovato la sua vocazione tra Arte, Musica, Teatro, Eloquenza e Sapienza. Ma alla cerimonia finale, il peggior timore della ragazza diventa realtà, e Brianna rimane l'unica senza un patrono. Ancora non sa che dietro allo spiacevole imprevisto si cela la sua più grande fortuna. Lo scoprirà solo quando un misterioso nobile - troppo esperto con la spada per essere un semplice protettore - la sceglierà. Brianna si troverà allora dentro un vortice di intrighi e piani segreti per rovesciare il re e ripristinare sul trono l'antica legittima monarchia, tutta femminile. Perché ci fu un tempo in cui sul Nord regnavano le regine. Ed è ora che quel tempo ritorni.

SERIE: THE QUEEN'S RISING
1. Le regina del nord
2. The Queen's Resistence (inedito)
3. Inedito


Tra le novità che a suo tempo il 2018 aveva portato con sé c'era stato il fatto che avevo iniziato a seguire alcuni blog inglesi/americani per restare al passo con le uscite oltreoceano. È stato proprio in un di questi blog che ho scoperto "The Queen's Rising" e da subito è scattato in me il desiderio di leggerlo. Poi Piemme lo ha annunciato e quando finalmente è arrivato è stato la mia gioia.
Non so bene cosa mi aspettassi da questo libro, ma devo dire che qualunque ipotesi io abbia fatto prima e durante la lettura, la Ross è riuscita a sorprendermi in positivo cambiando le carte in tavola ogni singola volta.

«Amadine Jourdain» risposi, compita, distaccata, disinteressata. Però avevo gli occhi pieni di luce, e il cuore in fiamme. E lui lo sapeva. Lo sapeva perché eravamo come specchi, e ci riflettevamo l’uno nell’altra – le mie sensazioni erano le sue, le sue sensazioni erano le mie.

Innanzi tutto parliamo della protagonista indiscussa di questa storia che è Brianna. La sua storia è fosca, nebbiosa, non è chiara e se non leggete gli alberi genealogici all'inizio del libro (non fatelo, fidatevi di una che invece lo ha fatto) il mistero che avvolge la sua identità vi porterà a girare le pagine sempre con più foga.
Brianna è un personaggio che mi è piaciuto molto. Non è una ragazzina spaventata che deve imparare a gestire un potere più grande di lei, tutt'altro. Il suo ruolo nella storia non ce lo si aspetta, e ho già detto troppo. Sappiate solo che non è quello che sembra!
Le due cose che mi sono piaciute di più, senza ombra di dubbio, sono il worldbuilding e la ship che è inevitabile che parta subito, istantaneamente.
Il mondo creato dalla Ross è speciale, diverso da ciò a cui siamo abituati sebbene in un certo senso sia uno specchio di ciò che è stata la storia del mondo reale. È stato come guardare Francia e Inghilterra nel 1500, ma con una punta di mitologia greca.
Anche tutti gli altri personaggi che compaiono, siano essi secondari o marginali, hanno una caratterizzazione molto definita, non sono solo abbozzati e hanno tutti un ruolo da interpretare che prende valore nella storia.

«Ci sono molte porte segrete intorno a noi, davanti ai nostri occhi. Semplicemente, non ci fermiamo mai a cercarle e poi ad aprirle.»

Se da un lato abbiamo però queste tre/quattro cose che mi sono piaciute tantissimo, dall'altro c'è una decisa pecca nello sviluppo della storia. La prima parte è lenta e a tratti senza un vero motivo per essere lì. Per quanto gradevole da leggere - soprattutto se penso ai momenti di ship - ci vuole quasi metà libro prima che la storia ingrani su quello che sarà il destino di Brianna e da quel momento in poi tutto ciò che è stato prima diventa quasi inutile. Ci sono dei richiami, dei riferimenti, dei ricordi alla sua vita di quel periodo, ma niente di davvero rilevante.
E quando poi la missione inizia... beh, ecco che cadiamo di nuovo in una nota stonata: tutto è veramente troppo facile. Le motivazioni della protagonista nel compiere la missione, in primis, ma non solo. Non dico che i personaggi devono essere sempre sfigati e che niente debba mai andargli bene - tipo Darrow in Golden Son -, ma un po' di difficoltà, di dubbio, rendono la lettura più avvincente e qui tutto è mancato.

Avrebbe rispettato il mio desiderio. Era un maevaniano, e per un maevaniano la parola data era sacra. I valeniani avevano la loro eleganza e le buone maniere, i maevaniani avevano la loro parola. Che valeva più della legge.

Anche nella serie della Raasch, "Neve Come Cenere", ho riscontrato questo problema e sono giunta alla conclusione che non è un vero difetto del libro, ma è più un problema di target di lettura. Infatti, sebbene i personaggi qui siano grandicelli, la stessa Brianna ha diciotto anni, il pubblico di riferimento è decisamente Young Adult, se non addirittura Middle Grade perché "La Regina del Nord" è una storia di avventura, con personaggi che è facile voler prendere ad esempio e che ha molto da insegnare ad un lettore in erba, ma per chi è già rodato risulta troppo semplice.

«Non posso dirti che cosa decidere, che cosa è meglio per te» riprese. «Devi seguire il tuo cuore, Brianna. Ma ti dirò questo: qualunque strada sceglierai, io ti seguirò, anche se fosse nel buio dell’inferno.»

C'è da dire, però, che anche se il libro termina con un finale pulito e senza alcun tipo di cliffhanger, io comunque non vedo l'ora di leggere il secondo perché, da quello che ho sentito, fa il salto di qualità!

In generale è una lettura che consiglio, è semplice e scorrevole - ah, non ve l'ho detto, ma lo stile della Ross è sublime, liquido, cattura e fa macinare pagine senza che ce ne si renda conto - certo, il punteggio per me non è pieno, le quattro stelle sono arrotondate per eccesso perché sarebbe un tre e mezzo, ma sono sicura che piacerà a molti, soprattutto ai lettori più giovani.

Guardai i miei calzoni, gli stivali, l’ampia camicia di lino, il pendente d’argento che brillava sul mio cuore. Quella ero io, quello era tutto ciò che potevo dargli.

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Che ne dite Inkers?
Vi incuriosisce questa storia?
Io spero proprio che Piemme ci porti anche i volumi successivi!


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8 Commenti

  1. La rece è bella eh, e anche la tua approvazione del libro, ma non fa per me XD dovresti mettere nella scheda libro una voce “adatto a F”

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    1. Farò un'immaginetta da aggiungere a quella dei generi xD

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  2. il fatto che hai riscontrato la stessa cosa con il libro della Raasch mi fa rimandare ancora di più la lettura -,-

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    1. Credo che quello della Raasch per te sia troppo semplice.

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  3. Sono d'accordo sul fatto che l'inizio sia un po' troppo lento, però poi l'ho adorato :D

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  4. Sono d'accordo con te su tutto, soprattutto l'inizio un po' lento.
    Mi sa che comunque sono la sola ad aver saltato albero genealogico xD

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