Recensione | Shadowhunters - La Catena d'Oro, di Cassandra Clare


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon giovedì, come state? Un'altra settimana è quasi finita e qui pare che sia tornato l'inverno dal freddo che fa. Altro che primavera. Certo, io ho pure iniziato l'antistaminico, quindi qualcosa non torna.
Detto questo, mi sto impegnando per recuperare un po' di recensioni arretrate, quindi oggi vi parlo de "Shadowhunters - La Catena d'Oro", di Cassandra Clare, edito da Mondadori che ringrazio per la copia cartacea omaggio.

Recensione | Shadowhunters - La Catena d'Oro, di Cassandra Clare

TRAMA:
SHADOWHUNTERS
LA CATENA D'ORO
THE LAST HOURS #01
Cassandra Clare

⭐⭐⭐

Editore: Mondadori
Prezzo: Cartaceo 18.90€ | Ebook 9.99€
Pagine: 547
Data uscita: 3 Marzo 2020
Genere: (Historical) Urban Fantasy
Cordelia Carstairs è una Shadowhunter, e in quanto tale le è stato insegnato fin dalla più tenera età come si combattono i demoni. Quando il padre viene accusato di un terribile crimine, lei e il fratello Alastair partono alla volta di Londra con la speranza di riuscire a evitare la rovina della famiglia. Sona, la madre, vorrebbe che lei trovasse un marito e si sistemasse, ma Cordelia è più determinata a diventare un'eroina che una sposa. Presto, nella capitale britannica, la sua strada si incrocia nuovamente con quella di James e Lucie Herondale, suoi cari amici d'infanzia, che la trascinano in un mondo sfavillante e affascinante, fatto di sale da ballo, missioni segrete e luoghi magici popolati da vampiri e stregoni, dove Cordelia però è costretta a tenere nascosto il suo amore per James, promesso sposo di un'altra fanciulla.

La nuova vita della ragazza viene sconvolta quando una serie di attacchi demoniaci devasta la città, e questa volta si tratta di qualcosa di completamente diverso da ciò con cui hanno avuto a che fare fino a questo momento gli Shadowhunters. Qualcosa di apparentemente impossibile da uccidere che si muove alla luce del sole e colpisce la gente ignara con un veleno letale. Londra è messa immediatamente in quarantena e gli amici di Cordelia, intrappolati come lei nella città, scoprono di essere dotati di poteri incredibili, un'eredità oscura di cui fino a quel momento ignoravano l'esistenza. Questo li costringe a compiere una scelta drammatica che li condurrà a comprendere quanto crudele sia il prezzo da pagare per essere eroi.

SERIE: THE LAST HOURS
[IN CORSO IN ITALIA]

1. La catena d'oro
2. Chain of iron (2021 in inglese)
3. Chain of thorns (2022 in inglese)


Sto meditando su come iniziare questa recensione perché mi trova davvero impreparata. Ho terminato la lettura da qualche giorno ormai e ancora sono in modalità "meh".

Sarò onesta, avevo grandi aspettative per questo libro, d'altra parte The Infernal Devices è la mia serie urban fantasy preferita in assoluto, quindi un po' di hype per questo sequel c'era.
E sì, lo so che non dovevo, che alzare l'asticella è sempre un male, ma dopo una serie come Le Origini certe cose ce le si aspetta, invece... meh.

Il problema - mio, suppongo - è che non apprezzo i romanzi corali e tutte le patologie sociali che Clare forza dentro alle sue storie sempre con maggior determinazione.
Ora, io non ho nulla contro i temi sociali, anzi ben vengano, ma trovo che ad un certo punto il tutto diventi superfluo e no, non posso farvi esempi perché sarebbe spoiler.

«Sono un Herondale. Amiamo solo una volta.»
«È solo una storia.»
«Non lo sai?» disse James amaramente. «Tutte le storie sono vere.»

La Clare ha di nuovo scelto di gestire una quantità esagerata di personaggi e di farci avere i pov di tutti loro - posso dirvi che qui ne "La Catena d'Oro" ne ho contati almeno sette - e per me questo si è rivelato un problema.
Come coi Blackthorn in "Signore delle Ombre" la sensazione che ho avuto è che nessuno fosse davvero protagonista, tanto meno che lo fossero tutti.
Tipo, gli Herondale. Parliamone. Dov'è la loro personalità? Cos'hanno in più a parte il sangue della madre? Sono delle ombre, non spiccano e anzi, nel caso di Lucie sono più le volte che ho alzato gli occhi al cielo di quelle che l'ho apprezzata (mai).
L'unico personaggio che salvo è Matthew Fairchild che se non fosse per il cognome direi che potrebbe essere un Herondale. Davvero, lui è un personaggio da proteggere e di cui avrei voluto tutti i segreti già svelati.
In compenso mi sono piaciuti molto i rapporti di amicizia tra gli Allegri Compagni (che poi sarebbero tutti i figli dei protagonisti di The Infernal Devices) perché sanno di vero, di quell'amicizia che si coltiva e non ha paura di ferire. Come anche il legame Parabatai tra Matthew e James.

«Non possiamo scegliere quando provare dolore nelle nostre vite» disse Matthew. «Arriva quando arriva, e cerchiamo di ricordare che tutto il dolore svanisce, sebbene non riusciamo a immaginare un giorno in cui la sofferenza mollerà la presa su di noi. Ogni infelicità passa. L’umanità è attirata dalla luce, non dall’oscurità.»

La trama è piuttosto inconsistente. Sì, ci sono alcuni attacchi di demoni e un paio di elementi che incuriosiscono (ciao Jesse Blackthorn), ma tutto è fumoso e inconsistente perché appena qualcosa potrebbe farsi interessanti ecco che si viene portati a voler fissare il soffitto per tutti gli intrighi amorosi che ci sono.
Non so, forse la Clare voleva dare una parvenza di angst multilivello, ma per quanto mi riguarda aveva fatto un lavoro migliore con Tessa, Will e Jem o con Clary, Jace e Simon.

Vorrei anche spendere due parole sul cambio di personalità di alcuni personaggi. Okay che Will e Tessa non sono più dei ragazzini, ma abbiamo tutti presente la personalità di Will a diciassette anni, sì? Benissimo. Io pensavo che da adulto avrebbe mantenuto quel qualcosa da Herondale che lo differenziava dagli altri shadowhunters... boh, me lo immaginavo un genitore complice dei propri figli. Sì, va bene, più responsabilizzato, ma nemmeno poi troppo. Invece mi sono trovata davanti a un damerino in gilet, innamorato di sua moglie, ma non abbastanza attento da rendersi conto che qualcosa nella sua famiglia non va. Solo io non lo trovo coerente?

«È il sogno di chiunque, non è vero? Invece di tanti che ti danno solo una piccola parte di sé… uno che ti dà tutto.»

Tra l'altro, non so se di nuovo l'ho notato solo io - ma nelle altre recensioni in italiano che ho letto non se ne parla - è ripetitivo all'inverosimile con gli elementi già visti negli altri libri. Omosessualità? Check. Negromanzia? Check. Magnus che salva la situazione? Check. Demoni superiori? Check. Maledizioni? Check. Amore proibito? Check.

Insomma, sono poche le cose che salvo di questo libro, ma ci credete che leggerò sicuramente il prossimo volume? Sì, qualcuno potrebbe considerarlo masochismo, ma la verità è che sono affezionata a questo mondo. Leggere una nuova avventura con protagonisti degli Shadowhunters mi da un senso di ritorno a casa. Questo mondo è anche un po' mio e non posso voltargli le spalle.

Non permettere a chi non riesce a vedere la verità di dirti chi sei. Tu sei la fiamma che non può essere estinta. Sei la stella che non si può smarrire. Sei chi sei sempre stato, e questo basta e avanza. Chiunque ti guardi e veda il buio è cieco.

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E insomma, lettori, voi da che parte siete nella serie di Shadowhunters?




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4 Commenti

  1. mamma mia Lucie... se ne esce con certe cose che boh, potrebbe funzionare benissimo come personaggio adatto ai bambini.
    Per il resto sai già che concordo con te praticamente su tutto.

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  2. Spesso non sono d'accordo con le recensioni di questo blog, ma qui siamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda. L'ho trovato un libro insipido, banale e ripetitivo, scritto più perché la Clare ha qualche compulsione a scrivere di questa serie e perché c'era ancora qualche etnia/orientamento sessuale/identità di genere/importante tema sociale che non aveva ancora spuntato dalla check list che perché aveva effettivamente qualcosa da aggiungere. La maggior parte dei personaggi non mi ha colpita, e concordo che sono troppi (e alcuni troppo promossi: ha martellato su Anna, ma nel libro ha due scene in croce), Cordelia in primis. (Mi piacciono però Grace, Jesse e Alastair, e mi diverte Lucie che si atteggia a grande scrittrice quando in realtà sta scrivendo la versione romanzata de Il segreto). In più, trovo poco realistici i rapporti genitori-figli. Sembra che perché Will, Tessa, Cecily, i fratelli Lightwood erano gli eroi di TDI ora per "merito" sono tutti bravi genitori e per merito hanno tutti bravi figli. Da questo punto di vista trovo più realistica la famiglia Carstair che però, guarda caso, non c'era i TDI, quindi i loro difetti come genitori con rovinano gli headcanon iddiliaci dei fan.
    Leggerò il seguito per affetto, ma non per altro.

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    1. Idem, anche se ci spero sempre che la Clare si riprenda.

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