Recensione | Un Diavolo Arrogante, di R.S. Grey


 Recensione 


Buongiono Inkers e buon giovedì, come state? Io sono a pezzi, tra il caldo, la casa e il ciclo... una settimana da favola, proprio! Avete sentito l'ultimo gossip su Emma Chase? Pare abbia plagiato un'altra autrice. Resto sempre basita da queste storie e, anche se la Chase non è tra le mie autrici preferite in assoluto, alcuni suoi titoli mi sono piaciuti parecchio.
Comunque, restando in tema di libri che mi sono piaciuti parecchio, oggi vi porto la recensione di "Un Diavolo Arrogante", di R.S. Grey, edito da Always Publishing che ringrazio per la copia digitale omaggio.

Recensione | Un Diavolo Arrogante, di R.S. Grey

TRAMA:
UN DIAVOLO ARROGANTE
AUTOCONCLUSIVO
R.S. Grey

⭐⭐⭐⭐

Editore: Always Publishing
Prezzo: Cartaceo 13.90€ | Ebook 4.99€
Pagine: 309
Data uscita: 2 Luglio 2020
Genere: Contemporary Romance
A ventotto anni Meredith Avery, stella del jet set di Beverly Hills è sposata a un celebre produttore cinematografico, vive una vita da sogno, fatta di glamour e feste. Ma la realtà quotidiana del matrimonio di Meredith è molto lontana da una favola e così lei, da donna caparbia e determinata qual è, una notte decide che ne ha abbastanza del marito insensibile e offensivo e scappa via con solo gli abiti che ha addosso.

La sua destinazione? Cedar Creek, Texas, dove ad accoglierla ci sarà sua sorella maggiore. Nella sua impulsività, però Meredith non ha fatto bene i conti e ben presto scopre che Helen è in viaggio e la sua casa inagibile.

Jack McNight è la sua ultima speranza: il capo di sua sorella può offrirle un lavoro temporaneo al Ranch Blue Stone, e un tetto sulla testa. Peccato che si tratti di un cowboy burbero che si è già fatto una pessima opinione di lei ancor prima di conoscerla. Jack pensa che Meredith sia una principessa viziata di città in cerca di attenzione, giunta in Texas per fare un dispetto al marito e portare problemi nel suo ranch.

Ebbene, ha sottovalutato la forza della disperazione di Meredith, che non si lascia scoraggiare dal dover pulire bagni per tutto il giorno, dormire in una catapecchia, o dar da mangiare a un golden retriever troppo espansivo.

Il problema di Meredith, in effetti, potrebbe essere un altro... Si sa, i diavoli sono maestri di tentazione, e per quanto lei vada d’accordo con Jack quanto l’olio con l’acqua, non può negare il suo fascino diabolico, la voglia di zittire le sue proteste con un bacio per farlo arrabbiare ancora di più. Con il passare delle settimane, quella che era cominciata come una battaglia si trasforma in una alleanza.

Una regina del jet Set catapultata nella dura vita di un ranch.
Un cowboy diabolico e arrogante determinato a liberarsi di lei.

AUTOCONCLUSIVO


Quattro anni fa ho letto un libro di quest'autrice e già sapevo che avrei letto altro di suo. Il problema, a suo tempo, fu che non pubblicarono altro di suo.
Poi, nel 2020, è arrivata la Always Publishing e non si può fare altro che ringraziarla.

Mi aveva tenuto la testa sotto l’acqua e io non ero annegata né mi ero spezzata. Mi ero fatta spuntare le branchie.

Certi libri bisogna scavare un po' perché ti prendano, ma non è assolutamente il caso di "Un Diavolo Arrogante". No, perché fin dal primo capitolo questo libro mi ha conquistata. Sono una sostenitrice della lotta contro gli abusi psicologici e visti i motivi per cui Meredith decide di lasciare baracca e burattini nel bel mezzo della notte, non potevo che sentirmi completamente coinvolta.

Apro la bocca, pronta a buttare fuori tutto per farlo sentire in colpa per ciò che mi ha detto, ma mi rendo subito conto che non posso farlo. Se parlassi, inizierei a singhiozzare. Sono una di quelle persone che inspiegabilmente piangono, quando sono arrabbiate. È fastidioso. Ogni volta che vorrei urlare contro qualcuno, esce fuori una robetta lacrimosa. Rabbia e tristezza sono mescolate nel mio cervello, non c’è modo di usare l’una senza l’altra.

Di Meredith ho adorato la tenacia, il suo non arrendersi mai, la sua convinzione che non è quello che pensano gli altri ciò che la definisce. E ho amato, ancora di più, che condivida con me il problema di piangere quando si arrabbia.
Poi c'è Jack, che avrei preso a legnate sui denti un minuto sì e l'altro pure. Ero lì che gli ringhiavo contro e dicevo "Ma chi ti credi di essere?".
E sì, okay, il suo background un pochino (ino, ino) lo giustifica, ma anche no. È uno stronzo e fine.

«Mio nipote è un brav’uomo, ma spesso pensa che il sole sorga solo per sentirlo cantare. È tronfio come un tacchino. Voglio dire, gli voglio bene, ma a volte è come abbracciare un cespuglio di rose.»

Ma va anche bene così. D'altra parte è proprio questo a rendere speciale la lettura perché è ciò che da vita alla scintilla che scoppia tra i due protagonisti. No, non parlo di scintilla amorosa, non ancora. Parlo di una miccia attaccata a un candelotto di dinamite pronto a esplodere.
Se vi piace il tema dell'hate to love, questo è il libro per voi.

Non le rispondo nemmeno, perché so che la voce mi uscirebbe roca e gracchiante, come quella di un dodicenne durante la prima settimana di pubertà. Non ho mai visto niente di più sexy. Una donna nuda è una cosa, ma una donna coperta solo quanto basta per farti chiedere se i tuoi occhi hanno intravisto davvero qualcosa o ti stanno giocando brutti scherzi? Non ha paragoni.

Ed ecco la carta vincente di questo romanzo: ti fa provare un sacco di emozioni. Io mi sono arrabbiata tantissimo per come sua sorella e Jack trattano Meredith. Eppure ho anche riso tantissimo negli scambi e nei battibecchi fra i due. Mi sono innamorata del Texas e mi sento quasi ispirata a provare lo yoga. Voglio un Alfred, un amico che sia al mio fianco e mi stia ad ascoltare mentre blatero da sola di qualsiasi cosa. Ah, e ovviamente una nonna Edith. Chi non vorrebbe un'aitante vecchina che sa maneggiare un fucile?

«Ancora arrabbiata con me?» chiedo, piegandomi nel tentativo di incrociare i suoi occhi azzurri. Stasera sono più elettrici che mai, vivi e pieni di disprezzo per me.
«Arrabbiata è un eufemismo.»
La sua voce è pungente, ma la mia no.
«Mi sembra giusto. Tuttavia, ho visto che mi guardavi durante la cerimonia.»
«Eravamo in una chiesa. Aspettavo di vedere se avresti preso fuoco spontaneamente. Non me lo volevo perdere.»

Questa storia è esattamente ciò di cui avevo bisogno nel momento in cui ne avevo bisogno. È leggera senza essere frivola, è divertente senza essere forzata, è profonda senza annoiare.

Spero proprio che la Always ci porti altri titoli di quest'autrice perché promette solo cose belle.

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Che ne dite, Inkers?
Lo leggerete?




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6 Commenti

  1. smettila fi farmi aggiungere libri in lista jess!

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  2. Mi hai fatto venir voglia di leggerlo subito!

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  3. Bhé, non è che perché l'hanno accusata, è per forza vero. Non siamo certo così in alto nella scala morale come specie da poter presumere che chi accusa non lo farebbe mai con doppi fini o mala fede.
    Hanno accusato innumerevoli autori e registi di plagio, e tutti a chiedere sangue, per poi scoprire che qualche poveraccio convinto di meritare più successo di quello che ha ha pensato di poter fare soldi facili dicendo "oh, guardate, anche nella mia storia c'è una tizia povera che s'innamora del figo ricco! Non posso credere che mi abbiano fatto questo!".
    Succede su WP, dove si compete per una stellina virtuale, figurati se non succede se ci metti di mezzo i soldi.

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    1. Non ho detto da nessuna parte che penso che sia vero, anche perché è una cosa che non mi riguarda. Ho detto che "pare", quindi è del tutto ipotetico. Oltretutto, visto che la Chase non è un'autrice self, ma pubblica con un editore, penso che sia compito dell'editore fare le opportune verifiche e non escluderei che, nel caso, ci sia il loro zampino.

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