✩ Ink Magic English ✩
Buongiorno Inkers e buon giovedì, come state? Vi siete ripresi dalle ferie? Siete tornati a scuola e/o al lavoro? Io sto avendo una settimana piena, ma va bene così perché il tempo passa più in fretta e ho meno occasioni di sentire l’ansia.
Parlando di libri oggi vi porto la recensione di una delle mie ultime letture del 2019, ovvero “To Kill A Kingdom” di Alexandra Christo, purtroppo ancora inedito in Italia.
TRAMA: |
Editore: Feiwel & Friends Prezzo: Cartaceo 17.98€ | Ebook 5.42,€ Pagine: 352 Data uscita: 6 Marzo 2018 (inedito in Italia) Genere: Fantasy |
Princess Lira is siren royalty and the most lethal of them all.
With the hearts of seventeen princes in her collection, she is revered across the sea. Until a twist of fate forces her to kill one of her own. To punish her daughter, the Sea Queen transforms Lira into the one thing they loathe most - a human. Robbed of her song, Lira has until the winter solstice to deliver Prince Elian's heart to the Sea Queen or remain a human forever. The ocean is the only place Prince Elian calls home, even though he is heir to the most powerful kingdom in the world. Hunting sirens is more than an unsavoury hobby - it's his calling. When he rescues a drowning woman in the ocean, she's more than what she appears. She promises to help him find the key to destroying all of sirenkind for good. But can he trust her? And just how many deals will Elian have to barter to eliminate mankind's greatest enemy?
AUTOCONCLUSIVO
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Uscito a Marzo 2018, ci ho messo più di un anno a convincermi a comprare “To Kill A Kingdom” a scatola chiusa. Sapete, no, che io tendenzialmente compro i cartacei solo se prima ho letto l’ebook, ma quest’estate l’edizione rigida era in offerta a 12€ anziché 18€, come potevo farmelo scappare? Esatto, non potevo.
Poi, però, tra una cosa e l’altra, non ho avuto il tempo di leggerlo, così ho dovuto rimandare alle quasi ferie natalizie e, lettori, credetemi, mi sono pentita solo di non averlo letto prima.
It started with a prince, as most stories do. Once I felt the thrum of his heart beneath my fingers, I couldn’t forget it.
“To Kill A Kingdom” è un retelling in chiave dark della fiaba de “La Sirenetta”. Non so quanto sia fedele o si discosti dalla fiaba originale di Andersen, ma posso dirvi che è fedele in un modo un po’ inquietante alla versione Disneyana. Quando dico inquietante quello che intendo è che si riconoscono benissimo alcune scene (tipo quando nel cartone le due murene parlano con Ariel e la convincono ad andare da Ursula), ma poi in realtà la scena nel libro è diversa, quasi completamente. È come avere una sorta di deja-vu, l’hai già visto, ma non esattamente, ed è una delle cose che ho amato di più di tutto il libro.
I have a heart for every year I’ve been alive.
There are seventeen hidden in the sand of my bedroom. Every so often, I claw through the shingle, just to check they’re still there. Buried deep and bloody. I count each of them, so I can be sure none were stolen in the night. It’s not such an odd fear to have. Hearts are power, and if there’s one thing my kind craves more than the ocean, it’s power.
Per quanto riguarda i personaggi, abbiamo Lira a fare le veci di Ariel e Elian a fare quelle di Eric, ma siamo ben lontani dall’immaginario Disney, infatti il tutto ha toni più da “Pirati dei Caraibi” che non da “La Sirenetta”. Se vi immaginate sorrisi radiosi e pinne brillanti cascate male lettori, perché il nostro bel principe altro non è che un cacciatore di sirene e, beh, Lira non è una preda semplice.
La caratterizzazione di Elian è meno articolata rispetto a quella di Lira, ma per com’è impostato, non ha bisogno di chissà quale spazio. Infatti, quasi tutto il suo terreno lo cede alla crescita di Lira che dall’inizio alla fine del libro fa passi da gigante nella sua evoluzione personale.
They celebrate love as though it's power, even though it has killed far more humans than I ever have.
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Celebrano l'amore come se fosse una divinità, anche se l'amore da solo ha ucciso molti più esseri umani di quanto abbia mai fatto io.
Il rapporto tra i due non è però il focus della storia. Mentre nella fiaba abbiamo il tutto che gira intorno alla storia d’amore, qui è l’avventura a farla da padrona. Il legame tra Elian e Lira cresce piano piano e in modo anche piuttosto divertente perché i due si odiano inizialmente - sono nemici mortali, dopotutto - e le frecciatine al vetriolo non mancano.
Il worldbuilding è eccezionale, ho adorato come l’autrice sia riuscita a mescolare un po’ tutte le mitologie del vecchio continente. Lo stesso Elian discende dalla stirpe di Re Mida. Ma ci sono un sacco si paesi che ricalcano il folklore tipico dell’antica Grecia e lontano Nord.
Sicuramente la caratteristica principale è che per quanto venga descritto, per quanto ci vengano dati input sui vari regni, l’immaginazione del lettore è lasciata a ruota libera (e qui posso dirlo, non mi dispiacerebbero altri autoconclusivi ambientati magari in regni diversi, retelling di fiabe diverse).
“You are a little heartless today, aren't you?""Never," I say. "There are seventeen under my bed.”--------------------«Sei leggermente senza cuore oggi, non è vero?«Mai,» dico. «Ce ne sono diciassette sotto al mio letto.»
Tra l’altro mi è piaciuta tantissimo la peculiarità della figura della sirena. Non è semplice spiegarne l’essenza, ma ci provo.
Vedete, in “To Kill A Kingdom” ci sono due tipi di sirene: una (mermaid) è la versione nordica, che altro non è che quella rappresentata da Ariel nel film Disney, mentre l’altra (siren) – la specie a cui appartiene Lira – è la versione che viene narrata nell’Odissea: creature che con il loro canto portano i marinai alla morte.
Any human who takes a siren's heart will be immune to the power of their song. Only Elian didn't need to take my heart; I gave it to him.
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Qualunque uomo che avesse ruba il cuore a una sirena sarebbe stato immune al potere delle loro canzoni. Solo che Elian non aveva avuto bisogno di prendere il mio cuore, ero stata io a darglielo.
Infine, lo stile dell’autrice è ciò che di meglio si poteva chiedere: fluido, sicuro, evocativo. Racconta tutto e lascia altrettanto spazio all’immaginazione. Fa emozionare, sia per le cose positive che per quelle negative, e ti culla come il mare per tutta la lettura.
Insomma, se non si è capito questo libro per me è un must read e spero vivamente che qualche editore lo porti in Italia perché gli amanti del fantasy se lo meritano. Tanto più che è autoconclusivo.
People don’t tell secrets because someone needs to know them. They do it because they need someone to tell.
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Le persone non rivelano i propri segreti perché qualcuno ha bisogno di sentili. Lo fanno perché sono loro ad avere bisogno di qualcuno a cui rivelarli.
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Che ne dite, Inkers?
Lo leggerete se arriverà in Italia?
Che ne dite, Inkers?
Lo leggerete se arriverà in Italia?
8 Commenti
voglio leggerlo, tipo ora!!! Perché non lo avevo ancora messo in tbr?!!
RispondiEliminaComunque Jess, bella recensione, mi hai fatto venire voglia di tuffarmici subito!
Eh, bella domanda, perché ancora non lo avevi in TBR, eh?
Eliminaanche a me piacerebbe tantissimo vedere altri libri ambientati in questo mondo, quando l'ho letto, come te ho pensato che il worldbuilding è eccezionale
RispondiEliminaMagari la Christo ci accontenta più avanti!
EliminaSe arriva in Italia potrei pensarci. Se non arriva ci penserò perché a giugno lo rileggi! non puoi leggerlo prima di giugno ti ricordo!
RispondiEliminaLo leggerai con me se non arriva!
EliminaPunto questo libro da un po' e spero che qualche CE lo porti!
RispondiEliminaLo spero anche io perché merita davvero tanto!
EliminaI commenti sono sempre apprezzati e creano dialogo!