Recensione | Una ragione per amare, di Rebecca Donovan | Demolition Book Derby


 Recensione 
Demolition Book Derby


Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? Mancano sette giorni lavorativi alle ferie e mentre ieri ho iniziato il progetto 2021 per il blog e la vita, oggi è una giornata da incorniciare perché nel weekend ho terminato una lettura talmente pessima che mi sono obbligata ad arrivare alla fine solo per parlarvene a cuore aperto. Ebbene sì, con la recensione di oggi, in cui vi parlo di "Una ragione per amare", di Rebecca Donovan, edito da Newton Compton, per la prima volta in questo 2020 torna il Demolition Book Derby. Are you ready?

Recensione | Una ragione per amare, di Rebecca Donovan | Demolition Book Derby

TRAMA:
UNA RAGIONE PER AMARE
BREATHING / IL NOSTRO SEGRETO UNIVERSO #1
Rebecca Donovan


Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: Cartaceo ---€ | Ebook 4.99€
Pagine: 375
Data uscita: 6 Febbraio 2014
Genere: Young Adult
L’amore che toglie il respiro è quello che non conosci ancora
Emma Thomas è una studentessa modello e un’atleta prodigio. Ma è una ragazza taciturna e solitaria: non frequenta nessuno tranne la sua amica Sara, non va alle feste, non esce e non ha un fidanzato. E si copre bene per nascondere i lividi, per paura che qualcuno possa indovinare quello che succede tra le pareti domestiche. Mentre gli altri ragazzi della sua età si divertono spensieratamente, Emma conta in segreto i giorni che mancano al diploma, quando finalmente sarà libera di andare via di casa. Ma ecco che all’improvviso, senza averlo cercato o atteso, Emma incontra l’amore. Un amore intenso e travolgente che entra prepotentemente nella sua vita. E adesso nascondere il suo segreto non sarà più così facile.

Come è riuscito in un solo giorno Evan a convincermi ad aprirgli la porta del mio cuore? Ancora non so darmi una risposta...

SERIE: BREATHING / IL NOSTRO SEGRETO UNIVERSO
[COMPLETA IN ITALIA]

1. Una ragione per amare
2. Una ragione per restare
3. Una ragione per vivere


Con un punteggio di 4.22 su Goodreads e commenti entusiasti dalle mie amiche, in occasione delle letture per il Rare 2020, diventato poi 2021 e ora 2022, di Edimburgo, mi sono decisa a leggere "Una ragione per amare" di Rebecca Donovan.
Le premesse erano buone, anzi, ottime devo dire. Uno young adult con il tema difficile della violenza domestica sulle spalle,  una ricetta perfetta.
Sì, crediamoci.

Eravamo impegnati in una danza molto intricata toccandoci senza toccarci, sapendo senza dirlo, e provando qualcosa senza poterlo esprimere. Eravamo amici che camminavano su un cornicione, un cornicione molto sottile, e io ero troppo presa dalla mia accresciuta consapevolezza della sua esistenza per capire quanto poco mancava perché quel cornicione si sgretolasse sotto i nostri piedi.

Calo subito un velo pietoso sull'edizione italiana. Non che sia una novità per Newton, ma quando alla terza riga della prima pagina trovi il primo errore di battitura, sai già come andrà e infatti non mi ha delusa perché frasi come "andare a mensa" non sono state il peggio che ho trovato fra queste pagine.

Passo quindi a parlarvi dei personaggi che non so se potevano essere più stereotipati, ma se fosse stato possibile sarebbero stati letteralmente quelle figurine nude con le alette a cui di ritagliavano i vestiti.
La protagonista, Emily detta Emma, come ci dice anche la trama, è una studentessa e un'atleta modello. Casa e scuola, scuola e casa, lei non esce mai dal sentiero tracciato perché anche nella sua perfetta perfezione a casa ha una zia psicopatica che la picchia. E no, gente, non parlo solo di schiaffi, ma di pugni, calci, mazzate (letteralmente, usa una mazza da baseball di metallo), padelle ustionanti e cinture. A cui fa seguito uno zio che interpreta alla perfezione il ruolo delle tre scimmie perché lui non vede, non sente e non parla. Né agisce, aggiungerei.
Emily è bellissima, ma inavvicinabile. Tutti le vanno dietro, ma nessuno si fa avanti perché lei è fredda e distaccata per non lasciar trapelare nulla della sua vita privata e in più è ingenua come un bebè perché non si accorge di niente manco quando la gente le si dichiara davanti. Vi suona qualche campanello? Sì, tenetelo lì, non sarà l'unico.

Nell’equilibrio instabile della mia vita, ho conosciuto l’amore e il dolore, più dolore di quello che pensavo di poter sopportare. Ma l’amore è stato inatteso. Per poco non ho rischiato di perderlo, troppo spaventata e insicura per dargli un’occasione.
L’amore mi ha aiutato a vivere piuttosto che a sopravvivere. Mi ha portato a sfidare le mie decisioni, dimostrando che ero più forte di quanto avrei ritenuto possibile. Il suo piacere ha curato le mie ferite e alleviato le mie cicatrici. Mi ha dato la sicurezza di camminare a schiena dritta.

Poi abbiamo Evan, nuovo arrivato, bellissimo e ricchissimo, guarda caso può avere tutte le ragazze che vuole, ma la sua attenzione è solo per la solitaria Emma. Avanguardia pura!
Comunque, il bell'Evan ci mette solo una settimana ad attirare l'attenzione della solidissima Emma e da lì vai di uscite segrete e momenti rubati, corredati da battute come "Non so mai come reagirai, per questo sei così interessante" e da "Oh, ma suoni il pianoforte?" e lì mi è partito il "Edward, sei tu?".

Infine abbiamo la migliore amica, Sara, che potrà mai essere la ragazza più popolare e ricca e disinibita della scuola? Of course, mica poteva mancare.

«Quando sono tornato, ha cominciato a piovere. In casa c’era Sara– le ho detto dov’eri, e che ci saremmo incontrati fuori. Eri meravigliosa, ferma sotto la pioggia; e allo stesso tempo sembravi fuori posto– come se fossi un milione di miglia lontana. Dovevo fotografarti. Ho provato a parlarti, ma non hai detto niente. Così mi sono seduto accanto a te e ho aspettato. Alla fine sei tornata, dovunque tu fossi, e ti sei accorta che pioveva»


Finiti i cliché sui personaggi, iniziamo a parlare di trama.
Se ci fosse una trama.
La narrazione è una sorta di lettura del diario di Emma in cui il tempo è relativo perché si parla di giorni e settimane e mesi, e boh, io ho avuto la sensazione che mi stesse raccontando ora per ora cosa succedeva (con un tempo talmente dilatato che forse in segreto Emily custodisce la gemma del tempo e non ce lo dice), e poi ad un certo punto erano passati tre mesi.
Abbiamo una prima parte in cui Emma ci racconta del suo disagio familiare, poi questo disagio scompare ed è tutto dedicato alla relazione tra i due protagonisti, fino all'ultimo dieci/venti percento in cui ecco di nuovo la follia della zia.

Continuai a pensare a quello che aveva detto quando mi stesi a letto quella sera. Era meglio godersi la gioia di un istante, sapendo che un attimo dopo sarebbe scivolato via? Vivere un’esperienza era più importante della sua inevitabile conclusione? Immagino che nel mio caso dovessi decidere se era meglio un cuore spezzato o un osso spezzato.

E sostanzialmente è questo il problema fondamentale del libro: la violenza domestica di cui è vittima Emily è solo un pessimo escamotage usato per creare angst tra i personaggi. È solo un ostacolo nella relazione romantica, non vale niente a livello di contenuto.
In primis non sappiamo perché la zia ce l'ha così tanto con Emma e, alla fine della fiera, viste alcune frasi su delle medicine, mi sono detta che era davvero solo psicopatica.
In secondo luogo Emily sopporta tutto in silenzio senza denunciare, non per una qualche parvenza di affetto verso gli zii, ma perché ha due cuginetti - figli dei suddetti zii - che al contrario di lei sono trattati con tutto l'amore del mondo e lei non vuole distruggere la famiglia. Certo, sei una martire Emma, ma due domande su cosa la zia psicolabile potrebbe fare ai suddetti bambini ad un certo punto non ce le facciamo? No.
Terzo, il cliffhanger finale è talmente trash che non si vedono certe cose nemmeno nei peggiori bar di Caracas.

INIZIO SPOILER
La scena finale vede la protagonista nel suo letto che si sveglia all'improvviso perché qualcuno la sta soffocando con un cuscino, ha le mani legate con delle manette, poi compare un oggetto non identificato che le sbriciola una caviglia e la scena si chiude con Emily che sviene perché qualcuno le stringe il collo.
FINE SPOILER

Era proprio quello che mi disturbava così tanto di Evan Mathews. Lui sapeva che esistevo. Era deciso a tirarmi fuori dall’ombra, e io non potevo scappare. Non era scoraggiato dalle mie risposte a monosillabi e dalle mie reazioni improvvise. Non aveva motivo per notarmi, e io stavo provando, senza successo, a ignorarlo. Ma lui mi stava coinvolgendo, e penso che lo sapesse – e la cosa sembrava divertirlo.

Che poi, diciamocelo, la relazione romantica vale ben poco pure quella. Di una pateticità che solo certi drama americani riescono a raggiungere. Il culmine è stato quando i due litigano, lui si sente talmente rifiutato che torna nella vecchia città e dopo tre mesi torna da lei perché non ce la fa a starle lontano (capito, cambiare scuola tre volte a metà anno è facile come scambiarsi le figurine) e da che prima "dobbiamo essere solo amici perché sì" qui manco si salutano che appena si vedono poco ci manca che facciano un bambino nella camera oscura dell'aula di arte. E sì, mancano parecchie virgole nella frase di prima, ma contate che ve l'abbia detta senza mai riprendere fiato.

Insomma, il 2020 si conferma pessimo sotto ogni punto di vista e a questo punto io non so più su cosa buttarmi per leggere una storia come si deve.

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Che mi dite, lettori?
Conoscete questo libro?




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4 Commenti

  1. si ma che palle ste protagoniste ingenue sempre casa e scuola, scuola e casa.
    "nei peggiori bar di Caracas" ho riso più del dovuto. Mi erano mancati i DBD

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  2. Bellissimo DBD!!! Avevo letto in passato la trama di questa serie, ma nulla mi ha mai invogliata a leggerla. Decisamente non mi sono persa nulla! ahahah

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