Buongiorno Inkers, come state? Oggi è il 23 del mese e per la Monday Review vi porto, anzi vi portiamo perché oggi siamo in due - la Twin Reviews che avrebbe dovuto uscire ieri, ma era domenica e noi siamo pigre xD
Con Ely per questo mese abbiamo scelto di leggere "Il problema è che ti amo". Sia per me che per lei è stato il mio incontro con la Armentrout in in genere che non toccasse il fantasy, ma diciamo che non ne siamo rimaste pienamente soddisfatte, vero Ely?
È il primo romance/young adult della Army che leggo e devo dire che mi ha coinvolta molto. La recensione non sarà tutta rosee e fiori, ve lo anticipo, però non vi nego che penso di leggere altro di questa autrice in futuro, vi terrò informati ovviamente.
IL PROBLEMA È CHE TI AMO
Jennifer L. Armentrout
⭐⭐⭐
Editore: Nord
Prezzo: Rigido 16,90€ Ebook 9,99€
Pagine: 440
Serie: Autoconclusivo (?)
Genere: Romance, Young Adult
Trama: Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, di convincersi di non avere più bisogno di essere invisibile, ma le cicatrici dell'anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia è proprio a scuola che accade l'inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c'è Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante, una pessima reputazione e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe d'un tempo... un eroe per di più molto affascinante. Eppure gli anni trascorsi lontano da Mallory hanno segnato profondamente Rider, che ben presto si troverà davvero nei guai. E Mallory sarà la sola a poter fare la differenza. Ma riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?
Ink: Da quello che mi dice Ely, questo mese tocca di nuovo a me fare gli onori di casa e lasciatemi dire che non potrei esserne più felice perché la Armentrout è una delle mie autrici preferite fino ad ora e aver finalmente letto qualcosa di suo senza fantasy è stato davvero una scoperta. Certo, come vi anticipava prima Ely, non è che sia tutto rose e fiori. E a proposito di Ely, la signorina qui presente dovrebbe davvero fare un pensierino sul portare avanti la Dark Elements della Army, visto che si è fermata a Caldo come il Fuoco, eh? Comunque, tornando a "Il problema è che ti amo"(no, il problema è che cambiate i titoli a random perché l'originale "Il problema con 'per sempre'" aveva un perché per stare in copertina, ma vabbè) il libro parte direttamente col botto. Il prologo stringe il cuore come pochi altri.
Ely: Mea culpa! Lo ammetto e chiedo venia, la Dark Elements mi aspetta da un po' (un po' troppo forse), Ink ha perfettamente ragione. Sapete che vi dico? Ora prendo il secondo volume, basta tergiversare! Prendo il secondo volume della Dark Elements non solo per "rivedere" Roth (non è che stavate pensando questo?! xD), no, la verità è che lo stile narrativo della Army mi ha convinta in chiave fantasy e, devo dire, lo ha fatto anche in chiave young adult. "Il probelma è che ti amo" mi ha rapita sin dalle prime pagine e non sono riuscita a staccarmi dai primi capitoli. Ink, quante volte abbiamo sforato? Si, praticamente io ed Ink ci eravamo assegnate 4 capitoli al giorno, vi assicuro che ci abbiamo provato entrambe a rispettare "la scadenza" ma abbiamo fallito miseramente. Era una tale sofferenza chiudere questo libro che lo abbiamo finito prima del previsto. Direi di partire dai protagonisti. Io li ho amati entrambi, tu Ink? A chi va la tua preferenza?
Ink: Jayden! Ah no, aspè, lui è un personaggio secondario, non un protagonista xD Okay, dai, allora, tra Mallory e Rider preferisco decisamente lui. Sarà che di Mal esploriamo ogni singolo pensiero e sì okay, ha subito un forte trauma, ma è Rider quello più misterioso, quello che resta indietro, quello che più di tutti vorresti abbracciare per fargli capire che non è solo. Entrambi, comunque, sono personaggi che scaldano il cuore fin dalle prime pagine. (Ammetto che al primo incontro ho temuto una replica dell'inizio di Dreamology, per fortuna non è andata così xD)
Diciamo che a noi non sono i personaggi che ci fanno tentennare sul giudizio, vero Ely?
Ely: L'hai detto Ink, Mal e Rider sono due protagonisti che hanno sofferto cose indicibili, cose che fanno accapponare la pelle, cose che non dovrebbero proprio esistere sulla faccia della Terra ma che invece esistono purtroppo e la Army l'ha reso in modo magistrale, senza essere troppo cruda, né troppo stucchevole. E si, anche i personaggi secondari sono più che comprimari. Ma, come hai ben detto tu, c'è un grande MA: l'epilogo. A tratti affrettato, a tratti rarefatto. Gli ultimi capitoli sono densi di discorsi profondi, Mal sembra essere cresciuta all'improvviso in modo esponenziale, una maturità eccessiva, quasi saccente, che fa sembrare Rider ciò che non è ed ha dimostrato di non essere. Rider quasi viene fatto passare per un tipo senza spina dorsale e non è questa l'immagine che ho percepito durante tutta la lettura. Sia Mal che Rider sono "ragazzi interrotti", ragazzi che hanno avuto la peggior infanzia possibile. Ripercussioni ha avuto Mal e ripercussioni ha avuto Rider. Se comprendiamo Mal non possiamo non comprendere Rider. Era giusto motivare un ragazzo su cui nessuno ha mai scommesso un centesimo, ma nel finale ho avvertito come se si volesse far passare Rider per un debole mentre lui è uno che combatte e lo dimostrerà fino alla fine. Sono troppo dura Ink? Sono stata accecata dal mio amore per Rider?
Ink: In realtà la penso esattamente come te. Il libro è composto da 40 capitoli, più prologo ed epilogo, e tutto è andato bene fino al 39esimo capitolo, quando - giustamente - c'è il cambio di rotta, la rottura, il punto di svolta. Il problema però è che il 40esimo capitolo non è sufficiente ad esplorare tutto ciò che andrebbe sviluppato. Un paio di capitoli in più, anche con uno stacco temporale volendo, non avrebbero di certo guastato. La storia di per sé non brilla per innovazione, infatti è abbastanza prevedibile, però è dolce. Così dolce che è impossibile non sorridere come un ebete ad ogni scena. Quindi, dopo 39 capitoli scritti alla perfezione, con tutte le emozioni che ti avvolgono come una coperta in un giorno di pioggia, un paio di discorsi profondi meditati in una notte non sono un finale adeguato alle aspettative che la Army ci ha abituate ad avere. Anche l'epilogo è piuttosto vago, di solito la Armentrout pone scelte molto più definitive alla fine dei suoi libri, mentre qua ci sono milioni di possibilità.
Ely: Mi aspettavo molto, molto di più dal finale, condivido! Non so come di solito la Army chiuda i suoi young adult ma mi fido ciecamente di te, lo sai. Sono rimasta insoddisfatta ed anche un po' perplessa da questo finale che mi ha "rovinato" un libro a cui, per intensità e dolcezza, avevo pensato di attribuire il punteggio pieno per quanto sia riuscito a coinvolgermi ed a parlare al mio cuore. Mi sono quasi sentita tradita perché "Il problema è che ti amo" è scritto talmente bene che mi ha presa per mano e portato con sé, mi ha fatto conoscere non solo Mallory e Rider ma anche altri personaggi davvero interessanti di cui vorrei tanto sapere di più. Ainsley per esempio. L'epilogo non è un vero finale per un libro che si professa autoconclusivo. Tu mi hai dato speranza dicendomi che, dalle tue ricerche, hai saputo che ci potrebbe essere un libro su Ainsley e ne sono felicissima ma non potete dirmi che un libro è autoconclusivo, farmi affezionare in questo modo a tutti i personaggi e poi lasciarmi così, non ti pare? Army N O N S I F A. Ecco perché le stelline sono vorticosamente scese.
Ink: Io voglio saperne di più di Hector invece. Cosa gli succede dopo l'inizio del declino? E la nonna? Non può proprio lasciare le cose in sospeso così. Tra l'altro abbiamo notato entrambe, per motivi che non diremo per evitare spoiler, che assomiglia molto al primo film di Step Up: il pregiudizio in base ad un indirizzo, le speranze disattese, la mancata fiducia, sono tutti temi presenti anche in questo libro che come vi diceva Ely arriva perfetto alla fine dove inciampa e non riesce più a rialzarsi, portandosi dietro la valutazione.
Insomma, io consiglio al 100% questo libro ai fan della Armentrout soprattutto, ma anche a tutti gli altri, solo siate preparati al finale un po' affrettato che comunque non ci nega l'happy ending.
Ely: Non posso non consigliarlo anche io, un libro che tocca il cuore merita di essere letto. Lo scivolone alla fine c'è ed è innegabile ma il messaggio che porta porta con sè, oltre che all'affetto per i personaggi che nutrirete sin dalle prime pagine, mi fanno dire che, si, "Il problema è che ti amo" merita di essere letto. La mia speranza è che ci sia davvero un sequel e che incontreremo nuovamente questi ragazzi a cui oramai vogliamo bene perché l'epilogo mi ha lasciato un senso di incompletezza. Che sia stata una trovata commerciale non credo, una scrittrice come la Armentrout non ne ha certamente bisogno. Da lettrice non mi resta che attendere e se un sequel ci sarà davvero, io ed Ink ci catapulteremo di sicuro a leggerlo e recensirlo. D'accordo Ink?
Ink: Assolutamente d'accordissimo, e poi diciamocelo: la Army è una garanzia!
Con Ely per questo mese abbiamo scelto di leggere "Il problema è che ti amo". Sia per me che per lei è stato il mio incontro con la Armentrout in in genere che non toccasse il fantasy, ma diciamo che non ne siamo rimaste pienamente soddisfatte, vero Ely?
È il primo romance/young adult della Army che leggo e devo dire che mi ha coinvolta molto. La recensione non sarà tutta rosee e fiori, ve lo anticipo, però non vi nego che penso di leggere altro di questa autrice in futuro, vi terrò informati ovviamente.
IL PROBLEMA È CHE TI AMO
Jennifer L. Armentrout
⭐⭐⭐
Editore: Nord
Prezzo: Rigido 16,90€ Ebook 9,99€
Pagine: 440
Serie: Autoconclusivo (?)
Genere: Romance, Young Adult
Trama: Da quattro anni, il silenzio è lo scudo che la protegge dal resto del mondo. Circondata dall'affetto dei nuovi genitori adottivi, Mallory Dodge ha cercato di superare i traumi del passato, di convincersi di non avere più bisogno di essere invisibile, ma le cicatrici dell'anima bruciano ancora e non le permettono di dimenticare. Ecco perché dover frequentare l'ultimo anno di liceo in una scuola pubblica, dove sarà costretta a uscire dal guscio, la terrorizza. Tuttavia è proprio a scuola che accade l'inaspettato: tra i suoi nuovi compagni c'è Rider Stark, l'unico raggio di sole nella sua infanzia da incubo, il ragazzo che in più di un'occasione l'ha protetta dalla violenza del padre affidatario. Rider però è cambiato: ha un atteggiamento arrogante, una pessima reputazione e pare che sia invischiato in una rete di cattive compagnie. Anche se, dietro quella maschera da sbruffone, Mallory riconosce ancora il suo eroe d'un tempo... un eroe per di più molto affascinante. Eppure gli anni trascorsi lontano da Mallory hanno segnato profondamente Rider, che ben presto si troverà davvero nei guai. E Mallory sarà la sola a poter fare la differenza. Ma riuscirà a far sentire la propria voce e a battersi per il ragazzo che ama, o la paura la farà tacere per sempre?
Le parole non erano il nemico, o il mostro sotto il letto, ma avevano un grande potere su di me. Erano come il fantasma di una persona amata che mi tormentava in eterno.
Ink: Da quello che mi dice Ely, questo mese tocca di nuovo a me fare gli onori di casa e lasciatemi dire che non potrei esserne più felice perché la Armentrout è una delle mie autrici preferite fino ad ora e aver finalmente letto qualcosa di suo senza fantasy è stato davvero una scoperta. Certo, come vi anticipava prima Ely, non è che sia tutto rose e fiori. E a proposito di Ely, la signorina qui presente dovrebbe davvero fare un pensierino sul portare avanti la Dark Elements della Army, visto che si è fermata a Caldo come il Fuoco, eh? Comunque, tornando a "Il problema è che ti amo"
Ely: Mea culpa! Lo ammetto e chiedo venia, la Dark Elements mi aspetta da un po' (un po' troppo forse), Ink ha perfettamente ragione. Sapete che vi dico? Ora prendo il secondo volume, basta tergiversare! Prendo il secondo volume della Dark Elements non solo per "rivedere" Roth (non è che stavate pensando questo?! xD), no, la verità è che lo stile narrativo della Army mi ha convinta in chiave fantasy e, devo dire, lo ha fatto anche in chiave young adult. "Il probelma è che ti amo" mi ha rapita sin dalle prime pagine e non sono riuscita a staccarmi dai primi capitoli. Ink, quante volte abbiamo sforato? Si, praticamente io ed Ink ci eravamo assegnate 4 capitoli al giorno, vi assicuro che ci abbiamo provato entrambe a rispettare "la scadenza" ma abbiamo fallito miseramente. Era una tale sofferenza chiudere questo libro che lo abbiamo finito prima del previsto. Direi di partire dai protagonisti. Io li ho amati entrambi, tu Ink? A chi va la tua preferenza?
Ink: Jayden! Ah no, aspè, lui è un personaggio secondario, non un protagonista xD Okay, dai, allora, tra Mallory e Rider preferisco decisamente lui. Sarà che di Mal esploriamo ogni singolo pensiero e sì okay, ha subito un forte trauma, ma è Rider quello più misterioso, quello che resta indietro, quello che più di tutti vorresti abbracciare per fargli capire che non è solo. Entrambi, comunque, sono personaggi che scaldano il cuore fin dalle prime pagine. (Ammetto che al primo incontro ho temuto una replica dell'inizio di Dreamology, per fortuna non è andata così xD)
Diciamo che a noi non sono i personaggi che ci fanno tentennare sul giudizio, vero Ely?
Ripensai al libro che Rider mi leggeva quand’eravamo bambini. La storia mi faceva sempre piangere, ma allo stesso tempo mi dava la speranza che un giorno anche noi saremmo diventati veri, che qualcuno ci avrebbe amati. Perché era così che mi sentivo da bambina. Come se io e Rider non fossimo veri. Nessuno pensava a noi, nessuno si preoccupava per noi. Era come se ci avessero dimenticato ed eravamo costretti a cavarcela da soli.
Ely: L'hai detto Ink, Mal e Rider sono due protagonisti che hanno sofferto cose indicibili, cose che fanno accapponare la pelle, cose che non dovrebbero proprio esistere sulla faccia della Terra ma che invece esistono purtroppo e la Army l'ha reso in modo magistrale, senza essere troppo cruda, né troppo stucchevole. E si, anche i personaggi secondari sono più che comprimari. Ma, come hai ben detto tu, c'è un grande MA: l'epilogo. A tratti affrettato, a tratti rarefatto. Gli ultimi capitoli sono densi di discorsi profondi, Mal sembra essere cresciuta all'improvviso in modo esponenziale, una maturità eccessiva, quasi saccente, che fa sembrare Rider ciò che non è ed ha dimostrato di non essere. Rider quasi viene fatto passare per un tipo senza spina dorsale e non è questa l'immagine che ho percepito durante tutta la lettura. Sia Mal che Rider sono "ragazzi interrotti", ragazzi che hanno avuto la peggior infanzia possibile. Ripercussioni ha avuto Mal e ripercussioni ha avuto Rider. Se comprendiamo Mal non possiamo non comprendere Rider. Era giusto motivare un ragazzo su cui nessuno ha mai scommesso un centesimo, ma nel finale ho avvertito come se si volesse far passare Rider per un debole mentre lui è uno che combatte e lo dimostrerà fino alla fine. Sono troppo dura Ink? Sono stata accecata dal mio amore per Rider?
Ink: In realtà la penso esattamente come te. Il libro è composto da 40 capitoli, più prologo ed epilogo, e tutto è andato bene fino al 39esimo capitolo, quando - giustamente - c'è il cambio di rotta, la rottura, il punto di svolta. Il problema però è che il 40esimo capitolo non è sufficiente ad esplorare tutto ciò che andrebbe sviluppato. Un paio di capitoli in più, anche con uno stacco temporale volendo, non avrebbero di certo guastato. La storia di per sé non brilla per innovazione, infatti è abbastanza prevedibile, però è dolce. Così dolce che è impossibile non sorridere come un ebete ad ogni scena. Quindi, dopo 39 capitoli scritti alla perfezione, con tutte le emozioni che ti avvolgono come una coperta in un giorno di pioggia, un paio di discorsi profondi meditati in una notte non sono un finale adeguato alle aspettative che la Army ci ha abituate ad avere. Anche l'epilogo è piuttosto vago, di solito la Armentrout pone scelte molto più definitive alla fine dei suoi libri, mentre qua ci sono milioni di possibilità.
I nostri sguardi s’incontrarono e, accidenti, fu come avere di nuovo tredici anni, quando mangiavo di nascosto in un universo in cui esistevamo solo io e Rider, ma adesso eravamo più grandi, e non eravamo più io e lui da soli contro il mondo. Non ero più una bambina. Lui non era un bambino. E all’epoca era stato... be’, era mio. Ora non più.
Ely: Mi aspettavo molto, molto di più dal finale, condivido! Non so come di solito la Army chiuda i suoi young adult ma mi fido ciecamente di te, lo sai. Sono rimasta insoddisfatta ed anche un po' perplessa da questo finale che mi ha "rovinato" un libro a cui, per intensità e dolcezza, avevo pensato di attribuire il punteggio pieno per quanto sia riuscito a coinvolgermi ed a parlare al mio cuore. Mi sono quasi sentita tradita perché "Il problema è che ti amo" è scritto talmente bene che mi ha presa per mano e portato con sé, mi ha fatto conoscere non solo Mallory e Rider ma anche altri personaggi davvero interessanti di cui vorrei tanto sapere di più. Ainsley per esempio. L'epilogo non è un vero finale per un libro che si professa autoconclusivo. Tu mi hai dato speranza dicendomi che, dalle tue ricerche, hai saputo che ci potrebbe essere un libro su Ainsley e ne sono felicissima ma non potete dirmi che un libro è autoconclusivo, farmi affezionare in questo modo a tutti i personaggi e poi lasciarmi così, non ti pare? Army N O N S I F A. Ecco perché le stelline sono vorticosamente scese.
Ink: Io voglio saperne di più di Hector invece. Cosa gli succede dopo l'inizio del declino? E la nonna? Non può proprio lasciare le cose in sospeso così. Tra l'altro abbiamo notato entrambe, per motivi che non diremo per evitare spoiler, che assomiglia molto al primo film di Step Up: il pregiudizio in base ad un indirizzo, le speranze disattese, la mancata fiducia, sono tutti temi presenti anche in questo libro che come vi diceva Ely arriva perfetto alla fine dove inciampa e non riesce più a rialzarsi, portandosi dietro la valutazione.
Insomma, io consiglio al 100% questo libro ai fan della Armentrout soprattutto, ma anche a tutti gli altri, solo siate preparati al finale un po' affrettato che comunque non ci nega l'happy ending.
Ci avevano separati.
Ma non eravamo mai stati davvero lontani.
Ely: Non posso non consigliarlo anche io, un libro che tocca il cuore merita di essere letto. Lo scivolone alla fine c'è ed è innegabile ma il messaggio che porta porta con sè, oltre che all'affetto per i personaggi che nutrirete sin dalle prime pagine, mi fanno dire che, si, "Il problema è che ti amo" merita di essere letto. La mia speranza è che ci sia davvero un sequel e che incontreremo nuovamente questi ragazzi a cui oramai vogliamo bene perché l'epilogo mi ha lasciato un senso di incompletezza. Che sia stata una trovata commerciale non credo, una scrittrice come la Armentrout non ne ha certamente bisogno. Da lettrice non mi resta che attendere e se un sequel ci sarà davvero, io ed Ink ci catapulteremo di sicuro a leggerlo e recensirlo. D'accordo Ink?
Ink: Assolutamente d'accordissimo, e poi diciamocelo: la Army è una garanzia!
«Cosa le hai detto?»
Mi fissò intensamente. «Solo che sei importante per me e che non permetterò a niente e a nessuno di separarci di nuovo. Ha capito.»
«Capito cosa?» bisbigliai.
Mi guardò di nuovo negli occhi. «Ha capito che se devo scegliere tra voi due non sceglierò lei.»
🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹
E anche questa Twin Revies giunge al termine.
È inutile, non potrò mai più rinunciare al piacere di leggere un libro con Ely.
È troppo bello aprire la chat e mettersi a strillare per qualcosa e sapere che la persona dall'altra parte capisce perfettamente ogni cosa.
Voi che ne pensate di questo libro?
Lo avete già letto o è nella vostra TBR?
E anche questa Twin Revies giunge al termine.
È inutile, non potrò mai più rinunciare al piacere di leggere un libro con Ely.
È troppo bello aprire la chat e mettersi a strillare per qualcosa e sapere che la persona dall'altra parte capisce perfettamente ogni cosa.
Voi che ne pensate di questo libro?
Lo avete già letto o è nella vostra TBR?
8 Commenti
La vostra rubrica è bellissima. Sembra di assistere a una diretta in radio o sentire i vostri discorsi comodamente sedute a salotto mentre chiacchierate di un libro e poi è bello vedere (anche attraverso la chat) come vi divertite e penso che questa sia la cosa più bella: complimenti ad entrambe.
RispondiEliminaAdoro la Armentrout e questo libro mi è piaciuto molto.
Anch'io ho preferito Rider e anzi mi sarebbe piaciuto avere qualche pov da parte sua perchè secondo me aveva moltissimo da dire e sarebbe stato interessare entrare per qualche capitolo nella sua testa. D'altronde come avevi tu qualche post fa, i pov maschili sono sempre interessanti
Eh già, più pov maschili per tutti!
EliminaLe vostre recensioni doppie sono carinissime e ci permettono di avere due pareri alla volta! Inoltre i vostri msg fanno spisciare!XD Per quanto riguarda il libro non credo in questo momento di avere voglia della armen...
RispondiEliminaFelice di farti sorridere :D
EliminaCome ho scritto ad Ely, mi fa sempre morire.
RispondiEliminaAdoro le Twin Reviews e adoro gli screenshots, è fantastico vedervi sclerare insieme. xD
Questo è uno dei miei acquisti mancati del 2016 e vedrò di non ripetere la cosa con il 2017.
E poooooi.. qualcuno ha detto Step Up? *-*
Eh sì, ci assomiglia molto anche se il ballo non c'entra xD
EliminaMi piace un sacco questa rubrica davvero! Anche se ora ho timore a leggere il libro ihihihih
RispondiEliminaE a noi fa davvero piacere che ti piaccia!
EliminaI commenti sono sempre apprezzati e creano dialogo!