✩ Release Blitz ✩
Buongiorno mie macchiette d'inchiostro, come state? Inizia bene questo lunedì per voi? Questa mattina in ufficio c'è un mezzo trasloco, ci spostano di postazione e poi a mezzogiorno avrò una riunione per rimodernare l'ambiente delle biblioteche del circuito in cui lavoro, chissà cosa ne verrà fuori.
Oggi però non siamo qui per parlare di me, oh no! No, oggi siamo qui per festeggiare Chiara Cilli e l'uscita del suo Per Sonfiggerti, sesto volume della serie dark contemporanea Blood Bonds, l'ultimo con protagonisti André Lamaze e Nadyia Volkov! Scorrete il post per i link d'acquisto, godetevi l'estratto e il booktrailer e partecipate al giveaway per vincere una copia autografata ❤
TRAMA: |
Editore: Autopubblicato Prezzo: Cartaceo 9,90€ | Ebook 2,99€ Pagine: 230 Data uscita: 26 Febbraio 2018 Genere: Dark Romance | ||||||
Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate. Ogni giorno i segni sulla mia pelle mi ricordano quello che lui mi ha fatto.
Ho ucciso la donna che amo. Ha ucciso il nostro amore. L’ho vista diventare il mio avversario più pericoloso, e non ho fatto niente per impedirlo. È diventato il mio nemico, e il mio cuore ha già iniziato a sanguinare. Sta venendo per me. Pagherà per ciò che ha fatto. Vuoi la mia vita, piccola rossa? Avrò il suo sangue. Vieni a prenderla. Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18
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Preparate scopa e paletta lettori, perché arriverete al termine della lettura di "Per Sconfiggerti" con il cuore in briciole sul pavimento.
Sapevamo fin dall'inizio che sarebbe successo. Conosciamo Chiara e, chi più chi meno, eravamo preparati al fatto che questo libro sarebbe stato il punto di svolta e anche il più doloroso fino a qui.
«Nadyia…» Premette la fronte sulla mia, il respiro che si fondeva con il mio. «Salvaci.»
Com'è stato fin dalla trilogia su Henri (qui la recensione) e nei primi due di Andrè (qui la recensione di Per Addestrarti mentre qui quella di Per Combatterti) Chiara continua a raccontarci una storia d'amore e di famiglia.
Non di quelle classiche, ma di quelle brutali. Dove l'odio, la vendetta e il sangue sono ciò che trasuda da persone, edifici e luoghi.
Con Andrè e Nadyia, però, Chiara ci fa vedere uno spiraglio. Una luce di speranza in fondo al tunnel. Ci fa credere che ci sia una possibilità.
La caratterizzazione dei personaggi ormai è definita, ma gli altarini vengono a galla.
Gli scambi fra i nostri due protagonisti sono ridotti all'osso eppure sono in grado di emozionare come nessuno dei libri precedenti ha saputo fare.
«Tu lo ami, Nadyia», sentenziai a bruciapelo. Mi volsi verso di lei, ferma sulla portafinestra. «E lui ama te, più di quanto ami noi. E sai perché?» La guardai intensamente, nonostante lei non lo stesse facendo. «Perché tu l’hai riportato in vita.»
Ma la verità è che questo non è il libro di Andrè e di Nadyia. O almeno, non è solo il loro.
Più che in tutti gli altri, è in "Per Sconfiggerti" che la famiglia è il punto centrale.
Il più giovane dei fratelli Lamaze era riuscito a riprendersi suo fratello, ma niente sembra riuscire a scuoterlo tentare di avere salva la sua stessa vita. Perché non è più per la sua famiglia o per se stesso che il nostro killer vive. No, lui vive per lei.
«Sono venuto per cercare di capire come puoi essere disposto a morire per qualcuno che non sia me o Armand! Per capire come puoi scegliere di abbandonarci. Come puoi abbandonare me.»
Le scene tra fratelli sono la parte migliore del libro. Il modo in cui cercano di proteggersi a vicenda, la dedizione che hanno l'uno per l'altro anche quando pensano che l'altro non se la meriti, sono invidiabili.
Non posso parlarvi di altro, anche se vorrei, perché vi svelerei troppo.
Lo stile di Chiara è unico e in questo capitolo raggiunge nuovi livelli perché, ad un certo punto, la densità del sangue che scorre, era quasi palpabile.
L'unica pecca, a mio parere, è che rispetto a "Soffocami" si va perdendo un po' il background. Non ci sono momenti di stallo, è un continuo correre dietro agli eventi e sebbene il ritmo incalzante mi piaccia molto, un po' più di lentezza non avrebbe guastato.
«Era come una danza», risposi. «Io facevo un passo in avanti e lui uno indietro. Io ne facevo uno di lato e lui mi seguiva. I suoi occhi erano sempre su di me. Non importava dove fossimo, non importava chi ci fosse con noi. Io guardavo lui, e lui guardava me.»
Estratto
«Avanti», mi esortò, lasciandosi ricadere contro la spalliera. «Chiedimelo.»Socchiusi appena le palpebre. «Chiederti cosa?»
Lei tamburellò con le unghie di una mano sul bracciolo della sedia.
Solo una volta.
Solo per far sì che quel rumore inquietante si insinuasse nella mia mente.
«Chiedimi di risparmiarlo», disse in tono sibilante, gli occhi che danzavano come fiamme.
Serrai il pugno tanto forte da far sbiancare le nocche. Avevo sperato per lei che fosse stata saggia e avesse subito rimesso al guinzaglio la sua giovane killer, invece voleva consegnarle André.
Mai.
«Mio fratello non morirà», decretai, cupo.
La Regina fletté le dita, un muscolo pulsante all’angolo della mascella contratta. «André ha osato avvicinarsi di nuovo al mio soldato e ha deliberatamente interferito con l’incarico che le era stato assegnato.»
Mi accigliai. «Perché avrebbe dovuto fare una cosa così insulsa?»
«Perché, a quanto mi è stato riferito, la piccola Nadyia non aveva nessuna intenzione di portare a termine il lavoro.» Fece un mezzo sorriso perfido. «Credeva di poter tornare qui e diventare una sentinella.»
Ero certo che qualunque altra recluta avrebbe potuto, ma non la ragazza che era stata rovinata da mio fratello.
Non la ragazza che apparteneva a lui.
«André sapeva più che bene che, se lei fosse tornata senza aver avuto successo, l’avrei giustiziata.» La donna mi penetrò con lo sguardo. «Si è occupato del bersaglio al posto suo.»
Sgranai gli occhi, comprendendo finalmente il significato delle parole di mio fratello.
La Šarapova sollevò il mento, trionfante. «L’ha salvata da me.»
Consegnandosi a lei.
Sacrificandosi per la giovane che amava.
Ciononostante, c’era qualcosa che non tornava.
«André non è stupido», ringhiai. «Era perfettamente consapevole di dover stare alla larga da quella ragazza, per tenerla in vita. Lo aveva accettato. Aveva un nuovo obiettivo e niente, niente avrebbe potuto distrarlo. Perciò, come diavolo è possibile che le loro strade si siano incrociate?»
Neela si adombrò. «Il destino è una puttana senza cuore», mormorò, l’aria distante.
Riflettei accuratamente sulle informazioni che mi erano state fornite.
Sulla sentenza della Regina.
«La ragazza», dissi a bruciapelo. «Chi doveva assassinare?»
I suoi occhi guizzarono su di me, le sue labbra rosse si distesero malignamente. «Il figlio di Yehor Ivanov.»
L’ira mi immobilizzò. Come magma liquido, sgorgò nelle mie vene e si diffuse in tutto il corpo, bruciando e corrodendo e pressando affinché la scatenassi sulla donna che avevo di fronte.
«Tu sapevi», sibilai a denti stretti.
L’eccitazione balenò nel suo sguardo, mentre si infilava le dita sotto lo scollo a V della maglia nera di cotone e si accarezzava languidamente la clavicola.
Voleva che perdessi il controllo, voleva vedermi perderlo. Ma che fossi stato dannato, se le avessi dato quel piacere.
«Ho saputo che era legata a quella famiglia solo dopo averla acquistata e aver fatto fare ulteriori ricerche su di lei.» Sorrise, gongolante. «Ti consiglio di non soffermarti solo sull’albero genealogico della tua merce, quando te la procuri.»
Trattenendomi dall’avventarmi su di lei, la seguii con gli occhi fiammeggianti di rabbia mentre si alzava e si girava verso il mobile dietro di sé. Su di esso, insieme a un
antico e pregiato pugnale su un supporto di pietra, c’erano una caraffa di bronzo e due calici della stessa fattura. La Regina versò il vino rosso nei due bicchieri, li prese e venne a porgermene uno.
«Siamo tutti legati, in un modo o nell’altro», disse con voce suadente.
La punta delle sue dita sfiorò le mie, mentre prendevo il calice, e fremetti per il disgusto e la smania di assalirla.
Lei fece un sorrisino. «Questo Marc», riprese tornando a sedersi, «era il fidanzato della mia Nadyia.» Si portò il vino alle labbra, osservandomi da sopra il bordo del bicchiere. «E André l’ha ammazzato proprio davanti a lei.»
Bevve, poi con il dito medio si asciugò una goccia vermiglia all’angolo della bocca, prima che le colasse sul mento. Il suo sguardo pareva volermi entrare dentro e consumarmi, tanto era intenso.
Letale.
«Nadyia avrà la sua vita», dichiarò solenne.
La fissai, l’espressione omicida e perspicace. «Non l’avrà», asserii. «Perché tu la fermerai.»
Neela emise una risata di gola. «Perché dovrei?»
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L'AUTRICE
Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all’Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.
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6 Commenti
Ed è subito "Io vivo per leeeeeeeei" di Bocelli
RispondiEliminaO "muoio per lei", in base alle varianti xD
EliminaGRAZIEEEEEEE per questa bellissima recensione, Jessica *_* ♥ xxx
RispondiEliminaGrazie a te per il bellissimo libro!
EliminaQuelli di Chiara sono i libri più intensi che abbia mai letto!
RispondiEliminaPartecipo con piacere ♥
scottodicarloanna@hotmail.it
Concordo!
EliminaI commenti sono sempre apprezzati e creano dialogo!