Recensione | Nevernight - Mai Dimenticare, di Jay Kristoff


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon giovedì, come state? Qui si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel della settimana, ma ahimè il weekend che avevo programmato è già saltato perché c'è da andare in giro per la casa *sigh*
Parlando di libri oggi vi porto la recensione di "Nevernight - Mai Dimenticare", di Jay Kristoff, edito da Mondadori nella collana Oscar Fantastica.

Recensione | Nevernight - Mai Dimenticare, di Jay Kristoff

TRAMA:
NEVERNIGHT, MAI DIMENTICARE
THE NEVERNIGHT CHRONICLE #1
Jay Kristoff

⭐⭐⭐⭐

Editore: Mondadori
Prezzo: Cartaceo 20.00€ | Ebook 9.99€
Pagine: 671
Data uscita: 3 Settembre 2019
Genere: Fantasy
Destinata a distruggere imperi, Mia Corvere ha solo dieci anni quando riceve la sua prima lezione sulla morte. Sei anni dopo, la bambina cresciuta tra le ombre si avvia a mantenere la promessa che ha fatto il giorno in cui ha perso tutto. Ma le possibilità di sconfiggere nemici così potenti sono davvero esili, e Mia è costretta a trasformarsi in un'arma implacabile. Deve mettersi alla prova tra i nemici - e gli amici - più letali, e sopravvivere alla protezione di assassini, mentitori e demoni, nel cuore stesso di una setta dedita all'omicidio. La Chiesa Rossa non è una scuola come le altre, ma neanche Mia è una studentessa come le altre. Le ombre la amano. Si nutrono della sua paura.

SERIE: THE NEVERNIGHT CHRONICLE
[COMPLETA IN ITALIA]
1. Nevernight, Mai Dimenticare
2. Nevernight, I Grandi Giochi
3. Nevernight, Alba Oscura


Ero indecisa se scrivere o meno questa recensione, voglio dire, ho ancora titoli arretrati di Dicembre da recensire di cui nemmeno esiste la bozza; ma "Nevernight, Mai Dimenticare" si è conquistato un posto speciale tra le mie preferenze letterarie, quindi ho deciso di anticiparlo sul programma.

«I libri che amiamo, ci amano a loro volta. E proprio come noi segniamo certi passi sulle pagine, quelle pagine lasciano il loro segno su di noi. Lo posso vedere in te, come sicuramente tu lo vedi in me. Tu sei una figlia delle parole. Una ragazza con una storia da raccontare.»

Dunque, "Nevernight"... beh, inizio col dirvi che quando è uscito in Italia io nemmeno sapevo di cosa parlasse. Non ci credete? Sì, capisco che sia difficile crederlo, ma è la verità. Fino a quando non sono uscite le prime immagini di quella che sarebbe stata l'edizione italiana non avevo nemmeno preso in considerazione di mettere in lista questa serie. Sì, la conoscevo per sentito dire e di vista, ma non mi sono mai soffermata a leggere la trama. E, onestamente, non l'ho ancora fatto nemmeno una volta.
Quando a Settembre è finalmente uscito, dopo un bombardamento mediatico che ha spaccato in due le folle tra chi non ne poteva più (e alla fine si è ribellato e non lo ha letto) e chi non vedeva l'ora che uscisse (e alla fine lo ha venerato), io sono stata quella che grazie al buono Giunti da 30€ si è comprata l'intera trilogia a metà prezzo (tutti e tre i volumi per 30€) e l'ha tenuta lì, in libreria, fino al momento giusto, con solo i commenti delle mie compari lettrici come finestra su ciò che avrei trovato nel libro.
Quando poi il momento è giunto, intorno alla fine del 2019, ero ormai fermamente convinta che non lo avrei apprezzato, che avrei fatto fatica, che sarebbe stata una lettura difficile e che alla fine avrei avuto i volumi in libreria solo perché sono belli da vedere.
E invece mi sono dovuta ricredere su tutta la linea.

«Più brillante è la luce, più cupa è l’ombra.»

"Nevernight" non è un libro perfetto, le annotazioni in primo luogo sono per la maggior parte superflue, apportano poco e niente alla storia - salvo casi particolari delle note più brevi che oltre ad essere utili sono anche divertenti. Nella versione ebook si possono leggere tutte in una volta perché sono poste tutte a fine capitolo, mentre nella versione cartacea sono in fondo ad ogni pagina ed è a discrezione del lettore scegliere cosa leggere e cosa no.
Altro difetto, per me, è stato l'inserimento dell'unica scena sessualmente esplicita. Non è che sia scritta male o abbia niente di strano, ma l'ho trovata superflua, buttata lì tanto per, con tutto che, comunque, non è un libro per bambini. C'è sangue, c'è morte, ci sono viscere, il tutto molto dettagliato (e qua subito i pensieri vanno a "Red Rising", se non lo avete letto fatelo! Qui la recensione u.u), quindi era ovvio che anche il sesso lo sarebbe stato, però quella scena... no, non mi è piaciuta lì.

«Mai tirarsi indietro.» [...] «Mai avere paura. E mai, mai dimenticare.»

Per il resto non ho trovato grandi mancanze se non una cosa riguardo una delle lezioni, ma ne parlo più avanti.

Alcuni lettori di questo libro criticano lo stile, altri la lentezza del primo 30%, ma io onestamente non ho incrociato né problemi con lo stile, né la fantomatica lentezza, ma forse il tutto - per quanto riguarda me - è stato dovuto al fatto che ci ho messo quasi più di due settimane a leggerlo perché avevo poco tempo e mi sono quindi goduta ogni singola riga.

«Dimentica la ragazza che aveva tutto. È morta quando suo padre è stato impiccato.»
«Ma io…»
«Nulla è da dove comincerai. Non possedere nulla. Non sapere nulla. Non essere nulla.»
«E perché vorrei farlo?»
Il vecchio schiacciò il sigaretto sulle assi tra loro.
Sorrise, e Mia fece lo stesso.
«Perché allora potrai fare qualunque cosa.»

Sì, il primo 30% del libro è piuttosto introduttivo, succede poco e nulla, ma è anche normale. Se pensiamo che la maggior parte dei libri fantasy ci mettono almeno metà libro a preparare il worlbuilding e gli eventi, direi che con "Nevernight" facciamo già passi avanti.
Superato questo scoglio si viene introdotti in una sorta di versione dark di Harry Potter. Abbiamo una scuola e degli studenti, solo che invece di studiare pozioni, volo e magia, qui si studiano morte, seduzione e veleni. Che ve lo dico a fare che avevo gli occhi a cuoricino? 
Nota a margine: secondo me, comunque, alcune parti sono volutamente poste a voler ironizzare su Harry Potter perché ci sono delle similitudini che vengono apertamente criticate dalla voce narrante e ammetto che io ho condiviso ogni suo pensiero in merito.

«Assassino uno, assassini tutti. E ogni morte che causiamo è una preghiera. Un’Offerta alla Nostra Signora dell’omicidio benedetto. Morte come misericordia. Morte come avvertimento. Morte come fine in se stessa. Tutte queste cose sono la nostra consapevolezza e il nostro dono al mondo. Il lupo non commisera l’agnello. La tempesta non chiede perdono agli affogati.»

L'unica cosa che avrei preferito diversa, circa la scuola, è una finestra anche sulle lezioni di - passatemi il termine - "seduzione" e sui tentativi della protagonista di portare a termine i compiti delle varie materie. In generale l'autore si è concentrato molto su due delle quattro materie, lasciando totalmente in disparte le altre due solo perché non rendevano Mia la protagonista indiscussa.

Se il suo volto fosse stato un rompicapo, molti l’avrebbero rimesso nella scatola, incompiuto.

Ecco, finalmente vi parlo di Mia, la protagonista. Lei come personaggio mi è piaciuto, certo non è la mia nuova eroina, ma ho apprezzato che 1. non sia una bellezza statuaria (e che guarda caso non se ne rende conto - ogni riferimento ad ACOTAR non è puramente casuale [qui la recensione]), 2. non abbia un harem ai suoi piedi, 3. non sia una perfetta creatura in grado di fare ogni cosa. È perfino impedita a usare il suo stesso potere innato, quindi non ci si può di certo lamentare.
Certo, ammetto che a inizio libro mi aspettavo una protagonista più incisiva, più decisa, meno cucciola, invece Mia si è rivelata molto umana. I suoi soli sedici anni sono veri e la sua... come posso dire... boh, non mi viene la parola. Quando dico che è cucciola intendo che si sente fortemente il suo background, la mancanza della famiglia alle spalle. È realistica e anche se forse toglie un po' di spessore al personaggio, allo stesso tempo è tutto perfettamente coerente.

«Sai dove stiamo andando?» chiese Mia.
«Nnn-non proprio.»
«Sai come tornare indietro?»
«Se qualcuno non cancella il gesso, sì.»
«E se lo fanno?»
«Probabilmente ci perderemo e moriremo di fame nelle viscere della Montagna.»
«Giusto per informarti, se dovessimo arrivare al cannibalismo, tu sarai mangiata per prima.»
«D’accordo, allora.»

Per quanto riguarda gli altri personaggi non posso dirvi granché perché cadrei inesorabilmente nello spoiler.

In generale, "Nevernight" è un ottimo libro. Il worldbuilding è ben studiato, non vivido ai livelli di una Schwab in "Magic" (qui la recensione), ma è abbastanza semplice visualizzare le descrizioni che, comunque, non sono mai eccessive (a parte nelle note, lì ci si può perdere decadi).
La trama si snoda col ritmo giusto, non annoia, e, soprattutto, lascia con la bocca aperta in più di un'occasione, ma soprattutto nella parte finale, circa l'ultimo 25%, dove tra l'azione e le sorprese si resta proprio senza parole.

Ora sono decisamente curiosa di leggere il secondo libro, ma credo me lo terrò per più avanti perché ho bisogno di un attimo di respiro.

«Sarai una diceria. Un sussurro. Il pensiero che fa svegliare i bastardi di questo mondo madidi di sudore nell’illuminotte. L’ultima cosa che sarai mai, ragazza, è l’eroe di qualcuno. Ma sarai una ragazza che gli eroi temeranno.»

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Che mi dite, Inkers?
Avete già letto o avete in programma di leggere questo libro?




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12 Commenti

  1. Ti dico che il 2 è ancora più bello! Non puoi dirmi che la parte dove attraversano il deserto non sia pesa, dai su, ho faticato un casino! Una volta arrivata a scuola poi everything ok XD

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    1. Boh, a me non è pesata, andavo lenta a leggere tanto quanto loro ad attraversare il deserto xD

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  2. Riguardo la materia seduzione sono d'accordo, per non parlare che mi sembra proprio una boiata perfezionare i visi degli assassini con la magia, quando un quanti assassini dovrebbero passare inosservati... Ma è solo una delle tante cose che non mi è piaciuta 😅
    Personalmente non l'ho trovato né originale né interessante :/ si fa leggere, sicuramente, ma l'unica parte che ho trovato un minimo "coinvolgente" è la prima, il resto poi ha iniziato ad annoiarmi. Mi spiace perché le premesse le ho trovate buone, ma per il resto, escluso qualcosina, è tutto un già visto. Per non parlare dei personaggi piatti...

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    1. In realtà il discorso che fanno ha più che senso sulla questione del migliorare i volti perché prendi Tric, ad esempio, con il suo aspetto precedente sarebbe fin troppo riconoscibile e nella questione "seduzione" il suo viso, così com'è, sarebbe d'intralcio.

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    2. ma su Tric ha perfettamente senso, infatti quando dico che dovrebbero passare inosservati intendo proprio questo o al massimo possono cambiare aspetto quando il loro volto è già conosciuto. Invece rendere bellissimi i personaggi di uno ya mi sembra proprio una paraculata per giustificare il fatto che so tutti fighi ^^"

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    3. Boh, io non l'ho percepita così. Alla fine nella descrizione che viene fatta non li rendono perfetti. Sarà che per me la cosa ha senso xD

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  3. Ma sai che sulla questione materie ti do ragione? Anche a me ad esempio sarebbe piaciuto molto vedere le lezioni di seduzione

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  4. Chissà se la leggerò mai, certo tu mi invogli a farlo, vediamo se riesco a trovare il tempo ;)

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  5. Felice che ti sia piaciuto, io personalmente ho trovato l'intera trilogia fra le peggiori mai lette. Banale, pieno di cliché e con una protagonista odiosa e, ben presto, OP. L'unica cosa carina le note.

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    1. Sarà che io non sono una divoratrice di puro fantasy, quindi le cose main stream tendono a piacermi :)

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