Recensione | Every Little Piece of Me, di Lexi Ryan


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Buongiorno Inkers e buon venerdì, come state? Io ieri ho finalmente ricevuto le cuffie bluetooth, no, non sono quelle minuscole senza filo perché mi conosco e finirei per perderle, ne ho preso un tipo "sport" - che con me non ci azzecca proprio nulla - che hanno un unico filo a tenerle insieme da appoggiare al collo così da non perderle.
Parlando di libri oggi vi porto la recensione dell'ultimo inedito di questa settimana: "Every Little Piece of Me", di Lexi Ryan, primo volume ufficiale della serie Orchid Valley.

Recensione | Every Little Piece of Me, di Lexi Ryan

TRAMA:
EVERY LITTLE PIECE OF ME
ORCHID VALLEY #1
Lexi Ryan

⭐⭐⭐½

Editore: Ever After, LLC
Prezzo: Cartaceo --,--€ | Ebook 4.49€
Pagine: 330
Data uscita: 19 Maggio 2020 (inedito in Italia)
Genere: Contemporary Romance
It’s not every day you’re invited to your wife’s wedding . . . as a guest.

The first time I saw Brinley Knox, she was crying, draped in a ridiculous pink tulle dress for her sweet sixteen, and cursing the boy who’d broken her heart.

I was the hired help, a teenage charity case.

She was the daughter of the wealthiest family in Orchid Valley.

I knew a girl like Brinley was off-limits. That didn’t stop me from kissing her. Or from promising that if she were ever mine, I’d never let her go.


The last time I saw Brinley, she was sleeping, tangled in the sheets of my Vegas penthouse, my diamond glittering on her finger.

I returned three hours later to an empty bed, the ring on the dresser, and a goodbye note.

We haven’t spoken in the six months since, but I’m not the kind of guy who’d file for a divorce he doesn’t want.

Until I got this damn invitation, it never occurred to me that Brinley didn’t remember our impulsive Vegas nuptials.

It’s time to return to Orchid Valley and remind the bride-to-be that I’m a man who keeps his promises.

SERIE: ORCHID VALLEY
[INEDITA IN ITALIA]

0.5. Every Little Promise → click per la recensione
1. Every Little Piece of Me
2. Every Sweet Regret (inedito)
3. ---
4. ---
5. ---


Ieri, nella recensione di "Fight For Me" (qui) di Corinne Michaels, vi ho parlato del tipo di romanzo second chance che proprio non digerisco, ovvero quelli in cui uno dei due personaggi deve ritrovare la fiducia dell'altro.
La recensione di oggi, invece, è dedicata al tipo di second chance che mi piace, ovvero quello dove i due amanti, separati da cause di forza maggiore, si ritrovano e si riscoprono dopo diverso tempo.

“Thank you, Brinley.” He drops his hand, but I don’t move. “Most of the people who know about my complicated relationship with my mother think I didn’t or shouldn’t have grieved. It means a lot that you get it. I’m glad you found a family you could share your grief with too.”
“Family?”
He arches a brow. “Savvy, Abbi, and Stella? They’re your family now. I can tell. They’re protective of you and love you unconditionally.” He gives me a sad smile. “If I don’t get to hold your hand through the shit the world will throw your way, I’m glad you have them.”

I personaggi della Ryan sono sempre stupendi, e Brinley e Marston non fanno differenza. Sì, vabbè i loro nomi continuano a non piacermi, ma dettagli.
Brinley è una donna fortissima, ho adorato il percorso di crescita a cui la Ryan la sottopone, il come mette in evidenza il desiderio di essere apprezzati da chi non ci merita, come lo esplora e, infine, come liberarsi di questo peso. Certo, a volte i suoi tentennamenti sono stati un po' una palla al piede, ma ci stavano.
Mi è piaciuto anche la gestione del, passatemi il termine, triangolo. Ne avevamo avuto un accenno nella novella, ma qui ovviamente la questione si fa più chiara e delineata. Il modo in cui l'autrice sviluppa la situazione, la fa evolvere, la maturità con cui la maggior parte delle situazioni vengono affrontate è esattamente ciò che cerco in un romance.

     “Do you have the name of a good OBGYN?” she asks, waving a hand in front of her face.
       I head toward the table to grab my phone. “Sure. I’ll give you mine. Why?”
       “Because I think I just got pregnant from watching you two look at each other.”
       I stop in my tracks and slowly spin to face her. “Bitch.”
       “Hussy.”
       “Troublemaker.”
       “Mother Teresa.”
       I prop my hands on my hips. “Mother Teresa wouldn’t call you a bitch.”
       “No, but she would buy me a drink.”

Per quanto riguarda Marston, invece... Marston non c'è. Pare quasi che la Ryan abbia dato tutto di lui nel prequel e non sapesse qui come gestirlo perché risulta essere il solito uomo alfa senza una vera esplorazione. Da parte sua non c'è crescita, tutto quello che abbiamo visto nella novella è tutto quello che otteniamo.

Un'altra cosa che secondo me è poco sviluppata è la relazione di Brinley con sua figlia e, di conseguenza, quella della piccola con Marston.
Tutto il libro si svolge in pochissimo tempo e alla fine non c'è modo di vedere i tre personaggi interagire davvero e boh, vista la situazione, è una cosa che sicuramente avrei voluto.

In compenso la Ryan ha creato quattro amiche spettacolari che si invidiano ad ogni battuta e di cui si resta col fiato sospeso per saperne di più e lo fa sempre con il suo stile frizzante che ti tiene incollato alle pagine.

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Che ve ne pare, Inkers? Se arrivasse in Italia lo leggereste?




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4 Commenti

  1. mi avevi incuriosito con il fatto che lei volesse essere apprezzata da chi non la merita... ma poi ho letto della figlia e uffaaaaaaaa

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  2. Sembra carino e Lexi Ryan mi piace, però non sono convinta del tutto, vedremo...

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