Recensione | In Fuga da Houdini, di Kerri Maniscalco


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon lunedì, come state? Ieri è stata una giornata no stress, mentre sabato col man siamo andati in gelateria ad approfittare della giornata dedicata al cioccolato. C'erano 32 gusti fra cui scegliere, noi ne abbiamo provati 12 e devo dire che alcuni erano veramente spettacolari.
Ma lasciamo perdere il cioccolato, perché qui oggi vi porto la recensione de "In fuga da Houdini" di Kerri Maniscalco, edito da Mondadori che ringrazio per la copia digitale e cartacea omaggio.



TRAMA:
IN FUGA DA HOUDINI
STALKING JACK THE RIPPER #3
Kerri Maniscalco

⭐⭐⭐½

Editore: Mondadori
Prezzo: Cartaceo 22.00€ | Ebook 10.99€
Pagine: 552
Data uscita: 15 Settembre 2020
Genere: Historical Fiction, Young Adult
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata - compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga - sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna - con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi - si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?

SERIE: STALKING JACK THE RIPPER
[IN CORSO IN ITALIA]

1. Sulle tracce di Jack lo Squartatore
2. Alla ricerca del Principe Dracula
3. In Fuga da Houdini
3.5. La nascita del principe oscuro

4. A Caccia del Diavolo (in uscita il 10 Novembre)


A un mese dall'uscita dell'ultimo volume, finalmente tocca a me parlarvi di questo terzo capitolo delle avventure di Audrey Rose e Thomas.
E diciamo che la partenza non è stata delle migliori. In realtà tutto il libro, fino a quando praticamente arriviamo a ridosso della risoluzione del mistero, non ha fatto che farmi alzare gli occhi al cielo, per fortuna sul finale di riprende.

«Se vuoi andartene, non ti costringerò a restare. Non sempre faccio  dico la cosa giusta, ma so che ti amo abbastanza da volerti lasciare libera.»

Audrey Rose in questo volume da il peggio di sé, ho mal sopportato tutta la trafila con Mefistofele e il triangolo, al punto che spesso mi sono ritrovata a voler leggere solo i dialoghi per sbrigarmela più in fretta.
Thomas in questo libro resta perlopiù sullo sfondo, togliendo quel pizzico di pepe che nei libri precedenti salvava un po' la situazione.
Tra le fila dei personaggi ne abbiamo un bel po' nuovi tra cui Houdini e  Mefistofele. Se il primo è assolutamente insignificante e non capisco perché la scelta di dare il suo nome al libro, il secondo è ciò che invece tiene in piedi tutto il volume. Con una lingua biforcuta, un'intelligenza acuta e uno charm del tutto invidiabile, è il personaggio che avrei voluto come protagonista di tutta la serie.

Se gli uomini ci definivano “creature”, dovevano accettare che i nostri artigli potessero ferire, quando decidevamo di usarli. 

L'ambientazione è del tutto irrilevante in quanto l'autrice, pur scegliendo uno sfondo di tutto rispetto che avrebbe dovuto farmi sognare evocando delle immagini che avrebbero potuto richiamare il Titanic, opta per descrivere e ambientare quasi tutto il volume tra le camere da letto e la sala da pranzo.

«La magia è scienza. È soltanto un modo più stravagante di mostrare alle persone che l’impossibile è a portata di mano.»*

Il mistero, finalmente è davvero tale, o almeno a me lo è sembrato. Lasciando da parte la questione Houdini, che davvero l'ho trovata buttata lì fino all'ultimo, non sono riuscita a capire chi fosse l'assassino finché non è stato rivelato e devo dire che tutta la parte finale di analisi e di scoperta mi ha davvero tenuta incollata alle pagine anche perché, visto che non è una serie fantasy, finalmente ci atteniamo a contesti reali e non campati per aria o basati su leggende e folklore.

Possiamo detestare la verità, negarla, maledirla, ma resta comunque il fatto che ne rimaniamo incantati. Sapere che le fiamme scottano non sempre ci scoraggia a giocare con il fuoco.

Una menzione speciale va al capitolo extra "La nascita del Principe Oscuro" che finalmente ci da una finestra sui pensieri di Thomas, pov che ho sempre voluto e mai avuto.
La sua mente, come immaginavo, è più complessa di quella di Audrey Rose e i suoi sentimenti sono più potenti, meno frivoli.

Al contrario dei suoi due predecessori questo libro non si chiude su un cliffhanger esagerato, quindi per una volta ci è risparmiata l'ansia da ultimo volume.


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Che ne dite Inkers?
A che punto siete con questa serie? 




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1 Commenti

  1. "Audrey Rose in questo volume da il peggio di sé" non so perchè ma sto ridendo...

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