✩ Recensione ✩
Buongiorno Inkerse buon mercoledì, come state? Oggi niente WWW perché ho ben poco materiale per aggiornarvi sulle mie letture quindi lasciamo spazio a post decisamente più interessanti con la recensione de "A Caccia del Diavolo", di Kerri Maniscalco, edito da Mondadori che ringrazio per la copia digitale omaggio.
TRAMA: |
Editore: Mondadori Prezzo: Cartaceo 20.00€ | Ebook 9.99€ Pagine: 480 Data uscita: 10 Novembre 2020 Genere: Historical Fiction, Young Adult | |
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata - compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga - sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna - con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi - si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?
SERIE: STALKING JACK THE RIPPER
[COMPLETA IN ITALIA]
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1. Sulle tracce di Jack lo Squartatore 2. Alla ricerca del Principe Dracula 3. In Fuga da Houdini 3.5. La nascita del principe oscuro 4. A Caccia del Diavolo |
E anche questa serie giunge al termine. Sarò molto onesta con voi, lettori, se avessi avuto dieci anni di meno probabilmente mi sarei goduta molto di più questa serie.
La Maniscalco scrive indubbiamente bene, ma tra le licenze poetiche che si è presa nel corso dei quattro volumi - molte più di quelle che erano legittime - e i misteri non poi così misteriosi... beh, poteva andare meglio per quanto mi riguarda.
«Oltre la vita, oltre la morte; il cuor mio t’amerà in eterno.»
C'è da dire che, però, questo ultimo capitolo fa decisamente un balzo in avanti rispetto ai tre precedenti.
Lo stile dell'autrice è maturato, si sente. Con tutto che era già molto scorrevole negli altri volumi, qui lo è ancora di più, fluido e leggero, scorre senza intoppi dall'inizio alla fine.
A livello di trama ci troviamo davanti al mistero di cui già si accennava alla fine di "In Fuga Da Houdini" (qui la recensione) e devo dire che aveva tantissimo potenziale, peccato solo per come è stato gestito.
Ora, io non posso e non voglio fare spoiler, quindi resterò sul vago, ma sostanzialmente questo volume si aggancia direttamente al primo per tutta una serie di ragioni e secondo me la cosa è estremamente ed eccessivamente forzata. Mi era piaciuto come la Maniscalco aveva gestito la questione di Jack Lo Squartatore perché era perfettamente credibile rispetto alla storia reale, quindi leggere "A caccia del diavolo" mi ha fatto storcere il naso perché mi ha dato l'impressione che l'autrice non fosse convinta della sua prima opera.
«L’amore è immortale. La morte non può né guastarlo né rubarlo, soprattutto quando è vero [...]»
Abbiamo però una maggiore esplorazione dei personaggi, ne conosciamo anche di nuovi - siano benedette le nonne! - e vediamo una crescita esponenziale sia di Audrey Rose sia di Thomas che li fa sembrare ben più grandi dei loro diciassette anni. E... sì, beh, non sono sicura che questo sia proprio un bene.
In generale questo capitolo si concentra molto di più sulla storia d'amore che non sul mistero e il drama si spreca.
Se siete il tipo di lettore che ama l'angst e le difficoltà a stare insieme questo è il vostro pane. Decisamente non è stato il mio.
In linea di massima la lettura è assolutamente godibile e le sue quasi cinquecento pagine nemmeno si sentono, purtroppo - come già appurato con i libri precedenti - io sono fuori target e non ho saputo godermela nel modo giusto.
«Gli uomini sono sempre pronti a incolpare le donne per i peccati di tutti. È un morbo che affligge l’umanità da quando la Bibbia ha accusato Eva di aver tentato Adamo. Come se lui non avesse pensato di assaggiare il frutto proibito prima che glielo proponesse lei. Qui tutti sembrano aver dimenticato che era Adamo quello a cui Dio aveva vietato di mangiare la mela. Eva è stata creata più tardi.»
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Che ne dite, lettori?
Che ne dite, lettori?
Fa per voi questa serie?
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