Recensione: Una Nuova Vita di A.D. Justice


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buona martedì, come state? Siete reduci da grandi mangiate? Io ieri ho cercato di contenermi perché domenica sera lo stomaco si è ribellato e non è stato per niente bello.
Oggi invece è una giornata super importante perché con il man dobbiamo andare in banca a scoprire se ci daranno il mutuo e da lì poi vedremo il da farsi.
Oggi però, nello spirito di ripresa del blog, vi ripropongo la recensione di "Intent" di A.D. Justisce che grazie a Quixote Edizioni è finalmente arrivato in Italia con il titolo "Una nuova vita".

Recensione: Una Nuova Vita di A.D. Justice

TRAMA:
UNA NUOVA VITA

A.D. Justice

⭐⭐⭐⭐

Editore: Quixote Edizioni
Prezzo: Cartaceo --,--€ | Ebook 4,99€
Pagine: 329
Data uscita: 12 Aprile 2019
Genere: Contemporary Romance
Ace Sharp e Layne Elliott provengono da vite molto diverse.
Ace è un papà single e sta cercando di fare del suo meglio per crescere la sua bambina in una piccola cittadina.
Layne è una donna in carriera e sogna un figlio che non può avere.

I loro cuori sono cauti, ma per ragioni differenti.
L’orgoglio ferito guida le loro decisioni, tenendo le altre persone a debita distanza.
Un tradimento devastante infesta i loro pensieri, facendoli dubitare che l’amore esista davvero.
Anime distrutte che rifiutano di donare ancora una volta il proprio cuore.

Ma un incontro cambia tutto.
Due persone completamente diverse, ma che non vogliono cedere, determinate a non provare più niente, incapaci però di fermare i loro destini. Poi il passato ritorna, cercando di rovinare tutto.
Vale la pena imparare di nuovo ad amare? Dopotutto, una vita senza amore non è una vita che vale la pena vivere.

AUTOCONCLUSIVO


ATTENZIONE: RECENSIONE RELATIVA ALL'EDIZIONE INGLESE, CITAZIONI TRATTE DALL'EDIZIONE ITALIANA.

Ho aperto questo libro sapendo solo che era un contemporary romance e che aveva una bella copertina. La trama? In tutta onestà non l'ho letta.
Mi serviva un libro di quest'autrice da leggere per la RRC e ho trovato "Intent" su Goodreads che era autoconclusivo aveva un punteggio alto. E che dire? È un punteggio meritato al cento per cento perché proprio non mi aspettavo una storia così!

«In caso tu non l’abbia notato, posso essere un po’ possessivo con ciò che considero mio,» sorride, sapendo che ricordo perfettamente quel giorno nel pascolo quando ho sconfinato sulla sua proprietà, accarezzando il suo cavallo. «Per essere chiari, adesso ti considero mia, e io sono tuo. Non sono mai stato bravo a imparare a condividere, e la cosa si applica decisamente anche a te.»

Come vi dicevo nel WWW#54, inizialmente sì, mi aveva ricordato quello della Steiner (qui la recensione), ma ci è voluto veramente poco perché cambiassi idea.
Innanzi tutto c'è da dire che Layne è una protagonista che mi è piaciuta molto. Ha i piedi per terra, sa quello che vuole - anche se forse lo vuole un po' troppo intensamente -, non si lagna e soprattutto non trae conclusioni affrettate basandosi su frasi sentite a metà e scene a cui non assiste interamente.
Anche Ace mi è piaciuto come protagonista maschile, non avevo mai letto storie su padri single e devo dire che ha un certo fascino - quanto meno sulla carta. Ciò che invece mi è piaciuto meno, di lui, è che come caratterizzazione resta piuttosto superficiale e decisamente stereotipato.

«Quando ho detto che ti amo, lo intendevo davvero. Ovviamente voglio che tu rimanga. Come potrei lasciarti andare? Ma poi, come potrei lasciarti rinunciare a tutto quello per cui hai lavorato?»
«Tutto quello per cui ho lavorato non significa niente per me senza di te.»

La storia è semplice, dolcissima e piena di amore familiare. Sa trasportare e scaldare il cuore. Sì, l'amore nasce in fretta, ma almeno non è un insta-love anche perché i due protagonisti si passano molto tempo insieme a conoscersi e a imparare a volersi bene prima definire ciò che provano. Anche se devo dire che perde qualche colpo nel finale con ciò che succede con Margot. L'impressione che ho avuto è che l'autrice abbia voluto infilarci troppa roba. La storia andava bene anche senza tutta quella parte.

Per quanto riguarda l'inglese non lo consiglierei come primo approccio alla lettura in lingua. Non è che sia difficile come linguaggio, ma in generale non è particolarmente scorrevole e rende faticosa la lettura anche a chi è abituato.

🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹

Che ne dite Inkers?
Ora che è arrivato in Italia non avete più scuse per lasciarvelo scappare!




Posta un commento

0 Commenti