Recensione | Ricco e Ribelle, di Vi Keeland e Penelope Ward


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon martedì, come state? Qui si sopravvive, che è meglio di niente, no?
Insomma, non ho niente di che da raccontarvi oggi, quindi passo direttamente alla recensione odierna in cui vi parlo di "Ricco e Ribelle", di Vi Keeland e Penelope Ward, edito da Newton Compton Editori.


TRAMA:
RICCO E RIBELLE

RUSH DUET #1

Vi Keeland, Penelope Ward

Editore: Newton Compton Editori
Prezzo: Cartaceo 5.99€ | Ebook 10.90€
Pagine: 288
Data uscita: 28 Dicembre 2020
Genere: Contemporary Romance
Istruzioni per organizzare un’indimenticabile estate negli Hamptons: cercare un appartamento in affitto in un posto fantastico sulla spiaggia; trovare un lavoro in una meta ben frequentata. Fatto.
Istruzioni per rovinare una bellissima vacanza negli Hamptons: innamorarsi dell’unico tizio che indossa una giacca di pelle, con la barba lunga e gli occhi profondi. Quello che non c’entra niente con tutta la gente alla moda del posto. Esattamente: l’ uomo che alla fine della stagione non potrai avere. Fatto. Il mo­tivo? Il tizio in questione è il tuo capo, sexy e tatuato. Ed è insopportabile. O almeno così mi sembrava. Tutto è co­minciato quando una sera mi ha or­dinato di salire sulla sua macchina per riaccompagnarmi a casa, perché non voleva che andassi a piedi, al buio. È cominciata così. E poi, un po’ alla volta, alcune delle sue difese hanno iniziato a crollare. Non mi sarei mai aspettata che noi due, opposti all’apparenza, ci saremmo avvicinati tanto. Non dovevo innamorarmi di lui, soprattutto perché ha chiarito da subito che non voleva impegnarsi. E così, con il passare del tempo, la mia estate è diventata molto più interessante. E complicata. Tutte le cose belle hanno una fine, no? La nostra non so proprio come immaginarla.

SERIE: RUSH DUET
[IN CORSO IN ITALIA]

1. Ricco e ribelle
2. Rebel heart (inedito)


Quando ho iniziato la lettura di "Ricco e Ribelle" era qualcosa come quasi un anno che non leggevo romance puri, non contaminati da fantasy, mm e paranormal, e l'ho fatto consapevole del cliffhanger, quindi perché mi sorprende che non mi sia piaciuto?
Ve lo dico io il motivo: perché prima del fantomatico plot twist a me stava piacendo un sacco!

Ma andiamo con ordine.
Sebbene all'inizio io abbia un po' faticato perché okay la lunga pausa che mi sono presa dal genere, ma tra lo stereotipo fatto proprio con lo stampino e le dirty talk che anche no, non è che i miei gusti siano poi cambiati.
Comunque, una volta rientrata nel mood del romance la storia ha iniziato a ingranare e devo dire che quello che stavo leggendo mi piaceva pure parecchio.

«Scrive romanzi rosa, Platano. Favolette di merda. Ma significa che nell’intimo la favoletta vuole viverla in prima persona. E io non sono una cazzo di favoletta. Sono una storia horror. Sono il fottuto figlio bastardo di una testa di merda, ed è più probabile che diventi come mio padre.»

Certo, Rush, fedele al suo nome, cambia personalità dal giorno alla notte, ma si dice che l'amore tutto può, no?
Gia come protagonista non è male, forse un po' svampita su certe cose.
In linea di massima credo che le due autrici non avessero ben chiaro quello che dovevano essere questi personaggi all'inizio, tant'è che abbiamo una Gia scrittrice che nel primo capitolo si definisce una nerd senza stile e poi due capitoli dopo è Miss Mondo. E idem Rush che inizia come uno sboccato strappamutandine e nel giro di qualche capitolo diventa un orsetto gommoso.

Ho particolarmente apprezzato la mancanza di angst e come già appurato lo stile delle due autrici mi piace molto, scorre bene, coinvolge, non annoia e ha quella sana dose di ilarità che fa bene all'anima anche se, per quanto mi riguarda, sempre troppo gratuitamente volgare.

«Mio padre diceva sempre che la vita è per il dieci per cento quello che ti succede e per il restante novanta il modo in cui reagisci. E tu e io faremo del nostro meglio. Proprio come mio padre.»

Quindi cos'è che non ha funzionato?
Il cliffhanger.

No, no, fermi, non perché ci sia il cliffhanger, ho già detto che lo sapevo, no?
Il problema è ciò che comporta quel finale aperto.
Dai, già all'inizio si sapeva dove andava a parare e se potevo passare sopra ad una cosa, quello che è stato tirato in ballo alla fine del libro per me è troppo.
Troppo cosa non lo so. Scontato, inutile, banale, ridicolo.

E qui mi fermo.
Non leggerò il seguito, non sono interessata.
Andrò a cercare romance più adatti alle mie esigenze.

Si poteva dire qualsiasi cosa di Gia, ma era una persona autentica. Forse era proprio quello che mi attraeva di lei. Perché nella vita ci sono già tante cose artificiali e fasulle.

PS: nota all'edizione italiana
Fate un favore a voi stessi e prendete l'edizione originale, che uno, costa 3.99 anziché 5.99, due non è tradotta coi piedi e almeno è rivista da un correttore di bozze perché qui sia Paolo Ippoliti - il traduttore - sia Newton Compton Editori dovrebbero vergognarsi del lavoro che hanno fatto nell'adattamento italiano di questo testo. Con tutti i refusi che ci sono meriterebbero il reso di ogni acquisto.

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Che mi dite, Inkers?
Fa per voi questa lettura?




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2 Commenti

  1. a sboccato strappamutandine ho riso più del dovuto!

    Comunque io avevo beccato l'edizione eng gratis su amazon quindi... sai già quale edizione leggerò >.<

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