Recensione: Il Mietitore di A. Zavarelli


 Recensione 


Buongiorno Inkers e buon martedì, come va? Qui è quel periodo del mese, il caldo mi uccide, ieri ho dormito da cani e, insomma, poteva iniziare un po' meglio la settimana. Diciamo pure che sono stufa dell'estate e che voglio l'autunno. A me le stagioni piacciono un po' tutte, ma ho un debole per l'autunno, per quel periodo in cui puoi stare al sole senza giacca, ma avere su i pantaloni e gli anfibi senza avere caldo.
Comunque, torniamo a parlare di libri, perché oggi vi porto la recensione de Il Mietitore di A. Zavarelli, edito in Italia da Frey Eagle Publications.

Nota Bene: nonostante la scheda sia della versione italiana, io ho letto quella inglese perché uno, avevo il file dato che l'ho preso gratis su Amazon qualche mese fa, e due, adoro lo slang irlandese, quindi non volevo rinunciarci.

Recensione: Il Mietitore di A. Zavarelli

TRAMA:
IL MIETITORE
BOSTON UNDERWORLD #2
A. Zavarelli

⭐⭐⭐⭐

Editore: Grey Eagle Publications
Prezzo: Cartaceo 13.43€ | Ebook 5.99€
Pagine: 408
Data uscita: 25 Aprile 2019
Genere: Dark Romance
Sasha
È oscuro e misterioso. Silenzioso e letale.
Un mafioso irlandese.
Puro peccato racchiuso in un bel pacchetto.
Ma c’è anche qualcosa di strano in lui.
Non prova niente. Non mostra emozioni. 
A volte, mi interrogo sulla sua umanità.
Non mi parla da due anni. Nemmeno una parola.
Ma condividiamo un segreto, io e lui.
E se dovesse mai venir fuori, non ho dubbi nella mia mente...
Non si farà scrupoli ad uccidere anche me.

Ronan
Ho ucciso per lei. Lo farò di nuovo.
Quando si tratta di Sasha, non c’è confine che non varcherei.
La guardo. Lei non lo sa.
Pensa che la odi. A volte, penso che potrei.
Ma sono sempre lì, in agguato nell’ombra.
Desiderandola. Cercando di tenere a bada la bestia.
La terrò al sicuro. Ucciderò chiunque provi a farle del male.
L’unica cosa che non posso fare… è proteggerla da me stesso.

SERIE: BOSTON UNDERWORLD [IN CORSO IN ITALIA]

1. Il corvo (recensione)
2. Il mietitore
3. Il fantasma
4. Il santo (inedito)
5. Il ladro (inedito)
6. Untitled (inedito)


Questa serie mi piace, senza se e senza ma. Pur con i suoi difetti il primo volume della serie Boston Underworld (qui la recensione Crow/Il Corvo) si era guadagnato quattro stelle e un posticino nel mio cuore.

Damaged souls have their own beauty. A dark, terrifying beauty. The same type of beauty I recognize in Ronan.

Iniziando il secondo volume, la cosa che subito mi è saltata all'occhio è il ribaltamento dei ruoli. Nel primo capitolo della serie, infatti, era Mack la trascinatrice della storia. Gli eventi passavano sotto il suo sguardo, la percezione che avevamo da parte di Lachlan era fievole. Ne "Il mietitore", invece, per quanto sia Sasha la parte più "attiva", passatemi il termine, tutta la storia è trainata dal leale, silenzioso e spietato Ronan.
E questa è una cosa che mi ha sorpresa. Proprio perché Sasha dovrebbe essere colei che fa scattare i vari eventi, la sua personalità risulta annacquata, come se non riuscisse a raggiungere il volume e lo spesso di Ronan che invece, anche se è praticamente muto, riempie le scene al cento per cento. I flashback che caratterizzano il suo pov ci danno tutte le informazioni che servono per capire questo personaggio, per apprezzarne il cambiamento e i difetti.

He’s the lightning, and I am simply a conductor. We were always bound to converge.

Il rapporto fra Sasha e Ronan non può assolutamente definirsi insta love, ma diciamo che non c'è nemmeno un vero e proprio sviluppo. C'è una sorta di attrazione magnetica che li porta a collidere l'uno con l'altra.

Rispetto al primo libro questo, pur correndo parallelamente come tempistiche, è decisamente un sequel visto come racconta apertamente di eventi successi nel primo, quindi evitate di leggerlo prima.

We’re oil and water. We don’t mix. I’m bad for him. And he’s no good for me either, probably. But I’m his, regardless.

L'azione in questo volume è minima, concentrata completamente alla fine negli ultimi capitoli, ma ammetto di non averne sentito troppo la mancanza perché la parte relativa alla mafia, relativa alla famiglia, alla lealtà, alla gerarchia, è talmente ben articolata che il lettore si trova coinvolto a prescindere.

I want to be what she needs. What she wants. But I’m not.
Someone else will. Someone who I may very well end up killing too

Sicuramente leggerò anche il terzo, ma in tutta onestà sono tentata di balzare direttamente al quarto perché Rory e Scarlett mi incuriosiscono molto di più della prossima coppia!

It’s the lie we all want to believe. That it will be okay.

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Che ne dite Inkers?
Può fare al caso vostro?




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2 Commenti

  1. Io con questo ricordo che ho notato che l'autrice è come se segua uno schema, difatti mi è sembrato simile a crow, tipo per i finale che come sai non è tra i miei preferiti, quindi boh ho pura che siano tutti così...
    (tra l'altro mi hai ricordato che nella tbr di quest'anno avrei il terzo...)

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    1. È passato talmente tanto tempo da quando ho letto Crow che lo schema onestamente non l'ho visto, ma d'altra parte è normale che ci sia.

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