Recensione | Fight For Me, di Corinne Michaels


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Buongiorno Inkers e buon giovedì, tuttoo bene dalle vostre parti? Ieri qui è stata una giornata dura, al man e al suo collega hanno aperto il furgone aziendale e hanno rubato lo zaino con i documenti del man e il computer dell'azienda. Insomma, non proprio l'ideale. Denuncia fatta, ora c'è da fare tutta la trafila per i nuovi documenti. Se non altro è riuscito a bloccare la carta.
Passiamo però a parlare di libri, che è meglio, perché oggi vi porto la recensione di "Fight For Me", di Corinne Michaels, ancora inedito in Italia, ma non si sa mai che la Always porti altri titoli di quest'autrice.

Recensione | Fight For Me, di Corinne Michaels

TRAMA:
FIGHT FOR ME
ARROWOOD BROTHERS #2
Corinne Michaels

⭐⭐⭐

Editore: BAAE Publishing
Prezzo: Cartaceo 14.55€ | Ebook 4.99€
Pagine: 338
Data uscita: 19 Maggio 2020 (inedito in Italia)
Genere: Contemporary Romance
I fell in love with Sydney Hastings when I was ten years old.
At sixteen, we whispered promises of forever.
When I was twenty-two I broke them all. I left her and promised never to return.

After my father's death, I’m forced to go home to Sugarloaf for six months. She'll be everywhere, no longer just in my memories and regrets. 

When we’re together, it’s as though time never stopped. She’s still the one I want, but I don’t deserve her. Instead of apologizing, I take that beautiful, broken woman in my arms. But after that, it’s her turn to leave me. 

Now I have to fight. For her. For us. For the life we both want …

SERIE: ARROWOOD BROTHERS
[INEDITA IN ITALIA]

1. Come back for me → clicca qui per la recensione
2. Fight for me
3. Untitled
4. Untitled


Che io non sono una fan dei second chance si sa, non è una novità, ma di recente ho scoperto che ci sono varie tipologie di second chance e il mio problema con questa categoria si pone quando il libro verte sulla perdita di fiducia di una delle due parti e, purtroppo, "Fight For Me" di Corinne Michaels ricade proprio in questa categoria.

Nella mia recensione del libro precedente, "Come Back For Me" (qui la recensione), con protagonista Connor, vi ho decantato le lodi del libro e di come, finalmente, avevo ritrovato la Michaels di "Consolation" (qui la recensione). Ahimè, non è il caso di "Fight For Me" con cui, invece, si torna di nuovo indietro alle figlie con la sindrome da abbandono del papà.

“A true second shot will split the first arrow and create a solid path.”

"Fight for Me" riprende esattamente dove si era chiuso "Come Back for Me", quasi che fosse solo un altro capitolo e non un nuovo libro. La cosa mi piace molto, devo dire, perché da un senso di continuità molto più realistico rispetto ai soliti libri autoconclusivi nelle serie sui fratelli.
Tra l'altro, prendete nota, se volete leggere questo libro, checché se ne dica, è bene leggere prima il libro di Connor (e se vi leggete anche "If I Only Knew" -. qui la recensione - non fa male).

Per quanto riguarda i personaggi, Declan mi è piaciuto perché è coerente nella sua insicurezza, nel suo voler proteggere le persone che ama, ma questo non è stato abbastanza per farmelo promuovere a pieni voti. Il modo in cui reagisce alle situazioni è magistrale, ma la scena in cui indice il patto tra i fratelli... beh, meh. Cioè, l'ho trovata un po' buttata lì, e devo dire che messa così non è particolarmente bella. Però ho apprezzato come mette subito da parte ogni insicurezza quando arriva il momento di comportarsi da uomo.
Sydney, invece, non l'ho potuta soffrire. Proprio zero. Io già di mio non sopporto i personaggi femminili con i cosiddetti "Daddy Issues", voglio dire, la sindrome da abbandono esiste, lo so, e trovo anche piuttosto normale non fidarsi degli uomini quando tuo padre, il primo uomo della tua vita e quello che dovrebbe amarti per sempre, tradisce la fiducia della te bambina, però a tutto c'è un limite. Portarsi avanti questo peso per tutta la vita mi sa di un'immaturità senza paragoni.
Sydney, poi, non fa che lagnarsi per tutto il tempo: "Lo amo/Lo voglio, ma non posso/non mi fido e se mi lascia di nuovo che faccio?". Eddai, su, sei una donna, un po' di spina dorsale. Non abbiamo voluto la parità di genere per avere personaggi così succubi.

I love her more than anything in the world, enough to let her go.

In più, quando le cose paiono essersi finalmente assestate e i personaggi sembrano aver messo la testa a posto, la Michaels ci infila la tragedia di turno, assolutamente gratuita e non necessaria (no, non serve a creare angst, è solo buttata lì) e a quel punto mi sono seriamente chiesta il perché. Non riesco a capire qual è stata l'utilità di quella parte ai fini della storia. Per mettere alla prova l'amore dei nostri eroi non serviva quell'espediente, l'happy ending sappiamo già a monte che ci sarà e non è che i due ci arrivino proprio su un tappeto di petali di rose.

Comunque il libro scorre benissimo perché se alla Michaels c'è una cosa che riesce proprio bene è scrivere. Ho letto queste trecento pagine in poco meno di un giorno e mezzo, il che dovrebbe darvi un'idea di quanto la lettura sia fluida e coinvolgente.

In più sono curiosissima di leggere il libro sul prossimo fratello Arrowood che dovrebbe essere un friends to lover.

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E voi?
Siete fan dei second chance romance?




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1 Commenti

  1. quando hai detto sindrome dell'abbandono ho subito pensato "qui c'è odore di daddy issues" e infatti >.<

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