Recensione: Un Marine Per Sempre di Silvia Carbone e Michela Marrucci


 Demolition Book Derby 


Buongiorno Inkers e buon giovedì, come state? Io sono molto felice che domani potrò dormire un po' di più, il corso inizia nel pomeriggio, perché ho davvero la testa nel pallone da ieri.
Se non altro il mio gruppo di lettura di Queen of Chaos è pronto a partire domani, ieri ho presentato A, S e D alla cugi e non vedo l'ora iniziare!
Ma veniamo a noi perché le mie letture sono state un po' sfortunate questa settimana, o meglio, le mie letture a tema Rare lo sono state, infatti, ad una sola settimana di distanza dall'ultimo, ecco a voi una nuova recensione/demolizione per "Un Marine Per Sempre" di Silvia Carbone e Michela Marrucci, edito da Quixote Edizioni.



TRAMA:
UN MARINE PER SEMPRE
DESTINI INTRECCIATI #1
Silvia Carbone e Michela Marrucci 



Editore: Quixote Edizioni
Prezzo: Cartaceo 13,50€ | Ebook 2,99€
Pagine: 215
Data uscita: 17 Ottobre 2018
Genere: Contemporary Romance
Due lutti a distanza di pochi giorni distruggono la vita di Josephine, giovane e attraente ufficiale dei Marines: la prematura perdita del padre, Colonnello dell'Aeronautica americana, e la morte di Travis, l'amore della sua vita, durante una missione in Afghanistan, la spingono a congedarsi prima del tempo e abbandonare la vita militare. Trascorso un anno da quei giorni bui, però, Joe riagguanta le redini della propria vita. Riprende gli studi, ma il destino le gioca un brutto scherzo: per conseguire il master è costretta a fare ricerche informatiche all'interno della base militare Miramar di San Diego. Qui conoscerà il capitano Callhan Meyer, e tutta la serenità che Joe credeva di aver ritrovato scoppierà come una bolla di sapone. Tenere lontano Cal e la strana e incontrollabile attrazione che li lega si dimostrerà più arduo del previsto. Chi ha tanto sofferto ha paura di tornare ad amare, ma non si può resistere per sempre al richiamo dei sentimenti, né ai desideri del proprio corpo.

SERIE: DESTINI INTRECCIATI
1. Un marine per sempre
2. Tra le braccia del marine (ed. Rizzoli YouFeel)
3. Il tormento del marine (ed. Rizzoli YouFeel)
4. La rinascita del marine (ed. Rizzoli YouFeel)


Qui lo dico e qui non lo negherò mai, ma per me il solo e unico Marine, con la M maiuscola, sarà sempre e solo Liam Dempsey della serie Salvation di Corinne Michaels. Perché dico questo quando sto parlando di un altro libro? Perché i due libri, sebbene in maniera completamente diversa parlano entrambi di marines e di donne che li amano, solo che se il libro della Michaels mi ha fatto battere il cuore, versare lacrime, e correre dietro alle pagine, quello del duetto Carbone-Marrucci non ha fatto altro che farmi alzare gli occhi al cielo e sbuffare.

Partiamo con ciò che più di tutto mi ha urtata: lo stile in terza persona. Ogni autore è libero di scrivere il proprio libro come preferisce e, sicuramente, ricorrendo alla terza persona, il rischio di far sentire le quattro mani è più lontano, ma resta il fatto che è un romance e la terza persona, se non gestita nel modo giusto, obbliga il lettore a prendere le distanze da eventi e personaggi. Ed è precisamente quello che succede in questo libro.

Ho trovato i personaggi insipidi sia per caratterizzazione che per dialoghi. A pagina 24 la nostra lei, Joe, si auto descrive praticamente come una modella in divisa da marine. Ora, la tv è bella e ci fa sempre vedere agenti segreti donne belle da mozzare il fiato, ma nella lettura anche no. Poi aggiungiamoci la finta aria da scaricatrice di porto per cui, di cinque pensieri, tre sono: "Ma che c***** sto facendo?" e una spruzzata di incazzatura facile seguita da uscita da star e avete il quadro completo per quanto riguarda la protagonista.

Frequentare locali, divertirsi e fare amicizie. Era quello che facevano le persone normali, giusto? Forse poteva farcela.
Si sentiva a suo agio con la minigonna di jeans, gli stivali di pelle alti fino al ginocchio e la camicetta nera di raso. Aveva lunghi e lisci capelli rossi che, in accoppiata con i suoi grandi occhi di un colore simile all’ambra, testimoniavano un interessante rimescolamento dei geni dei suoi avi irlandesi con quelli americani. A questi ultimi doveva le gambe longilinee ma tornite, i seni prosperosi e il culo sodo come il marmo. Il duro allenamento fatto in Marina, e la corsa che praticava tutte le mattine, l’aiutavano a mantenere in forma quello che Madre Natura le aveva così benignamente donato.

Il protagonista maschile, Callhan, è decisamente triste. Un uomo di carta che non riesce, non dico a farmi eccitare, ma nemmeno a farmi brillare un po' gli occhi, è un chiaro segno che la lettura non sta andando come dovrebbe. Non ha spessore e si fa un sacco si seghe mentali. Vorrei dirvi per cosa, ma non posso. L'unica parvenza di mascolinità ce l'ha in quelli che dovrebbero essere i comportamenti da cavernicolo che piacciono (?) alle donne, ma che - di nuovo - a me hanno solo fatto alzare gli occhi.
Anche perché, diciamocela tutta, quest'uomo è un marine. A parte il fatto che dovrebbe far pensare al sesso già solo con la sua esistenza - il che comunque non giustifica tutte le scene spinte buttate a caso nel minestrone, senza un minimo di tensione né scintille - si dovrebbe anche parlare del suo lavoro. Ora, io non è che voglio per forza fare il paragone con altri libri, ma le missioni? L'ansia da "lo rivedrò?". Niente, nada, nisba. Non pervenute.

Proseguo con il parlarvi del tempo.
In questo libro il tempo è relativo. Le giornate lavorative sono da due ore e a mezzogiorno fine giornata è ora di una birra. La cosa più assurda, però, è che le scene sono un susseguirsi di "la sera dopo" e/o "il giorno dopo" e/o "la mattina dopo", al punto che, contandoli, si arriva a coprire una settimana, weekend compreso. Peccato che, dopo qualche pagina, cada la battuta «Da quanto lo conosci, un mese?» Cosa? Dove? Quando? Dov'ero io che leggevo mentre quel mese passava?
Ovviamente il tutto è corredato dall'innamoramento perché "il mese" è il tempo che serve perché i due si dichiarino amore eterno (già, peccato che per me è passata una settimana, non un mese).
C'è addirittura una scena in cui Callhan dice al suo compagno d'arme di andare avanti, che lui lo avrebbe raggiunto entro un'ora, e in quell'ora il nostro protagonista fa in tempo a: litigare e lasciare la tipa, andare dall'altra parte della città al cimitero, avere una conversazione a cuore aperto con sua madre e a fare anche una riunione di famiglia col padre. Cosa dicevo? Ah sì, il tempo è relativo.

E niente. La chiudo qui.
Di sicuro non mi butterò su altri titoli di questo duo perché le premesse di questo non mi fanno ben sperare.

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Che ne dite Inkers?
Conoscevate già questo libro?




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13 Commenti

  1. Oh mamma, ma che disastro!
    E no, il tempo gestito così male non lo si può davvero vedere - e nel leggere la citazione volevo quasi dire alla protagonista di tirarsela un po' meno che va bene uguale.

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    1. Davvero, ci fosse stata una componente di time travel avrebbe avuto più senso.

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  2. Con una copertina così era ovvio un libro così... XD
    Cosa? Non si giudica dalla copertina? Sì, sì XD

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    1. Dai, quello prima di questo anche se aveva addominali in vista è stato bello!

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  3. Questo libro parte già male, per me, quando dice che alla protagonista ci vuole un solo anno per superare la morte dell'amore della sua vita e ributtarsi in una nuova relazione. Cioè, ma davvero?
    Poi però continua pure peggio. I personaggi mi sembrano piuttosto scialbi e senza alcun spessore dalle tue descrizioni e dalla citazione riportata però la questione del tempo è anche peggio!

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    1. Sono dell'idea che il superare la morte di una persona amata varia da persona a persona, per esperienza, però qui quello è proprio il problema minore!

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  4. Bah non m'incuriosiva particolarmente quindi nessuna sorpresa. Mi spiace che un'altra lettura del Rare non si sia dimostrata all'altezza, la cover comunque era già bruttina...

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    1. Non dirlo a me, questa Rare Reading Challenge si sta rivelando davvero difficile...

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  5. ecco... mi hai venire in mente che un libro di Corinne Michaels è li che vegeta sul kindle da anni mi sa...

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