Recensione: Broken, di Nicola Haken


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon giovedì, come state? Io ieri sera ho iniziato l'acquisto dei regali di Natale, complice il fatto che per la maggioranza dovevo prendere libri e Amazon ha fino ad oggi una fantastica promozione per cui se si spendono 20€ su alcuni libri si ottiene un buono da 7€ spendibile *udite udite* anche sui libri. Mi sembra un'ottima scusa per regalare libri, no?
E sempre in tema di libri oggi vi porto la recensione di un'anteprima che ho letto in digitale grazie a Quixote Edizioni, ovvero "Broken" di Nicola Haken.

Recensione: Broken, di Nicola Haken

TRAMA:
BROKEN
AUTOCONCLUSIVO
Nicola Haken

⭐⭐⭐

Editore: Quixote Edizioni
Prezzo: Cartaceo --,--€ | Ebook 4.49€
Pagine: 338
Data uscita: 25 Novembre 2019
Genere: M/M, Romance
Quando Theodore Davenport decide di smetterla con i lavori banali, e intraprendere una vera carriera, entra con entusiasmo alla Holden House Publishing, determinato a ottenere ciò che vuole. Tutto va secondo i piani: prende confidenza con il suo ruolo, conosce nuovi amici e sogna di arrivare al successo.
Finché non conosce James Holden, amministratore delegato della Holden House.
James Holden non riesce a smettere di pensare all’incontro della settimana precedente con un ragazzo timido, nel bagno di un club, e non appena scopre che l’uomo che tormenta i suoi sogni è uno dei suoi impiegati, non può evitare di rincorrerlo.
Solo per divertirsi… è questo che James ripete a se stesso. Non può affezionarsi a qualcuno che non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti, perlomeno non quando avrà scoperto il suo segreto. James crede che nessuno meriti il fardello di essere legato a lui. È un uomo complicato. Danneggiato. Difficile. Problematico.
Spezzato.
Theodore sarà abbastanza forte da affrontare i demoni di James? Domanda ancora più importante… lo sarà James?

AUTOCONCLUSIVO


Come vi dicevo ieri (qui) nel WWW, sono molto combattuta su come valutare questa lettura perché da un lato l'ho adorata, dall'altro proprio non l'ho sopportata.
Sapevo che la storia girava intorno a un disturbo psicologico, ma come sapete anche voi, questo non è un tema che mi spaventa, anzi, proprio il contrario. Solo che vedendo tutte quelle recensioni positive, sia straniere che italiane, mi aspettavo una storia più articolata e meno affrettata.

Per chiunque si sia sentito un po’ a pezzi, almeno una volta nella vita. Continua per la tua strada… un respiro alla volta.
Sei importante.

Sicuramente i due protagonisti sono caratterizzati molto bene, ma se in un angolo del ring abbiamo James, tutto oscurità, spigoli, curve, complessità, nell'angolo opposto abbiamo Theodore, solare e ottimista al punto da rasentare la superficialità.
Non dico questo per una mancata caratterizzazione, come dicevo prima sono entrambi sviluppati molto bene, ma lo dico perché mentre i capitoli dal pov di James mi coinvolgevano, mi facevano provare emozioni, quelli dal pov di Theo mi facevano alzare gli occhi al cielo e non vedevo l'ora che smettesse di narrare.

Il dolore è inevitabile, la sofferenza è una scelta.

La prima parte della storia si articola in un lasso temporale molto veloce e ha un che di stereotipato. Non dico "già visto", perché tutto è già visto, ma sembra quasi che le tappe A. sveltina nel bagno pubblico e B. ossessione fino all'inevitabile C. scoperta dell'arcano, siano state pescate dal vaso delle opzioni per iniziare una storia.
E questa cosa non mi è piaciuta. Non mi è piaciuta perché come succede per i romance straight anche per gli m/m è facile cadere nello scontato e io ormai sono abituata a storie che anche se presentano dei cliché, tipo come in questo caso l'insta-love, riescono a farmi battere il cuore qualsiasi sia il personaggio narrante.

In linea di massima, ripeto, il mio problema è stato soltanto con i capitoli dal pov di Theo. Quasi ho avuto la sensazione che li avesse scritti qualcuno di diverso da chi ha scritto quelli di James. Li ho trovati sporchi come stesura. Mentre quelli di James... ah, James, lui mi ha fatto battere il cuore tanto quanto lo ha fatto a pezzi. Lui è spezzato, proprio come dice il titolo, e la sua fragilità è trattata davvero stupendamente. Non so se le persone che hanno quel tipo di malattia siano effettivamente così, ma so che io ci ho creduto.
Se il libro fosse stato tutto dal suo pov avrebbe preso cinque stelle senza fatica.

Le matite spezzate possono ancora colorare.

Concludendo, ritengo "Broken" una lettura degna di essere fatta e assolutamente perfetta per quanto riguarda l'elaborazione della malattia. Un po' carente, secondo me, nella parte passionale che resta un po' insipida.

P.S.: io ho letto l'edizione ARC, motivo per cui non posso pronunciarmi circa l'edizione finale, ma con la mia copia ho avuto non poche difficoltà con la traduzione. Non mi sono ritrovata né con alcune scelte lessicali, né con molti tempi verbali. Mi è stato fatto notare che è una cosa mia, che i tempi erano giusti e che era solo una mia sensazione a suono, ma se qualcuno di voi dovesse leggere il libro, sarei molto felice di sentire la vostra opinione circa l'edizione italiana.
🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹🔹

Che ve ne pare, Inkers?
Che rapporto avete con le storie che trattano di disturbi psicologici?




Posta un commento

4 Commenti

  1. Ero un po' incuriosita, sia per la cover che mi intrigava assai che per il romance in sè, ma dalla tua recensione non ne sono più molto convinta, quando ci sono malattie in mezzo non mi piacciono proprio...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, a me dipende, questo è gestito bene dal pov del "malato" e male dal quello "sano".

      Elimina
  2. e niente.... io vedendo la cover non avevo capito fosse un MM, ti giuro che pensavo fosse un romance come i soliti

    RispondiElimina

I commenti sono sempre apprezzati e creano dialogo!