✩ Ink Magic English ✩
Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? Qui tutto bene, ieri sera sono andata al giappo, ho terminato un'altra lettura, ho iniziato una buddy read con la Fede, perché la cugi ancora latita quindi "The Tower" aspetterà.
Oggi torno con la recensione di un libro inedito, sempre parte di una serie, che però è un volume conclusivo. Parlo di "Blood Cure" di K.A. Linde.
TRAMA: |
Editore: Loveswept Prezzo: Cartaceo --,--€ | Ebook 3,65€ Pagine: --- Data uscita: 21 Agosto 2018 (inedito in Italia) Genere: Paranormal Romance, Distopico | ||||||
Aveva il mondo sulle spalle. Ora non ha niente.
Reyna Carpenter era una ventunenne diventata una banca del sangue vivente per lo spietato e dal fascino oscuro Beckham Anderson. Pensava che questo fosse solo un piccolo prezzo da pagare per sostenere i suoi fratelli a casa. Ma niente è andato come doveva. Nemmeno la tumultuosa relazione con Beckham. E ora si chiede se le cose saranno mai di nuovo le stesse. Mentre si trova nel bel mezzo di una ribellione sull'orlo del crollo, lei e i suoi fidati amici devono fuggire da una città conquistata da un élite di vampiri. Con i propri piani andati in fumo e tutto quello che sapevano e che amavano andati persi, il loro futuro pende in bilico. Nonostante tutto quello che ha perso, Reyna deve risorgere dalle ceneri, reclamare la vita che le era stata rubata e completare la sua missione, una volta per tutte. | |||||||
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E anche questa serie giunge al termine. Devo dire che non mi aspettavo una storia di questo tipo, tutti mi avevano messo in guardia sulla Linde, quindi ho approcciato la lettura con i piedi di piombo, ma devo dire che è andata meglio di quanto pensassi.
Questo volume conclusivo è un degno finale per la trilogia distopica sui vampiri e non delude proprio come i due capitoli precedenti.
La storia riprende esattamente da dove aveva lasciato con il capitolo precedente e continua con un ritmo serrato che tiene incollati per sapere come va a finire. C’è azione, c’è sentimento e c’è erotismo, fatto anche discretamente.
I plot twist non mancano, ma l’happy ending senza perdite significative è piuttosto prevedibile. Anche la notiziona dell’epilogo è abbastanza scontata, ma piace perché è tutto equilibrato.
Lo scontro finale, tra le altre cose, c’è. Non si risolve con una semplice conversazione o uno svenimento che ci porta a “X tempo dopo”. Reyna è sempre protagonista, dall’inizio alla fine.
"Grieve for the dead, not the living," Beckham said. "This is not the end. It is just the beginning."
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"Piangi per i morti, non per i vivi," disse Beckham. "Questa non è la fine. È solo l'inizio."
Per essere la prima opera completa che leggo di questa autrice sono pienamente soddisfatta. La distopia è realistica, il paranormal ben curato – anche se i vampiri sono poco credibili di per sé. Ci sono diversi richiami a “Vampire Diares” e altre serie sul tema, ma riesce lo stesso a distinguersi nel suo piccolo.
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E ditemi lettori, voi che rapporto avete con i paranormal romance?
Vi piacciono?
E ditemi lettori, voi che rapporto avete con i paranormal romance?
Vi piacciono?
1 Commenti
La trovo un'abilità non da tutti, con i vampiri si è davvero visto di tutto e non cadere nel cliché è molto difficile. Questo resta principalmente un romance, ma la parte legata al vampirismo è gestita in modo intelligente.
RispondiEliminaI commenti sono sempre apprezzati e creano dialogo!