BlogTour | Finale, di Stephanie Garber

✩ BlogTour ✩

Buongiorno Inkers e buon venerdì, come state? Oggi su The Ink Spell è una giornata speciale perché è parecchio tempo che non ho il piacere di partecipare a un blogtour, ma quando Francy e Ely mi hanno proposto questa tappa... beh, non ho proprio saputo tirarmi indietro.
Insieme alle mie compagne di evento (qui sotto trovate il calendario) oggi sono qui per promuovere la recentissima uscita (3 Dicembre!) di "Finale", libro conclusivo della trilogia di Caraval, di Stephanie Garber, edito in Italia da Rizzoli.

Come vedete dal calendario, a me sono stati assegnati gli abiti e se mi seguite da un po' sapete che anche che non è un caso. Ammetto che inizialmente non ho accettato istantaneamente la tappa, prima ho optato per una recensione, ma poi... beh, la mia me sopita da più di un anno ha cominciato a gridare a gran voce che quella tappa era sua... e beh, eccomi qua.
Per l'occasione ho tirato fuori le mie armi da battaglia: le matite, i pantoni, i rapidi, le penne, i pennarelli, i tratto pen... era tutto lì, sulla scrivania a dirmi "Questa sei tu!".

Certo, la Garber mi ha reso le cose anche abbastanza semplici perché nella sua trilogia non si è risparmiata sulla fantasia per creare gli abiti che Rossella e Donatella indossano in questi tre libri e la mia immaginazione ci è andata a nozze.

Quindi, armata dei miei migliori amici, ho messo in colore e inchiostro su carta le immagini che le parole della Garber creavano nella mia mente.

Spero che vi piacciano!

(cliccate sulle foto per vederle più in grande!)

🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹 Caraval 🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹

Scomparsi  i  toni  smorti  di  poco  prima, adesso il vestito era di un intenso rosso ciliegia, il colore della  seduzione  e  dei  segreti.  Un  elegante  intreccio  di nastri  scendeva  lungo  il  bustino  aderente  dall’ampia scollatura,  messo  in  risalto  da  un  sellino  coordinato.  La gonna  era  smerlata  e  aderente  alle  sue  forme,  con  cinque balze sottili di diversi tessuti che alternavano seta e tulle color  ciliegia,  con  tocchi  di  merletto  nero.  Anche  il marrone  sbiadito  degli  stivaletti  si  era  trasformato  in un’elegante combinazione di cuoio e pizzo nero.

Aveva sperato in qualcosa di più sobrio, un vestito con cui avrebbe potuto confondersi nella notte, ma quell’abito faceva decisamente di testa sua.
 Un  enorme  fiocco  rosso  vinaccia  spiccava  sul  sellino, con  due  nastri  che  scendevano  fino  a  terra.  Il  resto dell’abito  era  bianco,  tranne  il  corpetto  seminascosto  da una  miriade  di  nastrini  rossi.  Le  spalle  erano  scoperte, mentre sulle braccia scendevano lunghe maniche percorse da nastri color rubino allacciati ai polsi, con le estremità che danzavano tra le sue dita affusolate.

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🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹  Legend 🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹

Finì di vestirsi appena prima del crepuscolo. Per quella notte aveva scelto un abito con la gonna morbida e senza corsetto, del colore blu piombo delle lacrime versate da un cielo temporalesco. Era forse un indumento troppo leggero da indossare di notte, ma le facilitava i movimenti.

«Non mi pare una promessa rassicurante.» Tella si alzò dallo sgabello e si lisciò le pieghe del vestito, molto più pesante di tutti gli altri che Jacks le aveva mandato. Una metà era fatta di seta azzurro perla senza ornamenti, mentre l’altra era un viluppo intricato di spirali di gemme, fiori di velluto indaco e inserti di pizzo azzurro ghiaccio che si riversavano sulla gonna dando l’impressione di uno scrigno di gioielli rovesciato.

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🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹  Finale 🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹

Era della sua sfumatura preferita di pervinca, con la scollatura a cuore, un’alta fascia gialla in vita e una gonna lunga fino al polpaccio fatta di centinaia di piume.

Il corpetto era dorato, con le spalline calate fatte di diamanti gialli che scintillavano come stelle e proiettavano riflessi iridescenti nella stanza. La gonna era ampia e rossa come un cuore palpitante, ma bastava un piccolo movimento dei fianchi o una giravolta per far esplodere una vampa dorata che le scendeva dalla cintola all’orlo, dove l’oro luccicava e ammiccava come uno sciame di piccole comete.

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Che ne dite, Inkers?
Vi piacciono?
Vi incuriosiscono a leggere i libri?