Recensione | Motion - Space - Time, di Penny Reid


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon inizio settimana, come state? Io arrivo da un weekend sorprendentemente produttivo e rilassante perché sabato ho visto delle amiche che non vedevo da due anni e nel pomeriggio ho messo a posto completamente il box che da più di un anno era il deposito di tutti gli scatoloni del trasloco; mentre domenica il man doveva lavorare e invece è rimasto a casa, quindi siamo andati a pranzo dai miei e poi ci siamo rilassati tutto il giorno sul divano.
Comunque, oggi torno da voi con una recensione 3 in 1 in cui vi parlo di "Motion; Space e Time" di Penny Reid edito in Italia da Always Publishing.



Una sola settimana.
Una casa vuota.
Una ragazza geniale.
Un aspirante musicista.
Un’enorme menzogna.
Cosa potrebbe andare storto?

Mona DaVinci è una giovane promessa della fisica. La ricerca è la sua vita, nulla può distoglierla dai propri obiettivi. Quando ci si diploma a quindici anni e si inizia un dottorato di ricerca a diciannove, infatti, non si ha tempo per distrazioni. Mona ne è consapevole, per questo anche il divertimento per lei è programmato.
La sua gemella Lisa, però, non sembra pensarla così. Più vicina allo stile di vita dei loro genitori, due super celebrità, con i suoi colpi di testa lei offre di continuo materiale ai tabloid. La sua ultima bravata, tuttavia, le è costata la prigione e adesso Mona è costretta ad impersonare Lisa per nascondere ai genitori l’arresto della sua gemella.
Ritornare nella casa di famiglia per una sola settimana non le sembra un compito troppo difficile, finché non scopre di doverla condividere con un guardiano: il migliore amico di suo fratello, Abram.
Abram è un aspirante musicista di talento che stabilisce da solo le sue regole, senza programmi e pianificazioni. Dovrebbe rappresentare tutto ciò che Mona detesta, eppure lei se ne sente attratta da subito. La chimica tra loro è esplosiva. Nonostante Abram non conosca la verità sullo scambio, Mona per la prima volta inizia a considerare l’idea di abbandonarsi alle proprie irrazionali emozioni senza rimpianto, anche a costo di menzogne e sotterfugi.
Le bugie, però, aleggiano sulla sua testa come una minaccia, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. La rivelazione della vera identità di Mona la unirà ad Abram ancora di più o ferirà in maniera irrevocabile l’unico ragazzo che abbia mai toccato il suo cuore?

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Non leggevo New Adult da un bel po' quando ho iniziato questa serie, quindi l'ho approcciata senza pretese perché sapevo che già io col NA non ci vado a nozze e che la Reid non mi entusiasma come autrice. 
In sé per sé la serie non mi ha delusa, ma di certo non mi ha fatto correre in cerca del cartaceo.

Il primo volume - Motion - è caruccio, si sviluppa su un trope che mi piace - quello della convivenza forzata - e anche se c'è una sorta di insta love, mi è piaciuto come l'autrice l'ha gestito. 
I due protagonisti sono ben gestiti, caratterizzati molto bene e con personalità non stereotipate che fanno del loro meglio per rendersi uniche.

Il secondo capitolo - Space - mi è piaciuto molto più del primo, il ritmo è più serrato e abbiamo anche il pov di Abram oltre a quello di Mona. Sostanzialmente l'ho divorato come non mi sarei mai aspettata perché è strapieno di angst - che io odio - ma mi ha incollata alle pagine. I personaggi mi sono piaciuti molto, ma ho soprattutto apprezzato come l'autrice sia riuscita a sorprendermi con un dettaglio che proprio non mi aspettavo.

Purtroppo per il terzo volume - Time - non posso dire la stessa cosa. È leggibile, ma niente di che. Un sacco di paranoie portate avanti per tutto il libro con un finale insipido e ben poco soddisfacente.

Tirando le somme, la trilogia per intero è una lettura carina, leggera e senza pretese. Se vi piace il new adult resterete sicuramente soddisfatt* dell'insieme nonostante i cliffhanger alla fine dei primi due volumi (ma tanto la trilogia è completa, quindi non importa, no?).

Nota alla traduzione italiana: di nuovo non ci siamo. Non capisco se manca la revisione in casa editrice o prima, a monte, nella rilettura della traduzione.

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Che ne dite Inkers?
Avete già letto questa serie?




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