Recensione: Catastrophe Queen di Emma Hart


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Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? Io oggi affiancherò la tutor alla scoperta di una nuova funzione del gestionale, quindi almeno per la mattina non dovrei annoiarmi troppo. Non che ieri mi sia annoiata eh, ho passato ben due ore in "gita" perché mi hanno mandata in posta e avevo ventisette persone davanti... xD
Comunque veniamo alla recensione di oggi, perché vi parlo dell'inedito "Catastrophe Queen" di Emma Hart, che spero tanto arrivi in Italia perché è proprio caruccio!

Recensione: Catastrophe Queen di Emma Hart

TRAMA:
CATASTROPHE QUEEN

Emma Hart

⭐⭐⭐⭐

Editore: Autopubblicato
Prezzo: Cartaceo 10,75€ | Ebook 3,51€
Pagine: 192
Data uscita: 25 Gennaio 2019 (inedito in Italia)
Genere: Contemporary Romance
One hot mess. One hot boss. One too many hot encounters...
It's not you. It's me.
No, seriously. It is me. Not only does my name literally mean "unfortunate," but that's the story of my life.

Everything I touch turns to crap. An apartment fire--that I swear I was not responsible for--means I'm living back at home with my sex-mad parents. Yay, me!

Which is why I need my new job as personal assistant to Cameron Reid to get back on my feet. Three months in this job and I can move back out and, hopefully, remember to turn off my flat iron once in a while.

Ahem.

On paper, my job is easy. Make coffee. Book appointments. Keep everything in order.

Until I walk in on my boss, half-naked, wearing nothing but the kind of tiny white towel that dreams are made of.

Now, nothing is easy--except our mutual attraction. But he's my boss, and you know what they say about mixing work and pleasure: unless you do porn, it's just not worth it.

Or is it?

AUTOCONCLUSIVO


Avendo questa autrice tra le papabili per il Rare, ma essendo indecisa su quale dei suoi libri editi in Italia buttarmi, ho optato per leggere un inedito e l'opportunità è arrivata proprio con l'ARC di "Catastrophe Queen" che si preannunciava una lettura easy e da ridere e non mi ha delusa.
La storia si presenta esattamente per quello che è: una commedia divertente, senza grandi pretese. D'altra parte, in 195 pagine, non ci si può aspettare un romanzo al cento per cento, ma intrattiene nel modo migliore.

“You know the problem with growing up with money?” he asked with a tilt of his head and a curve of his lips.
 “There are only so many ponies your parents can buy you before you run out of stables?”
 His smile got a little wider. “No. It’s that you’re used to getting what you want. So I’ll get you on a date. That, I can promise you.”

La caratterizzazione dei personaggi è un po' blanda, lo ammetto, perché anche se ci viene ripetuto più di una volta che Mallory è un cataclisma ambulante e ci viene altrettanto dimostrato che, invece, Cameron è un vero gentiluomo, non ci viene raccontato quasi nulla del loro background. Abbiamo a che fare con le loro famiglie e i loro amici, vediamo come interagiscono gli uni con gli altri, ma resta tutto sempre molto superficiale.
In compenso, però, le tragedie annunciate di Mallory sono esilaranti. Il suo senso dell'umorismo e il sarcasmo sono ciò che davvero tiene in piedi la storia e devo dire che anche Cameron ha un suo perché non essendo il solito Amministratore Delegato fatto con lo stampino.
Entrambi hanno qualcosa che li differenzia dai soliti personaggi e questo compensa di gran lunga le altre lacune.

“You’re being awfully nice about my bare foot.”
 He chuckled. “What can I say? I have a hero complex that outweighs my dislike of bare feet. Hold these. I’ll carry you to the car.”

Sebbene la storia si svolga piuttosto velocemente - tre settimane - in realtà il libro è un dolcissimo slow burn perché (piccolo spoiler) i due arrivano al sodo solo nelle ultime pagine. Prima, infatti, abbiamo un sacco di situazioni divertenti, esilaranti e quotidiane in cui i due si conoscono e si scoprono, che se ambientate in un lasso di tempo più lungo, avrebbero dato un senso migliore alla narrazione, ma riescono comunque a non annoiare mai, né a sembrare troppo assurde.

Lo stile della Hart, anche in inglese, è piuttosto semplice e decisamente scorrevole. Intrattiene e strappa più di un sorriso e di una risata spesso e volentieri.
In generale, il voto complessivo sarebbe stato un tre e mezzo, ma ho voluto arrotondare a quattro proprio per la leggerezza e il senso di abbraccio che si sente mentre si legge.

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Che ve ne pare Inkers?
Leggerete questo libro se arriverà in Italia?




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