Recensione: Bloodlines di Richelle Mead


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Buongiorno Inkers, come va la vostra settimana? Per fortuna è giovedì perché io sono stanca stanca. Dov'è finita la mia voglia di vivere? Boh.
Ah, no, lo so. È sulla libreria, tra le pagine che voglio sedermi e leggere per tutto il giorno anziché alzarmi la mattina alle sette e rientrare alla sera alla stessa ora.
Comunque, bando alle ciance perché oggi vi parlo di un libro bellissimissimo: per voi la recensione di "Bloodlines" di Richelle Mead!

Recensione: Bloodlines di Richelle Mead

TRAMA:
BLOODLINES
BLOODLINES #1
Richelle Mead

⭐⭐⭐⭐⭐

Editore: Penguin
Prezzo: Cartaceo 7,81€ | Ebook 6,99€
Pagine: 448
Data uscita: 25 Agosto 2011 (inedito in Italia)
Genere: Urban Fantasy, Young Adult
Sydney belongs to a secret group who dabble in magic and serve to bridge the world of humans and vampires.

But when Sydney is torn from her bed in the middle of the night, she fears she's still being punished for her complicated alliance with dhampir Rose Hathaway. What unfolds is far worse. The sister of Moroi queen Lissa Dragomir is in mortal danger, and goes into hiding. Now Sydney must act as her protector.

The last thing Sydney wants is to be accused of sympathizing with vampires. And now she has to live with one . . .

SERIE: BLOODLINES

1. Bloodlines
2. The Golden Lily
3. The Indigo Spell
4. The Fiery Heart
5. Silver Shadows
6. The Ruby Circle


Finalmente sono qui a parlarvi di questo libro. Lo sto facendo con un piede nel mondo dei sogni, ma non potevo tirarmi indietro solo per un po' di sonno.
Dunque!
"Bloodlines" è il primo volume dell'omonima serie spin off della serie "Vampire Academy" e vede protagonista Sydney Sage, la giovane alchimista che incontriamo durante le avventure di Rose.
Come ogni autore degno di questo titolo, la Mead ha impostato "Bloodlines" per poter essere letto anche senza essere passati per la serie principale perché riassume molto bene tutti i fatti successi precedentemente che hanno portato alla situazione attuale. Tuttavia, secondo me, leggere prima Vampire Academy è meglio perché i personaggi vengono identificati diversamente e con una visione più ampia.

“Takes a lot of tries before you hit perfection." He paused to reconsider that. "Well, except for my parents. They got it on the first try." 
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«Ci vuole un sacco di pratica prima di raggiungere la perfezione.» Fece una pausa, pensoso. «Beh, tranne per i miei genitori. Loro ce l'hanno fatta al primo tentativo.»

Detto questo passiamo a parlare proprio di questi personaggi che se si è letto "L'ultimo sacrificio", si sa sono rimasti un po' in sospeso. Cosa ne è stato di loro? Eh, questo non ve lo dico, leggete per sapere!
Quello che vi dico è che Sydney è una protagonista che io non posso non amare. Avevo amato Rose perché incarnava l'ideale di persona che io vorrei essere, ma Sydney... Sydney è me - certo, con un quoziente intellettivo decisamente più alto, ma ehi, non si può essere perfetti.
Sydney è razionale, pensa e ripensa alle cose cento volte, lei deve vedere per credere e anche a quel punto è meglio se tocca con mano. Segue l'istinto, sì, ma con moderazione. Ed è ingenua. Tanto ingenua. Quel tipo di ingenuità che fa sorridere e ti fa chiedere se la persona che hai davanti è vera oppure no.
Poi c'è Adrian. Ora, trovatemi una persona che ha letto Vampire Academy e non ha fatto spazio nel proprio cuore per questo ragazzo così tormentato. Il suo potere, il suo vissuto, Adrian è speciale ed è inevitabile che parta la ship perché insieme a Sydney lui brilla (no, non come Cullen).

“The greatest changes in history have come when people were able to shake off what others told them to do.”
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I più grandi cambiamenti nella storia sono avvenuti quando le persone sono state in grado di liberarsi da ciò che gli altri gli dicevano di fare.

Ho adorato il modo in cui Sydney, che ha un viscerale ribrezzo per i vampiri, riesca a entrare in contatto con loro a livello umano. Ho amato il suo modo di vedere oltre le apparenze, di lottare contro se stessa e contro ciò che le è stato insegnato perché è testimone di qualcosa di più grande. La sua crescita è evidente anche se piccola, ma molto più grande è l'influenza che lei stessa ha sugli altri personaggi. Il suo rapporto con Adrian, per esempio, è un chiaro "Io so che tu puoi fare di più, che sei più di così, perché tu non lo vedi?" che porta a un "E se avesse ragione?". La loro pseudo amicizia è molto bella per come si sviluppa lentamente, a piccoli passi. Non è un odio/amore, ma più un... non mi piaci, ma ti tollero a piccole dosi.

“You’re killing me here, Sage!”
“I’m not doing anything.”
“Exactly my point.”
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«Sage, mi stai uccidendo!»
«Ma se non sto facendo niente.»
«Esattamente.»

Anche i personaggi secondari sono fatti molto bene, come sempre la Mead è maestra nel delineare più sub storie e ha dare ai personaggi forme e spessori diversi. Ognuno ha il suo dramma perché in fondo, anche se viviamo tutti insieme, i problemi di ognuno sono diversi. La solitudine di Jill e il senso di colpa e la voglia di riscatto di Eddie sono lì, alla portata del lettore per farli suoi.

“You are an exceptional, talented, and brilliant young woman. Do not ever let anyone make you feel like you’re less. Do not ever let anyone make you feel invisible. Do not let anyone—not even a teacher who constantly sends you for coffee—push you around.”
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«Sei un'eccezionale, talentuosa e brillante giovane donna. Non lasciare mai che qualcuno ti faccia sentire inferiore. Non lasciare mani che qualcuno ti faccia invisibile. Non lasciare mai che qualcuno - perfino l'insegnante che mi manda sempre a prendere il caffé - ti controlli.

A livello di intreccio la trama si sviluppa su più filoni, ma solo uno è quello che vede il nodo sciolto alla fine, gli altri, infatti, vengono lasciati quasi in sospeso perché tracciano le linee di quelli che saranno gli argomenti dei libri a venire.

Insomma, se non si è capito io adoro questo libro e ormai sono partita per la tangente e non ci vorrà molto prima che io prenda in mano "The Golden Lily".

Nota a margine: questo libro lo si trova tradotto amatorialmente in italiano dal blog The Books We Want To Read.

“I was no better at reading people than I had been ten seconds ago, but in that moment, I suddenly gained a flash of understanding into the mystery that was Adrian Ivashkov. People didn't believe in him very often. They had low expectations of him, so he did as well. Even Eddie had sort of written him off: 'He's Adrian'. As though there was nothing to be done for it.
I also suddenly realized that, as unlikely as it seemed, Adrian and I had a lot in common. Both of us were constantly boxed in by others' expectations. It didn't matter that people expected everything of me and nothing of him. We were still the same, both of us constantly trying to break out of the lines that others had defined for us and be our own person.” 
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Non è che fossi migliorata nel capire le persone rispetto a dieci secondi prima, ma in quel momento, all'improvviso, ebbi un'illuminazione sul mistero che era Adrian Ivashkov. Le persone non avevano spesso fiducia in lui. Avevano basse aspettative nei suoi confronti e per lui era normale fare altrettanto. Anche Eddie la pensava più o meno così: "È Adrian". Come se fosse un dato di fatto che non poteva essere cambiato.
In quel momento capii anche che, per quanto sembrasse strano, Adrian ed io avevamo un sacco in comune. Entrambi eravamo costantemente rinchiusi nelle aspettative degli altri. Non importava che le persone si aspettassero tutto da me e niente da lui. Eravamo comunque uguali, entrambi sempre in certa di uscire dagli schemi che altri avevano deciso per noi e per le persone che dovevamo essere.

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Che ne dite Inkers?
Io continuo a proporlo alle CE, spero che prima o poi qualcuno mi ascolti!




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3 Commenti

  1. Certo che quella cover....
    ....
    ....
    Non attira.

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  2. non ho letto la serie principale però da come hai descritto la protagonista mi piace tantoo

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  3. Se arrivasse in italiano so che lo comprerei subito, con la scusa che è in inglese rimando sempre=( spero ancora che una CE si svegli!

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