Recensione | La Quinta Stagione, di N.K. Jemisin


 Recensione 


Buongiorno Inkers, come state? In questo martedì che sembra promettere pioggia mi astengo dal fare commenti sulla situazione italiana perché a quanto pare non sono graditi. Non farsi prendere dal panico pare essere la stranezza. Vabbè.
Parliamo di libri che oggi c'è, finalmente, la recensione de "La Quinta Stagione", di N.K. Jemisin, edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica.



TRAMA:
LA QUINTA STAGIONE
LA TERRA SPEZZATA #1
N.K. Jemisin

⭐⭐⭐⭐

Editore: Mondadori
Prezzo: Cartaceo 15.00€ | Ebook 7.99€
Pagine: 471
Data uscita: 30 Aprile 2019
Genere: Fantascienza
È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.

È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.

SERIE: LA TERRA SPEZZATA
[IN CORSO IN ITALIA]

1. La quinta stagione
2. Il portale degli obelischi (in arrivo)
3. The stone sky (inedito)


Ho rimandato la scrittura di questa recensione per una settimana dicendomi che dovevo ponderare bene, ma la verità è che ad oggi non so bene cosa scriverci.

Il Padre Terra ragiona in ere, ma non dorme mai e poi mai. E non dimentica.

"La quinta stagione" non è un libro semplice, tutt'altro. È un libro difficile, che fa salire centomila domande e che fino all'ultimo minuto non da risposte. In un certo qual modo ti incita ad andare avanti perché te lo fa sentire nelle ossa che quello che nasconde ti stupirà, che farà valere tutto lo sforzo, ma appunto, ci vuole un certo impegno per scalare i suoi capitoli.
Però una cosa va detta: la vista dalla cima è stupenda.

A quanti devono combattere
 per ottenere quel rispetto
 che agli altri è garantito

Per quanto riguarda l'intreccio quasi nulla è chiaro fino a circa il 60/70% quando poi si finisce per rincorrere il finale per le tante cose che succedono. Forse alcuni fatti potrebbero sembrare scontati una volta letti, ma io arrivata lì sono rimasta a bocca aperta e con un sonoro "WTF" sulle labbra. Certo, da quel momento in poi alcune cose si immaginano facilmente, ma nemmeno troppo.
Il libro è volutamente lento, si basa principalmente sulle emozioni e gli stati d'animo che contraddistinguono le voci narranti. C'è una palese denuncia del nostro mondo per com'è ora, sia a livello ambientale, sia a livello razziale.
Offre spunti di riflessione da più angolazioni, ma allo stesso tempo può essere goduto senza cercare particolari significati.

Sorridere in modo che gli altri ti credano è un’arte. Devono sorridere anche gli occhi, altrimenti sapranno che li odi.

Il genere, invece, è qualcosa su cui bisogna ragionare.
In base alla descrizione che l'autrice ci da del mondo, la sensazione è quella di essere in un futuro prossimo della Terra, dove in seguito sia all'evoluzione dell'uomo sia a devastanti catastrofi naturali il mondo non è più quello che conosciamo ora. Eppure la sua ombra c'è ancora.
Sembra di essere in un mondo post-apocalittico, ma non si sa cosa ha dato il via alla rovina iniziale.
Distopico dite? Potrebbe essere, però al momento mancano le componenti politiche che contraddistinguono questo genere come il popolo represso e il governo ricco che vive sulle spalle dei più deboli.
Invece c'è decisamente abbondanza di fantascienza. Non è immediata, ci vuole un po' perché la cosa prenda forma, ma il tutto ha un che di "The 100" (non navicelle spaziali, sia chiaro!) e per me è solo una cosa positiva.
Non mi sbilancerei a parlare di fantasy, nonostante la componente "magica" perché la questione è trattata come un'evoluzione genetica, quindi non è effettivamente qualcosa di impossibile.

«È una maledizione, non un dono.» Syenite chiude gli occhi, ma non rifiuta gli anelli.
«È un dono se ci fa stare meglio. È una maledizione se permettiamo che ci distrugga. Sei tu a deciderlo: non gli istruttori né i Custodi né nessun altro.»

Parlando dello stile, quello della Jemisin è molto particolare. È la prima volta che mi trovo davanti a un pov in seconda persona e non me lo aspettavo, ma l'ho apprezzato tantissimo. Ancora più della prima persona perché mi dava la sensazione di essere davvero protagonista in quel momento. Io ero Essun ed ero dentro al libro, un personaggio di carta e inchiostro al cento per cento.

Sono molto curiosa di leggere il prossimo volume - che dovrebbe uscire a breve - perché ho ancora tante domande e la curiosità scalpita per essere soddisfatta.
Decisamente un titolo approvato e devo ringraziare F per avermi convinta a leggerlo e a non fermarmi quando facevo fatica.

«Noi non siamo umani.»
«Sì. Noi. Lo. Siamo.» Il suo tono diventa violento. «Non me ne frega un cazzo di ciò che ha stabilito il consiglio vattelapesca di grandi, importanti stronzi o di come classificano le cose i geomestri e di nient’altro del genere. Che noi non siamo umani è solo la balla che si raccontano per non sentirsi in colpa per come ci trattano.»

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Che ne dite, Inkers?
Può fare per voi?




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5 Commenti

  1. Io l'ho visto ovunque e tutti ne hanno parlato bene ma non so la trama a quel qualcosa che non mi convince al 100%

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  2. E' stato un piacere supportarti in questa lettura, mi hai aiutato a ricordare cose che mi serviranno per il seguito imminente! E niente, come diceva Thor nel primo film, la scienza e la magia sono la stessa cosa nei nostri mondi, hanno solo nomi diversi! XD

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  3. Quoto in toto, ma devo prendermi del tempo, non sono pronta a iniziare il secondo così presto.

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