E siamo quasi alla fine di un'altra settimana inkers, avete visto quanto passa veloce il tempo? Sarà Natale prima di quanto immaginiamo!
Qui oggi splende il sole, ma l'aria è bella pungente e io mi sono svegliata con il mal di testa. Sono passata dall'insonnia al mal di testa, forse era meglio non dormire...

Ma vabbé, oggi è una giornata speciale perché vi porto la recensione di un libro che ho amato davvero dal profondo del cuore. Se non lo avete ancora letto, recuperatelo e leggetelo perché non ve ne pentirete! Oggi vi parlo di "Fangirl" di Rainbow Rowell edito da Piemme.


FANGIRL
Rainbow Rowell


Editore: Piemme
Prezzo: Rigido 17,00€ Ebook 6,99€
Pagine: 516
Serie: Autoconclusivo

Trama: Approdata all'università, dove la sua gemella Wren vuole solo divertirsi tra party, alcool e ragazzi, la timidissima Cath si trova sola per la prima volta e si rinchiude nella sua stanza a scrivere la fanfiction di cui migliaia di fan attendono il seguito.
Ma una compagna di stanza scontrosa con il suo ragazzo carino che le sta sempre intorno, una professoressa di scrittura creativa che pensa che le fanfiction siano solo un plagio, e un affascinante aspirante scrittore che vuole lavorare con lei, obbligheranno Cath ad affrontare la sua nuova vita…

Recensione

Sia lode a Piemme che mi ha mandato questo libro senza sapere che lo stavo snobbando. Rendiamo grazie a Grazia Spaccia Libri che ha condiviso su Faccialibro un passaggio di questa meraviglia facendo salire alle stelle la mia curiosità. *applausi*

Cath sono io. Cath siete voi. Cath è la rappresentazione cartacea di ogni lettrice che cerca in un libro l'evasione - e non so voi, ma io mi rivedo tantissimo in lei: nerd fin da bambina (Cath è fissata con una versione alternativa di Harry Potter, io ero - e sono ancora - fissata coi manga) schiva, preferisce stare a casa da sola che tentare di farsi nuovi amici, non beve, non fuma, non va alle feste e per questo viene criticata dalla sua stessa sorella, gemella per giunta!

Cath non si sforzava di farsi dei nuovi amici.
Anzi, in certi casi si sforzava di non farsene proprio, anche se di solito evitava la maleducazione. (Okay mostrarsi insofferente, tesa e lievemente misantropica. Maleducata no.)

Sorella gemella che, proprio perché due delle mie migliori amiche sono gemelle, non riesco a capire perché si comporti così con Cath.  Okay, nel corso del libro spiega a cosa è dovuto questo comportamento, però boh, non mi è andata giù la cosa perché comunque essere gemelli crea un legame particolare con l'altro, non è una cosa semplice.
Comunque, al di là di questo, tutti i personaggi - dal primo all'ultimo - sono perfettamente caratterizzati. Ho amato il rapporto tra Cath e suo padre, certi discorsi erano davvero esilaranti xD

«Papà. Perché non mi hai richiamata? Ti ho lasciato un milione di messaggi.»

«Troppi, infatti. Non dovresti telefonarmi, non dovresti neanche pensarci a me. Sei all’università, adesso. Volta pagina.»

«È una scuola come un’altra, papà. Parli come se ormai vivessimo su due pianeti diversi.»

«Senti, tesoro. Ho guardato tantissimi episodi di 90210. I genitori spariscono di scena, una volta che Brandon e Brenda iniziano il college. Questo è il tuo momento: dovresti andare alle feste e rimetterti con Dylan.»

«Perché volete tutti che vada ai festini delle confraternite?»

«Chi vuole che tu vada ai festini? Io scherzavo. Non uscire con i ragazzi delle confraternite, Cath, sono un incubo. Non fanno che ubriacarsi e guardare 90210.»

E parlando di personaggi arriviamo a Levi, ah Levi ❤ Okay, lo so che ragazzi di ventun'anni come lui esistono quasi esclusivamente sulla carta perché nella vita reale sono più unici che rari, però a noi piace sognare. Levi è la controparte positiva del bello e dannato di cui siamo abituate a leggere, lui è l'altra faccia della medaglia, è quel tipo di persona che con un solo sguardo ti fa sentire a casa. Lui è quello su cui puoi contare sempre, che sia per salvarti da te stessa o da altri, che sia solo per strapparti un sorriso perché il sorriso a lui non manca mai, ne ha per tutti eppure quelli per la ragazza che ama sono speciali.

«Ma se sorridi a tutti» replicò «come dovrei sentirmi quando sorridi a me?»
Levi tirò a sé le mani di entrambi, sollevandole fin quasi a poggiarsele sulle spalle. «Be’, tu come ti senti quando ti sorrido?» le domandò, per poi rivolgerle un mezzo sorriso, giust’appunto.

La cosa che più mi è piaciuta di questo libro è il suo essere lineare, non ci sono situazioni estreme, è una storia di vita vera come potrebbe essere quella di ognuno di noi. Cath, grazie a Levi e agli altri personaggi, cresce tantissimo, impara a lasciarsi andare, pur restando completamente fedele a se stessa. L'amore per un ragazzo, per un'amica, per sua sorella, per suo padre, la portano ad esplorare nuovi scenari, eppure lei non tradisce mai la sua passione: anzi, ci si aggrappa come ad un'àncora di salvezza.
L'argomento Amore, poi, è davvero speciale perché cresce piano piano, dolcemente, senza fare rumore. È dolce e caldo, e accompagna la crescita di Cath crescendo con lei e con i suoi tempi.

«…mi sa che questa cosa non fa per me. Non sono tagliata per i rapporti ragazzo-ragazza. I rapporti uno a uno. Io non mi fido di nessuno. Di nessuno proprio. E più tengo a una persona, più mi convinco che si stancherà di me e prenderà il largo.»
Il viso di Levi si rannuvolò. Nuvole di riflessione, più che di tristezza, pensò Cath. «Roba da pazzi.»
«Lo so» convenne lei, quasi sollevata. «Infatti. Sono pazza.»
Levi ritrasse le dita e le agguantò l’interno del polsino. «Però me la dai lo stesso un’altra possibilità, vero? Non solo a me, a questa cosa. A noi.»
«Sì» rispose lei, quasi in tono di resa.
«Bene.» E le strattonò la manica del maglione guardando con il sorriso sulle labbra le loro mani che si sfioravano appena. «E se sei pazza, pazienza» aggiunse con un filo di voce.
«Non sai neanche…»
«Non ho bisogno di saperlo» ribatté lui. «Io tifo per te.»

Lo stile della Rowell è pulito e semplice, ti fa venir voglia di saltare nelle pagine e porca miseria, l'unica cosa che rimprovero a questo libro è la mancanza dell'epilogo. Di nuovo!
Okay, il finale è bello e ci sta, ma perché agli autori non piace scrivere "Tot mesi dopo..."? *sigh* avrei voluto rimanere con i personaggi ancora a lungo, ma mi sarei accontentata dell'epilogo, e invece no... uff.

«Ehi, Cath» riprese lui, dandole un calcio alla sedia. La voce aveva un che di canzonatorio. «Mi avvisi quando decidi di toglierti gli occhiali?»

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Oddio readers, vi giuro che scrivere questa recensione mi ha fatto venire voglia di rileggere il libro subito! Non posso farci niente, sono innamorata di questa storia e dei suoi personaggi.
Immedesimarsi in Cath è stato così semplice, così naturale...

E voi? Lo avete letto oppure vi ho convinti a leggerlo?